Scrittore e regista francese ( Brest 1922 - Caen 2008). Tra i principali esponenti della corrente letteraria del Nouveau roman affermò l'idea di una letteratura concepita nei limiti ossessivi della descrizione [...] 1982) attraverso la rielaborazione, spesso parodica, di miti e stereotipi collettivi e l'emergere di ossessioni ricorrenti, per approdare poi, in 1983 (2005) R. ha raccolto le sceneggiature dei suoi film, mentre in Préface à une vie d'écrivain (2005) ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] miniaturizzata e individuale del kinetoscopio a quella, ingigantita e collettiva, della proiezione su grande schermo (The Mary Irwin di bellezza. Oltre che un trionfo dello sport, tale film fu però anche un trionfo del Kitsch e della retorica nazista ...
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Lingua del film
Sergio Raffaelli
La parola, classificata in ambito teorico fra gli elementi non essenziali del linguaggio cinematografico, risulta di fatto una componente quasi immancabile dei film [...] nuove di questo quindicennio. La prima contraddistinse i film neorealisti che, adeguandosi allo stile di una verosimile rappresentazione di autentici drammi individuali e collettivi vissuti da personaggi umili e oppressi, trasferirono mimeticamente ...
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Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] , continuò la teorizzazione zavattiniana, carica di nostalgie neorealiste, anche quando Zavattini (esclusi un paio di tardivi esperimenti collettivi nei film-inchiesta come Le italiane e l'amore, 1961, e I misteri di Roma, 1963) era divenuto ormai ...
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Recitazione
Luigi Squarzina
Fin dalle origini del cinema la r. si orientò nelle due direzioni adottate dalla nascente industria, da una parte il trasferimento dell'attore di teatro davanti all'operatore, [...] non è un caso che il migliore e più 'fedele' Pirandello filmato resti quello di Feu Mathias Pascal (1925; Il fu Mattia r. deve raccontare sentimenti privati o entrare nei conflitti collettivi, privilegiare la psicologia o l'azione, girare dentro o ...
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Filmologia
Giorgio De Vincenti
Orientamento degli studi cinematografici che anticipò per diversi aspetti la semiologia del cinema degli anni Sessanta e Settanta ed ebbe origine con la fondazione nel [...] cinematografico e gli altri linguaggi, indagando i grandi fenomeni collettivi messi in luce dal cinema, come, per es cinéma (nr. 6), degli inglesi W.-D. Wall e E.-M. Smith; Film d'enseignement et filmologie (nr. 7-8, 1951), di M.-C. Lebrun, direttore ...
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Spettacolo
Mario Verdone
Il termine spettacolo (dal latino spectaculum, derivato di spectare, "guardare") designa in senso ampio qualsiasi performance artistica che si svolga davanti a un pubblico di [...] ne è Mysteries (1967), con i movimenti del corpo, collettivi, cioè dell'intero complesso del Living, e le iterazioni vocali a metà sipario abbassato, dalle sole gambe. C'è anche un film del comico M. Fabre, detto Robinet, dell'epoca futurista (1916 ...
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Rivista
Marco Pistoia
Pubblicazione periodica di formato e diffusione vari, generalmente contenente contributi storici e teorici, riflessioni su tecnica, politica, industria, produzione e distribuzione [...] -televisiva, alla formazione di un gusto e di un immaginario collettivi, e consacrando il cinema come la più diffusa e popolare universitario, da una prestigiosa testata quale "Cinema & film", diretta da Adriano Aprà ed edita per pochi anni (dal ...
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La dolce vita
Leopoldo Santovincenzo
(Italia/Francia 1959, 1960, bianco e nero, 178m); regia: Federico Fellini; produzione: Giuseppe Amato per Ria-ma/Pathé/Gray; soggetto: Federico Fellini, Tullio Pinelli, [...] ogni centro di gravità, un moto perpetuo, una coazione a ripetere riti collettivi e dinamiche private al cui fondo si ripropone implacabile il vuoto esistenziale. Non c'è nel film né riscatto né salvezza, nessuno spazio per le cosiddette 'forze sane ...
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Kracauer, Siegfried
Lorenzo Dorelli
Sociologo, teorico del cinema e scrittore tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Francoforte sul Meno l'8 ottobre 1889 e morto a New York il 26 novembre 1966. [...] artistico più adatto per catturare i mutamenti impercettibili dei modi collettivi di sentire e di vivere, nel loro immediato e rivista "Filmkritik". Nel 1960 portò a termine il saggio Theory of film (trad. it. 1962), in cui l'idea, già operante nell ...
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massa
s. f. [lat. massa, propr. «pasta» (e nel lat. tardo con alcuni dei sign. che seguono), dal gr. μάζα «pasta di farina d’orzo», der. di μάσσω «impastare»; sul passaggio semantico al sign. di «moltitudine di persone» ha prob. influito un...