Trovatori provenzali
Walter Meliga
La poesia dei trovatori provenzali ‒ attestata a partire dall'inizio del sec. XII ‒ ha iniziato a diffondersi piuttosto presto fuori dei confini dell'Occitania, raggiungendo [...] Il componimento esalta il "buon frutto" che nasce dalla fede e dalle buone opere; a questo "frutto che non perisce" Dio ha esortato "il allusione a Federico II e alla sua alleanza con Filippo Augusto di Francia negli anni che precedono la battaglia ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] qui manca del tutto (ché il Piovano con tutta la sua bizzarria si presenta come campione del buon senso e il suo turbamento è cosa passeggera c è nella tradizione di Bruno e Buffalmacco come di Filippo Brunelleschi e dei suoi amici nella lucida e ...
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Niccolò Machiavelli: Opere - Introduzione
Mario Bonfantini
Il fatto che le prime notizie sicure sul Machiavelli si riferiscono proprio al tempo in cui egli venne ad entrare negli uffici pubblici, sembra [...] assoluti più o meno clericali (il cui modello prepotente era divenuta la monarchia spagnola di Filippo II) contro i quali essi di tradimenti e di delitti: sia pure ad un «fine buono», e cioè in modo che si risolvano in «beneficio dell'universale ...
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CASTI, Giambattista
Salvatore Nigro
Nacque ad Acquapendente (Viterbo) il 29 ag. 1724 da Francesco, nativo di Montefiascone, e da Francesca Pegna, di Cassino. All'età di dodici anni entrònel seminario [...] si considera nel primo riguardo, il Turco è naturalmente buono e sovente di una buona fede che va alla dabbenaggine... . Nelle riunioni serali della villa, frequentate dal conte Filippo di Coblenz, dalle sorelle di Napoleone, da Luciano Bonaparte ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo I – Introduzione
Sergio Solmi
Per cercar di spiegarci le origini della poesia di Leopardi, è indispensabile prospettare i grandi termini della situazione storica in cui [...] della sua prima formazione, il pensiero ricorre spontaneo a quella «filosofia», ch’egli di buon’ora si era formato sui trattatistico di Senofonte o di Cicerone nei Detti memorabili di Filippo Ottonieri e nel Parini ovvero della gloria, o lo ...
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GREGORIO, Rosario
Giuseppe Giarrizzo
Nacque il 23 ott. 1753 nel quartiere palermitano dell'Olivuzza, primogenito di Francesco e di Benedetta Balestrini. Fu battezzato coi nomi di Gaspare Rosario Giovanni. [...] storia della Sicilia dal "conquisto" normanno a Filippo II.
La Rivoluzione francese impose un'accelerazione corretti". Dopo il debole governo di Pietro e ilbuon governo del principe Giovanni le fazioni riesplosero. Il libro V, che il G. vide ...
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GUIDO da Pisa
Arianna Terzi
Nacque a Pisa nella seconda metà del XIII secolo.
I documenti emersi dalle ricerche archivistiche su G. non offrono la certezza dell'identificazione data l'alta concentrazione [...] Albisello Boni (di un Albizzello del fu Bandino di Buono della "cappella" di S. Bartolomeo degli Erizi abbiamo dell'Ottimo commento (1334) e a Filippo Villani. Altri testimoni indiretti di questa stesura sono il codice detto "Ginori-Conti" (Ravenna, ...
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GELLI, Giovan Battista
Angela Piscini
Nacque a Firenze il 12 ag. 1498, nella parrocchia di S. Paolo, da Carlo di Bartolommeo e da madre sconosciuta. È accertato che il padre, venuto in città da Peretola, [...] il significato figurale dell'invenzione dantesca, entrano a buon diritto nel dibattito culturale di quegli anni. Per il G., come per l'Accademia Fiorentina e per il un anno prima in casa di Filippo Pandolini dalla compagnia dei Fantastichi. Ancora ...
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CARLI, Mario
Paola Magnarelli
Nacque a San Severo (prov. di Foggia) il 31 dicembre del 1889 da Enea e da Luisa Picciarelli. Il padre era romagnolo, la madre pugliese. La sua formazione di giovane letterato [...] Vita d'Italia" (il cui amministratore delegato era Filippo Filippelli, direttore del Corriere fascista, Milano 1972, p. 83; Eja eja eja alalà, a cura di O. Del Buono, Milano 1971, pp. 4, 36, 109; Reazionaria, Antol. della cultura di destra in Italia ...
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LENZI, Domenico, detto il Biadaiolo
Fulvio Pezzarossa
"Domenicho Lenzi Biadaiuolo" si dice l'autore dello Specchioumano, un testo rilevante per la storia economica, letteraria e artistica della Firenze [...] che, come poi i rispettivi figli - il biadaiolo Nicolò e Lorenzo, e Domenico e Filippo - furono più volte dei Priori fra Tre gg]ina", accompagnate dalla pertinente aggettivazione: "bello e buono, buono, buonissimo, fine, comunale, milliore, netto", e ...
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s. m. (f. -a) e agg. [lat. amicus, affine ad amare] (pl. m. -ci). – 1. s. m. Chi è legato ad altri da vincoli di amicizia: avere, trovare, perdere, farsi un a.; a. intimo, a. d’infanzia; l’a. del cuore, quello cui si è più intimamente legati...
tosone
toṡóne s. m. [lat. tonsio -onis «tosatura», der. di tondēre «tosare», prob. attraverso il fr. toison]. – 1. ant. Vello, mantello di ovini e caprini: la conquista del t. (ma più com. vello) d’oro, nella mitologia greca, l’impresa di...