NUMA POMPILIO (Numa Pompilius)
Gaetano De Sanctis.
Successore di Romolo, regnò in Roma secondo la cronologia tradizionale dal 715 al 673 a. C. Era figlio di Pompone, nativo della sabina Cures, aveva [...] quelli di Giove, Marte e Quirino, il culto di Vesta, la nomina delle prime Vestali, gli auguri, il pontificato massimo, i feziali, i Salî, cioè i custodi degli ancili o scudi sacri, e tutto il diritto sacro quale era precisato nelle norme conservate ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'eta dei re
Cristiano Viglietti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra la metà dell’VIII e la fine del VI secolo a.C. Roma è governata [...] (raccolti, beni preziosi, persone) a quelli di un’altra comunità. A questo punto, nel caso di Roma, intervengono i feziali che si occupano di chiedere formalmente al popolo straniero la restituzione del mal tolto, chiamando gli dèi a testimoni della ...
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Tullo Ostilio
Clara Kraus
Terzo re di Roma, successore di Numa Pompilio. La fonte principale per le notizie relative al suo regno, cui si assegnava la durata di trentadue anni, è Livio I XXII-XXXI; [...] riportò sui Fidenati, sui Veienti, sui Sabini. In campo civile sono legate al suo nome l'istituzione del collegio dei Feziali, la costruzione del comitium e della curia (Hostilia).
È fondata l'opinione che D. non seguisse Livio come fonte per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La guerra a Roma
Giovanni Brizzi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Una breve rassegna delle forme di guerra adottate da Roma nel corso [...] sistema di valori: la fides si ancora infatti a riti arcaici quali il sacrificio dei Flamines maggiori e le cerimonie feziali. Del pari autentico (ed esso pure molto antico) è dunque anche il rapporto instaurato con il nemico. Anche se probabilmente ...
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greco-romana, religione
La religione greca è un politeismo sorto attraverso un lungo processo di formazione in cui elementi pre-ellenici, di origine mediterranea e orientale, si fondono con elementi [...] collegia (pontefici; auguri; duoviri sacris faciundis; triumviri epulones) e in alcune sodalitates (tra cui Arvali, Luperci, Sali, Feziali). La religione romana era un politeismo organico con un pantheon articolato, avente a capo una divinità suprema ...
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GIURAMENTO (lat. iusiurandum, iuramentum, sacramentum; fr. serment; sp. juramento; ted. Eid; ingl. oath)
Maria BALSAMO
Biondo BIONDI
Arnaldo BERTOLA
Pompeo BIONDI
Emilio CROSA
Nicola Turchi
Nel [...] sua figlia Elena, che avrebbero in ogni caso protetto e difeso la donna e il suo futuro marito. In Roma i Feziali dopo aver formulato i patti dell'alleanza immolavano un porco, con un coltello di pietra tratto dal tempio di Giove Feretrio, invitando ...
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GIOVE (Iuppiter)
Giulio Giannelli
Il sommo degli dei, nella religione dei Romani. Esso è per eccellenza la divinità del cielo e della luce, come dice il suo nome, derivato dalla radice indoeuropea di̯eu [...] un aspetto distinto del G. Fidio. In stretta relazione con G. Fidio, patrono della fede nei rapporti internazionali, stavano i Feziali (v.), le cui invocazioni erano rivolte a Giove Lapis, a Marte e a Quirino. Molto vicino a questo aspetto del dio ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Attori e tempo rituale
Francesca Prescendi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I riti pubblici non sono affidati esclusivamente ai sacerdoti, [...] altre, certamente più marginali, ma tuttavia essenziali per salvaguardare la res publica, si tratta dei sodalizi quali i feziali (la cui funzione è di comunicare attraverso riti le decisioni diplomatiche), i salii (legati a Marte, che si occupano ...
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Figlio di Druso e di Antonia, fratello di Germanico e quindi zio di Caligola, nato a Lione nel 10 a. C., si trovò ad essere l'unico erede della famiglia Claudia, quando lo zio Tiberio e Germanico passarono [...] intimamente. C. richiamò pure in vita gli aruspici, adoprò per sancire trattati le antiche formule e i sacrifici dei feziali, allargò il pomerio ad imitazione di Augusto, concesse immunità agli abitanti di Ilio come progenitori dei Romani e nel 47 ...
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RITO (lat. ritus)
Nicola Turchi
S'intende per rito la norma dell'azione sacra (cfr. il gr. τὸ δρώμενον) fissata dalla tradizione religiosa e diretta a intrattenere la comunicazione tra un individuo o [...] la soglia di un edificio si richiedono appositi riti di margine che neutralizzino l'interdizione che grava su ogni straniero. I feziali romani portavano all'uopo con sé una zolla di verbena, pianta apotropaica, e se ne servivano, insieme con appositi ...
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feziale
(o feciale) s. m. e agg. [dal lat. fetialis, fecialis]. – Ciascuno dei 20 sacerdoti, costituenti un collegio o corporazione, che presso gli antichi Romani erano depositarî del diritto sacro di concludere trattati di alleanza e di dichiarare...
verbena
verbèna s. f. [dal lat. verbena, connesso dagli antichi con verber -ĕris (v. verberare), in quanto pianta sacra con cui si battevano i trattati per sanzionarli]. – 1. In Roma antica, pianta usata in molti riti sacri: caratteristico...