di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] servizio di leva, l’emigrazione e la mobilità interna, lo sviluppo della stampa periodica, la nascita e il progressivo consolidamento della scuola statale – favorì, a partire dagli ultimi anni del secolo, una graduale evoluzione del desolante stato ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] per es., il fatto che alla Dichiarazione di Paxia fosse stato riservato lo stesso trattamento previsto per i 2°, pp. 5-40.
Maraschio, Nicoletta (1993), Grafia e ortografia: evoluzione e codificazione, in Serianni & Trifone 1993-1994, vol. 1°, ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] attento all’evoluzione del latino e per questo riesumò le età della lingua latina che trovava in Isidoro di Siviglia, italiana, pur con un po’ di ritardo, è stata realizzata da italiani: il merito prima di tutto è di Schiaffini e Migliorini, a cui si ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] del parlato, i latinismi non sono stati esposti per intero alle evoluzioni che hanno interessato le parole di trafila diretta, ma solo parzialmente, e solo ad alcune di quelle evoluzioni.
Dal punto di vista strutturale, i latinismi sono ➔ prestiti ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] tipo meridionale, a sud dello storico confine fra Stato Pontificio e Regno di Napoli (rimasto fino al 1927 quello fra , Luca (1993), Evoluzione dialettale e variabilità linguistica nei Castelli Romani, «Contributi di filologia dell’Italia mediana ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] Un cammino parallelo, forse ancora più drastico, è stato seguito dalla televisione: dai modelli standard tosco-romani dei Italia, tutte le classi sociali […] di tutta la penisola, hanno collaborato all’evoluzione e all’arricchimento dell’italiano. ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] e funzione nell'evoluzione del linguaggio
Gli esseri umani avrebbero potuto arrivare alla padronanza dei due livelli di segni di ordine superiore senza dover possedere, sul piano biologico, nulla di più di quello che è stato descritto finora. Questo ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] di varietà diatopiche, diafasiche e diastratiche), una fase di ridefinizione della norma. Questa recente evoluzione è documentata dall’accettazione di (Tesi 2005: 242).
La morfologia è stato il livello di analisi linguistica a cui la norma esplicita ...
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DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] per i nuovi impegni datigli dall'Accademia della Crusca di cui era stato eletto presidente (1963), e per difficoltà interne questa evoluzione il D. precisa (1972, Quanti Italici): "Ionon mi sono battuto perché i rami fossero due o tre invece di uno ...
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ALEANDRO, Girolamo
Giuseppe Alberigo
Nacque a Motta di Livenza in Friuli il 13 febbr. 1480; il padre, Francesco, era medico; la famiglia aveva origini nobili, che l'A. difese e rivendicò energicamente [...] 1516,al suo arrivo, il minaccioso statodi fermento e di astio antiromano che serpeggiava nei paesi al di là delle Alpi. Diciotto mesi dopo la religiosità autentica di uomini come il Contarini e il Carafa ed anche dell'evoluzione che in questo ...
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evoluzione
evoluzióne s. f. [dal lat. evolutio -onis, der. di evolvĕre, propr. «svolgere (il rotolo di papiro per leggere)»]. – 1. Nel sign. proprio, svolgimento, sviluppo, spiegamento; quindi, movimento ordinato a un fine: i due compagni...
soffitto di cristallo loc. s.le m. L’insieme di barriere sociali, culturali e psicologiche che si frappone come un ostacolo insormontabile, ma all’apparenza invisibile, al conseguimento della parità dei diritti e alla concreta possibilità...