definizione
definizióne [Der. del lat. definitio -onis, da definire (→ definito)] [LSF] Il termine, nato nella filosofia naturale (spec. nella matematica) con il signif., che ha tuttora, di "proposizione [...] del procedimento che consente la misurazione della grandezza data oppure è la relazione, spesso puramente empirica, che rende in forma analitica tale procedimento: per es., costituisce una d. di tal genere dire che l'intensità di un campo elettrico è ...
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Essere e tempo (Sein und Zeit)
Essere e tempo
(Sein und Zeit) Opera di M. Heidegger, pubblicata nel 1927. La riflessione sull’ontologia e sul «problema del senso dell’essere» è condotta a partire dall’uomo, [...] nella sua esistenza» (I, 9). Tale approccio avvia un’«analitica dell’esserci» distinta dall’antropologia, dalla psicologia e dalla biologia, in quanto autenticamente filosofica e tesa a stabilire un’«ontologia fondamentale». Rispetto ai «modi ...
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In senso generale, errore o incertezza che risulta dall’uso di termini equivoci. In questa accezione il termine viene usato da Aristotele (Elenchi sofistici, cap. 4) per segnalare specificamente l’ambiguità [...] significa nello stesso tempo due o più cose. Nella filosofia moderna, il termine viene adoperato soprattutto da Kant nella appendice alla seconda parte della Critica della ragion pura (➔), l’Analitica, che reca come titolo Dell’anfibolia dei concetti ...
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archetipo
Nella tradizione platonica furono detti archetipi le «idee», cioè gli eterni e trascendenti «modelli» delle cose sensibili. Analogamente, per Berkeley gli a. sono le idee di tutte le cose quali [...] esistono nel pensiero di Dio prima della creazione. Nella filosofia di Kant, intellectus archetypus è l’intelletto divino, puramente ha acquisito nel 20° sec. una forte connotazione nella psicologia analitica di Jung, gli a. come forme a priori, in ...
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Disciplina, fondata da S. Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello [...] di separazione e angoscia di intrusione). Per Green, la situazione analitica, combinazione di ciò che è intrapsichico con ciò che è esteso anche a laureati di altra formazione (filosofica, psicologica, sociologica ecc.). L’addestramento si ...
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Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico.
Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto [...] , ciò che Platone chiamava ‘dialettica’ e Aristotele ‘analitica’. Nello stoicismo, che rinnova la concezione eraclitea, il moderna, il concetto di l. acquista un significato importante nella filosofia di Hegel, per il quale il l., sistema di pure ...
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Filosofo e sociologo (Berlino 1898 - Starnberg, Baviera, 1979); insieme a Horkheimer e Adorno fu uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta teoria critica della società elaborata dalla Scuola di [...] della storia, predominano ancora tutti i temi dell'analitica esistenziale di Heidegger. Costretto a emigrare all'avvento del affresco che abbraccia la formazione e lo sviluppo della filosofia di Hegel dagli scritti giovanili a quelli della piena ...
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Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] ha in comune con Comte soprattutto la parte negativa della sua filosofia, il rifiuto di ogni ricorso a spiegazioni teologiche o metafisiche: Taine De l’intelligence, 1870, d’ispirazione rigidamente analitica, in cui la vita psichica è vista come ...
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Filosofo, medico e giurista ebreo (Cordova 1135 - Il Cairo 1204). Il pensiero di M. rappresenta il più alto livello raggiunto dalla speculazione ebraica medievale. Nella sua opera Dalāla al-ḥā'irīm ("Guida [...] giuridico contenuto nel Talmud, ottimo per l'esattezza analitica e la vigoria sintetica: è la migliore codificazione di quelli contingenti, e della causa unica. Dalla tradizione filosofica del neoplatonismo M. trae invece la concezione che Dio ...
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Filosofo (Berlino 1882 - Vienna 1936). Si addottorò con M. Planck a Berlino nel 1904. Insegnò poi nelle univ. di Rostock (1911-17) e di Kiel (1921) e nel 1922 ottenne la cattedra di filosofia delle scienze [...] consente così a S. la purificazione dei concetti scientifici dai fraintendimenti metafisici e la critica analitica di importanti posizioni filosofiche contemporanee. Di notevole importanza l'equazione proposta da S. tra criterio di significanza e ...
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analitica
analìtica s. f. [dall’agg. analitico, attrav. il titolo di due opere di logica di Aristotele, ᾿Αναλυτικὰ πρότερα «Analitici primi» e ᾿Αναλυτικὰ ὕστερα «Analitici secondi»]. – Nella filosofia aristotelica, la ricerca delle forme elementari...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...