Teologo e filosofo inglese, nato a Aller (Somersetshire) nel 1617, morto a Cambridge il 26 giugno 1688. Fu professore dell'università di Cambridge, e principale rappresentante della cosiddetta "scuola [...] diretta in primo luogo contro Hobbes, ma estesa poi a una vastissima polemica contro ogni forma, antica e moderna, di materialismo, di fatalismo e di ateismo,
Bibl.: C.E. Lowrey, The philosophy of R.C., New York 1884; K.J. Schmitz, Cudworth und der ...
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Marco Lombardo
Pietro Mazzamuto
Personaggio del Purgatorio (XVI 25-145), posto nella cornice degl'iracondi e immaginato da D. senza alcun profilo fisico, perché avvolto dal fumo amaro e sozzo che fa [...] gli chiede una risposta al problema della causa che determina la corruzione degli uomini. M., di rimando, confuta il fatalismo medievale, che, attribuendo tale causa alle influenze celesti, finisce col negare la libertà e la responsabilità dell'uomo ...
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razionalismo
Termine utilizzato per designare indirizzi filosofici incentrati su teorie della realtà e del pensiero intesi, in quanto ‘razionali’ o ‘intelligibili’, come conoscibili in senso completo [...] della realtà, o nello stoicismo, ove è centrale il concetto di ragione (λόγος) come necessità causale e determinante (➔ fatalismo). Si indica altresì come r. la tendenza verso le metafisiche e le teologie razionali (distinta da approcci o tendenze ...
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GREEN, Julien
Eugenio Ragni
(App. III, I, p. 792)
Scrittore statunitense di lingua francese. Oltre ai prestigiosi Prix national des lettres (1966) e Grand prix de l'Académie française (1970), ha ottenuto [...] del mistero del destino umano e della grazia.
La tempestosa avventura dell'esistere, l'apparente assenza di Dio, l'inesorabile fatalità della morte e del peccato, i grovigli dell'animo e dell'agire umano sono ancora temi dominanti dei romanzi: Chaque ...
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Questa espressione, introdotta nella seconda metà del '700 nel linguaggio filosofico, può ricevere significati di estensione assai diversa. Presa nel senso più ristretto, designa le teorie che affermano [...] greca si trova l'affermazione di un ordine necessario di tutte le cose, la quale presumibilmente dipende da un fatalismo astrologico di origine babilonese, di cui forse si può scorgere l'influsso nella teoria dell'anno cosmico; soltanto nell ...
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LAUBERG (Laubert, Lambert), Carlo Giovanni
Renata De Lorenzo
Nacque a Teano, presso Caserta, nel 1762 da Carlo e da Rosalia Di Martino. Proveniva da una famiglia di militari valloni al servizio del [...] Pubblicò allora la traduzione di un'opera del 1757 di F.-A.-A. Pluquet (Esame del fatalismo, o sia Esposizione e confutazione dei diversi sistemi di fatalismo, che han divisi i filosofi sull'origine del mondo, sulla natura dell'anima, e sui principii ...
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INDIFFERENZA
Guido Calogero
. Come termine filosofico, il concetto d'indifferenza appartiene essenzialmente all'etica, e in particolare alla dottrina del volere e della sua libertà: ma ha diverso significato [...] . Ma resta poi essenziale anche alla concezione stoica (nonostante il completo capovolgimento che il suo panteismo e fatalismo razionalistici importano rispetto a quella svalutazione) almeno dal punto di vista dell'adiaforia che il saggio, spettatore ...
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ROBINSON, Edwin Arlington
Salvatore Rosati
Poeta, nato a Head Tide, Maine (Stati Uniti), il 22 dicembre 1869, morto il 6 aprile 1935.
Esordì con volumi di poesie (The Torrent and the Night Before, 1896; [...] umano (Merlin, 1917; Lancelot, 1920; Tristram, 1927, premio Pulitzer, ecc.). Parallelamente il R. risentì, interpretandolo pessimisticamente, il fatalismo di Th. Hardy, ed espresse il senso di dolore e delusione della vita, la concezione dell'uomo ...
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Figlio di Ermia e di Edesia, e scolaro di Proclo in Atene, fu poi, come il padre, a capo della scuola alessandrina, nella seconda metà del sesto secolo d. C. Ebbe un gran numero di scolari e divenne celebre [...] idee e dei numeri: asserì, in accordo col neoplatonismo. l'eternità del mondo. Combatté, infine, il manicheismo e il fatalismo stoico e cercò di dimostrare, sulle orme di Giamblico, la conciliabilità della volontà divina con la libertà umana, venendo ...
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REA, Domenico
Serena Andreotti Ravaglioli
(App. III, II, p. 583)
Scrittore italiano, morto a Napoli il 25 gennaio 1994. Fu tra i fondatori e i redattori della rivista Ragioni narrative (1960-61). Ha [...] Lolita partenopea in cui si fondono sagacia e ingenuità, spregiudicatezza e candore, intensità di sentimento e rassegnato fatalismo; le fa corona l'universo ''plebeo'' dei bassi, rappresentato con caleidoscopica vivacità, in un continuo alternarsi di ...
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fatalismo
s. m. [der. di fatale]. – In generale, ogni concezione che consideri il mondo come governato da un fato irrevocabile. Nell’uso com., l’atteggiamento di chi accetta il corso degli eventi, senza tentare di opporvisi con atti di volontà:...
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...