Araldica
Immagine posta sulla superficie ( campo) dello scudo. Le f. si distinguono in araldiche, naturali, artificiali, chimeriche.
Tipi di figure
Le f. araldiche, proprie dall’arte araldica, sono costituite [...] la sfinge, il grifone (metà aquila e metà leone), figura molto usata dalle popolazioni germaniche che la importarono dall’Oriente dell’ornatus sono invece collocati i tropi e le f. retoriche. Queste ultime, a differenza dei primi, riguardano più di ...
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Considerata la ‘regina’ delle figureretoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] , Torino, Einaudi, pp. 141-198.
Gruppo μ (1970), Rhetorique générale, Paris, Larousse (trad. it. Retorica generale. Le figure della comunicazione, Milano, Bompiani, 1976).
Henry, Albert (1971), Métonymie et métaphore, Paris, Klincksieck (trad. it ...
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Poeta tedesco (Glogau, Slesia, 1616 - ivi 1664); per la poliedricità della sua produzione (fu infatti lirico, epigrammatico, innografo, soprattutto drammaturgo), è l'autore più significativo dell'epoca [...] borghese della letteratura tedesca. Scrisse anche commedie e molte liriche, classiche nella struttura e ingegnose nell'uso delle figureretoriche.
Vita
Rimasto prestissimo orfano di padre e, poco dopo, anche di madre, riuscì a compiere buoni studî ...
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Poeta anglo-normanno (n. Jersey forse 1100 - m. forse 1175). Studiò a Caen ed ebbe una prebenda da Enrico II Plantageneto. Restano due romanzi in francese in ottosillabi accoppiati variati da alessandrini [...] epiche restando piuttosto per stile e gusto nell'ambito di un "ornatus facilis" nel quale prevalgono figureretoriche di parola e tecnicismi che testimoniano comunque una notevole tensione alla chiarezza di rappresentazione e all'ampliamento ...
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Nell'ambito degli studi umanistici la c. è fra i campi che hanno subito negli ultimi decenni le trasformazioni più radicali. Questo è avvenuto soprattutto grazie a un allargamento dei suoi confini, che [...] anche da un'eccessiva unilateralità: se a suo tempo si è privilegiato lo studio delle strutture narrative o delle figureretoriche, negli ultimi anni ci si è concentrati solo sulle dinamiche dell'etnia, del potere, e della differenza sessuale. Forse ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] tempo lo sviluppo del pensiero illuminista applicato alla psicologia relega la teoria delle passioni alla retorica. Le figureretoriche divengono per molti teorici un sintomo delle differenti passioni del soggetto. H. Home tenta un’interpretazione ...
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Poeta e grammatico (n. in Inghilterra 1180 circa - m. dopo il 1258). Studiò a Oxford e quindi, dopo il 1195 circa, a Parigi, dove fu alunno di Alano di Lilla; dal 1229 al 1231 insegnò a Tolosa, poi a Parigi [...] e di prosa, in particolare lettere, in cui è dato speciale risalto alle clausole ritmiche (cursus) e alle figureretoriche. Sembra anche certa l'attribuzione a G. di un commento allegorico-esegetico alle Metamorfosi di Ovidio (Integumenta super ...
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La terza delle cinque parti in cui la retorica classica divide l’elaborazione del discorso. Essa riguarda la formulazione linguistica delle idee trovate nell’inventio e ordinate nella dispositio. La materia [...] e argomento (genus humile, genus mediocre, genus grave: stile umile, medio e sublime). La trattazione dell’ornatus abbraccia la classificazione dei tropi e delle figureretoriche di parola e di pensiero (figurae elocutionis, figurae sententiae). ...
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Retore greco (seconda metà del sec. 2º d. C.). I suoi discorsi (41 a noi pervenuti), sovrabbondanti d'immagini, di aneddoti, di figureretoriche, che ricordano la scuola di Gorgia, hanno, come contenuto, [...] una eclettica cultura filologica, in cui il prevalente platonismo è mescolato a dottrine aristoteliche, stoiche, ciniche, neopitagoriche ...
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La figura di Costantino nell’Ordo Panegyricorum
I panegiristi e la nascita del potere costantiniano
Giulia Marconi
La voce si propone di indagare l’immagine che di Costantino hanno fornito i Panegirici [...] contenuta in tale genere di discorso. Si comprende, pertanto, il frequente ricorso, da parte dei panegiristi, a figureretoriche che abbiano una doppia efficacia, uditiva e visiva, che mira all’incisività della comunicazione; per questo si è ...
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figurato
agg. [part. pass. di figurare]. – 1. Rappresentato per mezzo di una figura (disegno, pittura, statua) o di figure, o, anche, foggiato, plasmato, espresso in una determinata forma o figura. Con questa accezione, è meno com. di raffigurato...
figura
s. f. [dal lat. figura, dal tema di fingĕre «plasmare, modellare»]. – 1. a. Aspetto esteriore d’una cosa: lo circulo che ha f. d’uovo (Dante); prender corso e f. di fiume (Manzoni); un monumento in f. di piramide; un attore in f. di...