Nacque nei primi anni del sec. XV nella piccola città andalusa da cui prese l'appellativo. Di bassa origine sociale, parente stretto e forse nipote di Antón de Montoro, il mordace ropero de Córdoba, non [...] di egual moneta: tra gli altri, l'iracondo Ferrán Manuel de Lando. Aveva il Baena larga conoscenza di storia e filosofiamorale; era conoscitore delle poetiche provenzali, e aveva idee proprie sull'arte della poesia, che dichiara nel proemio del suo ...
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Filosofo inglese, nato ad Aberdeen (Scozia) nel 1818 e ivi morto il 18 settembre 1903. Di famiglia assai povera, riuscì, per il suo zelo nello studio, a farsi ammettere, nella sua città, al Marischal College, [...] magister artium. Nel 1841 fu chiamato come supplente alla locale cattedra universitaria di filosofiamorale; e quattro anni più tardi divenne professore di matematica e filosofia naturale all'università di Glasgow. Fu poi esaminatore di logica e di ...
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Filosofo, nato a Rock Hall nel Northumberland (Inghilterra) il 14 giugno 1848, da padre inglese discendente da antica famiglia ugonotta, e di madre scozzese. Fu a Oxford fino al 1881, e vi studiò filosofia [...] 1881 al '97 visse a Londra, occupandosi attivamente di problemi sociali e della diffusione degli studî filosofici. Dal 1903 al 1908 fu professore di filosofiamorale nell'univenità di St. Andrew in Scozia; nel 1911 e 1912 tenne a Edimburgo il corso ...
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Questa parola, di origine incerta, probabilmente onomatopeica, comincia a ricorrere con frequenza negli scrittori del primo Settecento, per esempio nel Forteguerri, che, nel secondo de' suoi capitoli, [...] considera il cicisbeismo come nuovo male. Il Muratori (che nel cap. VIII della Filosofiamorale chiama il cicisbeato "lacrimevole invenzione di questi ultimi tempi") ne parla negli Annali all'anno 1707, come di un funesta eredità della dominazione ...
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Teologo e medico tedesco-svizzero, nato probabilmente a Baden, nel cantone di Haargau (Svizzera), nel 1523, morto probabilmente a Basilea, nel 1583. Studiò a Basilea, a Bologna, a Padova e, finiti gli [...] , Sassonia-Meiningen: nel 1558, medico dell'Elettore del Palatinato, e poi professore di medicina a Heidelberg e di filosofiamorale a Basilea. Il suo protettore Federico III lo nominò (1559) membro della chiesa concistoriale e consigliere privato ...
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. Nobile e celebre famiglia bolognese, che trasse il nome da un castello dell'Appennino, del quale teneva in antico la signoria. Tra i discendenti della medesima si ebbero diplomatici e uomini politici, [...] del conte Massimo, nato in Bologna intorno al 1627, ebbe nel 1667 dal Senato bolognese la cattedra di filosofiamorale in volgare, istituita apposta per lui, ch'egli tenne sino alla morte, nonostante fosse spesso distratto da importanti incarichi ...
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Poeta, nato a Laurencekirk (Scozia) il 25 ottobre 1735, morto il 18 agosto 1803. Laureatosi ad Aberdeen, divenne maestro di scuola, e poi per 30 anni tenne la cattedra di filosofiamorale e logica in quell'università. [...] tre anni la sorella prediletta, e tutti e due i figli. Oltre a poesie varie, scrisse molti saggi su argomenti morali, filosofici e religiosi: il più noto è l'Essay on Truth (1770), in cui combatté Hume, raggiungendo una popolarità sproporzionata al ...
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Fecondo verseggiatore d'erudizione mal digesta, nacque a Bologna nel 1466 e morì nel 1538. Si hanno di lui scarsissime notizie. Nel 1511 fondò a Bologna l'Accademia del Viridario, che dètte il titolo al [...] tesse l'elogio di molti letterati italiani, dissertando di filosofiamorale. Visse alla corte di Galeazzo Maria Sforza e di Ludovico il Moro. Di vasta cultura, coltivò le lettere classiche, la filosofia, la musica, la numismatica, e scrisse in versi ...
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Filosofo scozzese, nato a Peebles il 10 maggio 1830, morto il 19 novembre 1897. Ordinato pastore a Glasgow nel 1856, fu dal 1868 professore di filosofiamorale a Edimburgo. Scolaro del Hamilton, ne combatté [...] analoga intonazione religiosa è propria della sua concezione della morale, in cui perciò viene nuovamente difesa l'idea C. Calderwood e D. Woodside (in collaborazione con A. S. Pringle-Pattison, per la parte filosofica), Life of H. C., Londra 1900. ...
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Filosofo scozzese, nato a Edimburgo il 16 giugno 1808, morto a St. Andrews, dove dal 1845 era professore di filosofiamorale ed economia politica, l'11 giugno 1864. La sua filosofia, principalmente espressa [...] negli Institutes of Metaphysics (1854), è nella sostanza una rielaborazione e un approfondimento del soggettivismo berkeleyano.
Bibl.: J. Grote, Exploratio philosophica, I, Cambridge 1865; E. S. Haldane, ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...