Pittore francese (Parigi 1878 - Baillou, Loire-et-Cher, 1944). Dipinse paesaggi, ritratti, nature morte; trattò il cartellone, la litografia, l'acquaforte, la scultura in legno. Più importante è stata [...] la sua attività come fautore in Belgio di movimenti artistici d'avanguardia; nel 1905 fondò il gruppo Études et pochades, nel 1911 la rivista Le Passant. Fece conoscere in Belgio i fauves e i cubisti. ...
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Pittore francese (Parigi 1841 - Orly 1927). Amico di C. Pissarro e di P. Cézanne, tra il 1874 e il 1886 partecipò alle mostre del gruppo impressionista; viaggiò poi in Francia e nei Paesi Bassi, prediligendo [...] dipingere paesaggi urbani (Pont Louis Philippe, 1875, Washington, National Gallery, ecc.) dai toni accesi e contrastati che lo accomunano, nelle opere più tarde, alle soluzioni fauves. ...
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TOSI, Arturo
Luigi Servolini
Pittore e incisore, nato a Busto Arsizio il 25 luglio 1871. Ha compiuto gli studî a Milano, allievo di Feraguti Visconti e, più tardi, di V. Grubicy. Discende dalla migliore [...] , e la sua solida personalità ha perfettamente assimilato i varî influssi a lei giunti, tra cui quello dei pittori "fauves".
Pur essendosi esercitato con successo, in gioventù, nella figura, il T. ha finito per dedicarsi quasi per intero al ...
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ROSSI, Gino
Italo FALDI
Pittore, nato a Venezia il 6 giugno 1884, morto a Treviso il 16 dicembre 1947. I frequenti viaggi in Francia (Parigi e Bretagna), dove ebbe compagni A. Martini e T. Garbari, [...] figurativa ricco e fermentante, che stimolò la sua creatività: la prima volta, nel 1907, lo interessò la pittura dei fauves; l'ultima, nel 1918, il cubismo. Una grave vicenda sentimentale, la guerra, la prigionia, l'incomprensione che circondava la ...
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Pseudonimo del pittore francese H.-E. Delacroix (Douai 1856 - Saint-Clair, Var, 1910). Dopo un periodo di sobrio realismo, si accostò alle ricerche di Seurat e fu tra i fondatori del Salon des Indépendants [...] i suoi quadri eseguiti secondo la tecnica divisionista cui rimase sempre fedele. Nel 1891 si stabilì nel Mezzogiorno di Francia, a Saint-Clair, presso Lavandou e intensificò le sue gamme coloristiche fino ad accostarsi alla violenza dei fauves. ...
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Cubismo
Nello Ponente
di Nello Ponente
Cubismo
sommario: 1. Introduzione. 2. Cubismo e tradizione. 3. Il cubismo e le esperienze del Novecento. □ Bibliografia.
1. Introduzione
Con il termine cubismo [...] articolo pubblicato sul ‟Gil Blas" del 14 novembre 1908. Come era già accaduto per gli impressionisti nel 1874 e per i fauves nel 1905, gli artisti accettarono la definizione: già nel 1912 due di essi, Jean Metzinger e Albert Gleizes, pubblicarono un ...
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Pittore (Zwickau, Sassonia, 1881 - Berlino 1955), studiò a Dresda con O. Gussmann e nel 1906 fu tra i maggiori esponenti, con E. L. Kirchner e H. Heckel, del gruppo espressionista Die Brücke: in questo [...] Nel 1907 fu in Italia, ove rimase colpito soprattutto dalla pittura di Giotto e dall'arte etrusca. Fu in contatto con i fauves e conobbe la scultura nera, che ebbe una profonda influenza sulla sua pittura. Nel 1910 a Berlino fu tra i fondatori della ...
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Pittore (Toržok, Tver´, 1864 - Wiesbaden 1941), di origine russa. Interrotta la carriera militare per dedicarsi alla pittura, nel 1896 si recò a Monaco, dove studiò alla scuola di A. Ažbè ed ebbe modo [...] la sua formazione. Fu in Francia più di una volta, prima a contatto con il gruppo parigino dei Nabis, poi con i Fauves (fu molto colpito dall'arte di Matisse). Nel 1909 fondò con Kandinskij la Neue Kunstlervereinigung. Nel 1921 si stabilì a Wiesbaden ...
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Località della Bretagna, dove intorno all’ultimo decennio dell’Ottocento operò un gruppo di artisti riuniti intorno alla personalità di P. Gauguin. I più significativi furono É. Bernard e P. Sérusier (1865-1927). [...] cogliere i significati simbolici nascosti. Il linguaggio espressivo e antinaturalistico del gruppo, influenzato dalle poetiche del primitivismo e dell’esotismo, ispirò varie correnti successive, dai nabis ai fauves, dall’art nouveau all’astrazione. ...
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LAPICQUE, Charles
Corrado MALTESE
Pittore, nato il 6 ottobre 1898 a Theizé (Rodano). Vive a Parigi. Nel 1937 ha lavorato per il Padiglione delle scoperte alla Grande esposizione di Parigi. Nel 1945 [...] antiche e all'arte decorativa del sec. XVIII, ha subìto fortemente l'influenza di Cézanne e dei fauves (Matisse), arrivando a uno stile personalissimo, pronto ad approfittare di ogni spunto realistico per trasformarlo con assoluta spregiudicatezza ...
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fauve
〈fòov〉 s. m., fr. [propr. «fulvo, falbo», e quindi – attraverso il sign. di «(bestia) di pelo fulvo» – «belva»; ha lo stesso etimo dell’ital. falbo]. – Nome (per lo più usato al plur., fauves) con cui sono stati designati i pittori appartenenti...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...