Filosofo greco, scolaro di Socrate. A Diogene Laerzio risale la tradizione che lo vuole prigioniero di guerra e schiavo ad Atene, poi riscattato da Socrate. Tarde fonti gli attribuiscono, dopo la morte di quest'ultimo, la fondazione a Elide di una scuola filosofica che fu poi trasferita ad Eretria ...
Leggi Tutto
Pensatore greco della seconda metà del 5º sec. a. C., noto principalmente attraverso il Fedone platonico, in cui compare quale scolaro prima del pitagorico Filolao, che a Tebe aveva insegnato per un certo [...] Socrate nella discussione circa l'immortalità dell'anima. Nulla di preciso si sa circa le sue dottrine, né si è potuto stabilire se la teoria dell'anima quale armonia del corpo che egli difende nel Fedone sia sua o di generica tradizione pitagorica. ...
Leggi Tutto
Filosofo greco; insieme con l'amico Menedemo trasferì a Eretria la scuola socratica fondata da Fedone di Elide, la quale da allora fu detta "scuola di Eretria". Morì verso il 278 a. C. ...
Leggi Tutto
Filosofo greco, scolaro del pitagoreo Filolao, e poi, con Simmia, di Socrate, è personaggio del Fedone platonico. Dei tre dialoghi, attribuitigli da Diogene Laerzio (III, 125), sono probabilmente spurî [...] il Φρύνιχος e la 'Eβδόμη che non conosciamo, e certamente il Πίναξ ("tavola"), forse del 1º sec. d. C., di contenuto prevalentemente cinico-stoico e di tendenza neopitagoreggiante, il cui titolo deriva ...
Leggi Tutto
Amico e scolaro di Socrate; nel dialogo di Platone a lui intitolato cerca invano di persuadere Socrate alla fuga dal carcere da lui predisposta, e nel Fedone dà le ultime disposizioni e interroga il maestro [...] sulle sue ultime volontà. È incerto se abbia realmente scritto i 17 dialoghi di cui Diogene Laerzio (II, 121) cita i titoli ...
Leggi Tutto
Filosofo neoplatonico (sec. 6º d. C.), della scuola di Alessandria. Fu scolaro di Ammonio, figlio di Ermia, ed ebbe per discepoli Elia e Davide, anch'essi, come lui, noti come commentatori. Di O. restano [...] una vita di Platone e commentarî all'Alcibiade primo, al Filebo, al Fedone, al Gorgia. ...
Leggi Tutto
Uomo politico siciliano, letterato e scienziato (sec. 12º). Arcidiacono di Catania (1155?), verso il 1158 prese parte a una ambasceria inviata da Guglielmo I a Costantinopoli; alla morte del grande ammiraglio [...] congiura aristocratica, fu imprigionato a Palermo (primavera 1162), dove presto morì. Importante mediatore tra il pensiero greco e l'Occidente latino, tradusse dal greco il Menone e il Fedone di Platone e il libro 4º della Meteorologia di Aristotele. ...
Leggi Tutto
Scrittore e filosofo (n. Siviglia 1526 - m. 1560); studiò ad Alcalá e a Lovanio. Il tentativo di conciliare la filosofia platonica con quella aristotelica, che caratterizza tutta la sua opera, trova la [...] de Platonis et Aristotelis consensione (1554). Tra gli altri suoi scritti meritano di essere ricordati un Ethices philosophiae compendium (1554), e i commentarî ad alcuni dialoghi di Platone (al Timeo, 1554; alla Repubblica, 1556; al Fedone, 1556). ...
Leggi Tutto
Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] e il suo pensiero presentato in forma drammatica. Dopo la morte di Socrate (399), a cui, come ricorda egli stesso nel Fedone, non assisté a causa di una malattia, si recò, insieme con altri condiscepoli, a Megara presso il socratico Euclide, da dove ...
Leggi Tutto
misologia
miṡologìa s. f. [dal gr. μισολογία, comp. di μισο- «miso-» e λόγος «discorso, ragionamento»]. – Termine con cui Platone nel Fedone indica la sfiducia o addirittura l’avversione per i ragionamenti che si ingenera in chi, non conoscendo...
parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha parlato presto, tardi; di solito, le bambine...