BUGATTI, Rembrandt
Luciano Caramel
Nacque a Milano il 16 ott. 1884, da Carlo, ideatore e costruttore di mobili d'arte, e da Teresa Lorioli ed ebbe come padrino di battesimo lo scultore Ercole Rosa che [...] , pure in quegli anni a Parigi assai vivo, e il suo lavoro non sembrò nemmeno risentire dei fermenti sollevati dai fauves prima e poi dai cubisti, rimanendo costretto nei limiti di un naturalismo ottocentesco, destinato ovviamente a circoscriverne il ...
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BOCCHI, Amedeo
Valerio Terraroli
Figlio del pittore Federico e di Cielia Cacciani, nacque a Parma il 24 ag. 1883. Dopo aver appreso dal padre i primi rudimenti dell'arte entrò all'Accademia di belle [...] Zuloaga e J. Sorolla, dal padiglione austriaco nel quale ancora una volta emergeva Klimt e dalle sperimentazioni dei Fauves. Per la mostra etnografica della regione Emilia creava, in collaborazione con l'architetto Lamberto Cusani, lo scultore Renato ...
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BARTOLENA, Giovanni
Giorgio Di Genova
Nacque a Livomo, da antica e ricca famiglia, il 24 giugno 1866 (erroneamente alcuni riportano come data della sua nascita il 1869, altri il 1870). Nipote del pittore [...] gennaio di quell'anno egli "esordì" a Milano con una personale di una trentina di quadri. La critica fece i nomi dei fauves, di Van Gogh, di Cézanne, di Ensor, e il B. confessava indirettamente la sua scarsa cultura, chiedendosi chi mai fossero Ensor ...
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FARINA, Guido
Andrea De Marchi
Nacque a Verona il 22 dic. 1896, quarto dei sei figli di Giuseppe e Maria Manfrin. La sua famiglia si trasferì, al seguito del padre commerciante, a Trento, prima, e, [...] , fu la meta di maggiore interesse, sia come incomparabile fonte documentaria sulle tendenze dell'arte europea dagli impressionisti ai fauves, sia come soggetto da ritrarre nei suoi aspetti eterogenei (Orti di Parigi, 1938, Verona, coll. O. Farina ...
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PARESCE, Renato (René)
Davide Lacagnina
– Nacque a Carouge, sobborgo di Ginevra, il 5 gennaio 1886, da Francesco, letterato e militante socialista di famiglia palermitana, e da Lidia Ignatieff, discendente [...] nella struttura compositiva e nella sovrapposizione dei piani, accogliendo tuttavia l’uso espressionistico del colore operato dai fauves, e specialmente da André Derain, e una certa predilezione per forme aguzze e accidentate mediate dalla conoscenza ...
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LACCABUE (Ligabue), Antonio
Paola Pietrini
Nacque a Zurigo il 18 dic. 1899 da Maria Elisabetta Costa, originaria di Cencenighe Agordino, e venne registrato all'anagrafe con il cognome della madre. La [...] Mazzacurati), acquisita da stampe o pubblicazioni d'arte, delle opere di V. van Gogh, di G. Klimt, dei fauves e degli espressionisti tedeschi, con cui alcuni suoi quadri presentano indubbie analogie estetiche e stilistiche.
La produzione del L. è ...
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PAJETTA, Guido
Francesco Franco
PAJETTA, Guido (Azzone Paolo Giuseppe). – Nacque a Monza l’8 febbraio 1898 da Augusto e da Pellegrina Fabbiani, in una famiglia di pittori veneti: il nonno Paolo (1809-1879) [...] capitale francese conobbe gli artisti della Scuola di Parigi, entrando in contatto con Raoul Dufy in particolare e con i Fauves, che influenzarono molte sue opere. Nel 1936 firmò un contratto di esclusiva con l’amico gallerista Cassani, espose alla ...
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GHIRINGHELLI, Virginio (Gino)
Francesco Tedeschi
Nacque a Milano il 29 giugno 1898, da Antonio e da Ida Mantegazza, in una famiglia di costruttori edili, originaria di Caronno Ghiringhello (Varese).
Si [...] alla mostra di F. Léger (con opere di J. Pascin e L. Bartolini), e proseguire quindi con le mostre dedicate ai fauves (marzo 1933), a K. Seligmann (marzo 1934 e febbraio 1935), a V. Kandinskij (aprile-maggio 1934), a F. Vordemberge-Gildewart (ottobre ...
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LEVI, Moisè Luigi (Ulvi Liegi)
Paola Pietrini
Figlio di Adolfo e di Clery Montalcino, nacque a Livorno l'11 ott. 1858 in una facoltosa famiglia di origine ebraica.
Sostenuto e incoraggiato dai genitori [...] ricerca pittorica sulle potenzialità espressive del colore, trovando talvolta punti di tangenza con le coeve esperienze dei fauves, che risultarono ancor più evidenti nelle opere degli anni successivi. La ricerca di un linguaggio che permettesse ...
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CHECCHI, Arturo
Antonio Pandolfelli
Nacque da Emilio ed Erminia Vannucci il 29 settembre 1886 a Fucecchio (Firenze), dove, studente delle scuole professionali, fu avviato allo studio del disegno da [...] Non si è accostato al Futurismo che incominciava ad affermarsi quando egli incideva le Donne fucecchiesi [1908], né ai fauves, ai cubisti, all'Espressionismo; tanto meno esperienze recenti": così ha scritto di lui la Pittaluga (catalogo della mostra ...
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fauve
〈fòov〉 s. m., fr. [propr. «fulvo, falbo», e quindi – attraverso il sign. di «(bestia) di pelo fulvo» – «belva»; ha lo stesso etimo dell’ital. falbo]. – Nome (per lo più usato al plur., fauves) con cui sono stati designati i pittori appartenenti...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...