I cattolici e il sindacato: dall'estraneita alla partecipazione
Alberto Cova
Le origini: dalle leghe ‘bianche’ alla Cil
Trattare del sindacato nel quadro di una generale, vastissima riflessione sui [...] di base ma tutti, quando s’impegnarono nell’azione, diedero vita ad associazioni di soli lavoratori.
Ne è buon esempio FilippoMeda, nel 1902, quando scriveva che «nessuno di noi dirà che si debba tornare alle leghe medievali. L’associazione dei ...
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Partito popolare italiano
Francesco Malgeri
Le origini
Nei primi anni del Novecento, il problema dell’incontro tra cristianesimo e democrazia e la rivendicazione dell’autonomia politica del cristiano [...] Sturzo-Treves-Turati?». Una soluzione gradita a Sturzo si presentò il 27 luglio, quando il re diede l’incarico a FilippoMeda, il quale, nonostante le pressioni e gli appelli accorati del segretario del partito, decise di rinunciare. Il 30 luglio il ...
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La Grande guerra e la rivoluzione fascista
Emilio Gentile
Un decennio rivoluzionario
Gli anni fra il 1915 e il 1925 furono per gli italiani il periodo più rivoluzionario della loro vita unitaria, con [...] in La figura e l’opera di Guido Miglioli (1879-1979), a cura di F. Leonori, Firenze 1982, pp. 82-94.
20 Cfr. G. De Rosa, FilippoMeda e l’età liberale, Firenze 1959, pp. 184-192.
21 Cit. in G. Cosmacini, Gemelli, Milano 1985, pp. 153-154.
22 Cfr. F ...
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1913. L’Italia e il XVI centenario dell’editto di Milano
Stefania De Nardis
Nel biennio 1912-1913 in tutta Europa si danno alle stampe centinaia fra libri, opuscoli, articoli di variegatissima natura [...] Gentiloni aveva stilato con il contributo, fra gli altri, di Filippo Meda11, che dopo le elezioni prende però subito le distanze _Biografico)/ (25 apr. 2013).
11 A. Canavero, FilippoMeda. L’intransigente che portò i cattolici nello Stato, Milano ...
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Dal socialcattolicesimo al clerico-moderatismo: esperienze politiche
Stefano Trinchese
Da Gioberti a Cavour
Il fallimento del tentativo neoguelfo nel 1848, che aveva invano tentato di conciliare le [...] in Germania fra Otto e Novecento, a cura di G. Corni, P. Schiera, Bologna 1986, pp. 241-284.
46 G. De Rosa, FilippoMeda e l’età liberale, Firenze 1959, p. 187.
47 Erver (E. Vercesi), Una conferenza di Vercesi a Ferrara, «L’Osservatore cattolico», 10 ...
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Ricchi e poveri: pensare all'economia del benessere
Vera Zamagni
Il lungo cammino della dottrina sociale della Chiesa in età moderna e postmoderna
Lo sviluppo economico moderno è nato in ambiente cattolico [...] un ramo che propugnava il rientro in politica (con il motto «preparazione nell’astensione» e la militanza di FilippoMeda) e la realizzazione di una democrazia cristiana32, i cui contorni imprecisi divennero occasione di gravi conflitti. Lo stesso ...
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Radici e iniziali sviluppi del movimento cattolico
Annibale Zambarbieri
'Il senso cattolico delle moltitudini', la tradizione, la modernità
Non si era ancora spenta l’eco dei rivolgimenti del 1848 quando, [...] impegnato, animato da quei principi morali e sociali che derivano dalla civiltà cristiana»54. Anche il milanese FilippoMeda, membro dal 1902 del comitato permanente dell’Opera dei congressi, aveva affinato la propria preparazione politica attraverso ...
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