VIOLENZA
Giovanni Jervis
Birgitta Nedelmann
Luciano Pellicani
Psicologia sociale
di Giovanni Jervis
Definizione
In senso lato si designa come violenza un'alterazione del corso naturale degli eventi, [...] dimensioni: 1) gli attori dellaviolenza; 2) l'atto di violenza; 3) il significato simbolico dellaviolenza; 4) il contesto dellaviolenza; 5) le forme e le dinamiche dellaviolenza.
2. Gli attori dellaviolenza
Le interazioni violente si producono ...
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famiglia
Antropologia
Istituzione fondamentale in ogni società umana, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale. Le funzioni proprie [...] della madre con i figlidella l. 392/1978, nella parte in cui non prevedeva tra i successibili nella titolarità del contratto di locazione, in caso di morte del conduttore, il convivente more uxorio. In base alla l. 154/2001, contro la violenza ...
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MIGRATORI, MOVIMENTI
Nora Federici
Aspetti generali
di Nora Federici
Spostamenti territoriali di popolazione e migrazioni
Il termine 'movimenti migratori' - o 'migrazioni' - indica uno spostamento [...] , traffico) che sociale (crescente diffusione della droga, dellaviolenza e della criminalità).
Nei paesi che hanno raggiunto al ciclo emigratorio: emigrazione del padre, poi del figlio maggiore (come accompagnatore), poi del minore (e rimpatrio ...
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Poverta
Irma Adelman
Nicola Negri
di Irma Adelman, Nicola Negri
POVERTÀ
Economia di Irma Adelman
Definizione del concetto
La povertà è uno stato di indigenza assoluta o relativa, e include oltre [...] socialità, si può trasformare in una scarsa capacità dei figli di integrarsi socialmente attraverso il lavoro. E questa it.: Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e dellaviolenza, Torino 1968).
Gordon, D., Theories of poverty ...
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Donna
Simonetta Piccone Stella
di Simonetta Piccone Stella
Donna
sommario: 1. Introduzione. 2. Il coinvolgimento negli accadimenti mondiali. 3. L'evoluzione dell'istruzione. 4. Il rapporto fra occupazione [...] avevano sperimentato per primi questa tendenza - come la Francia (1,80% di figli per donna), l'Inghilterra (1,70%), il Belgio (1,55%) e la in questo caso, come si è accennato a proposito dellaviolenza, quando le donne hanno 'il coltello dalla parte ...
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Civiltà
Pietro Rossi
Il termine e l'idea
Il termine 'civiltà', al pari dei suoi omologhi nelle lingue neolatine e nell'inglese, deriva dal latino civilitas, una parola coniata nella seconda metà del [...] sé la nobiltà feudale e acquista il monopolio dellaviolenza legittima, mentre nuovi strati di formazione borghese ascendono Proprio la fase della disgregazione può segnare, anzi, la nascita di una nuova civiltà, "figlia" della precedente, così com' ...
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Criminalita
Marshall B. Clinard
di Marshall B. Clinard
Criminalità
sommario: 1. La criminologia: definizione e storia. 2. Differenti aspetti della criminologia in Europa e negli Stati Uniti. 3. Controllo [...] egli si trovava a condannare prima il padre e poi i figli, e talvolta un fratello maggiore seguito da un fratello minore. a determinare la frequenza dei reati di violenza. L'accettazione dell'uso dellaviolenza varia da paese a paese, da regione ...
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Autorità
Carlo Galli
Introduzione
Il termine 'autorità' riveste, nel linguaggio comune e in quello scientifico, una vasta gamma di significati, designando sia il fondamento o il criterio che origina [...] rapporti naturali di subordinazione (quali si danno tra i figli minori e il padre) e rapporti politici: questi si leggi, dall'aspettativa del consenso generale e dal possesso del monopolio dellaviolenza legittima (v. Martin, 1976, p. 57; altri autori ...
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Giovani
Alessandro Cavalli
Il concetto di gioventù
Sia nel linguaggio comune sia nel lessico delle scienze sociali regna una certa confusione in merito al contenuto al quale si fa riferimento quando [...] curano la formazione del carattere dei giovani figlidella classe dirigente.
Anche le università sperimentano in , pp. 83-133.
Roversi, A. (a cura di), Calcio e violenza in Europa, Bologna 1990.
Schurz, H., Alterklassen und Männerbünde, Berlin 1902. ...
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Razza
Brunetto A. Chiarelli
Il termine razza compare per la prima volta in Europa nel 14° secolo e viene usato inizialmente nell'ambito dell'allevamento degli animali (probabilmente originato dal francese [...] in assoluto anche perché è difficile inquadrarli fra i figli di Abramo. Quale figlio di Abramo sarebbe giunto così lontano? Anche se quindi alla base dellaviolenza organizzata che può sfociare nel razzismo. Perché tale tipo di violenza di gruppo si ...
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sangue
sàngue s. m. [lat. sanguis -ĭnis e sanguĕn -ĭnis; accus. sanguĭnem e anche sanguem]. – 1. a. Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso (rosso vivo il sangue arterioso, rosso scuro il venoso) che, sotto l’impulso dell’attività...
abuso1
abuṡo1 s. m. [dal lat. abusus -us, der. di abuti «abusare», part. pass. abusus]. – 1. Cattivo uso, uso eccessivo, smodato, illegittimo di una cosa, di un’autorità: a. del vino, del fumo, degli alcolici; fare a. di farmaci, di tranquillanti;...