Filosofo (n. Leeds 1923 - m. 1995), prof. a Oxford dal 1949. Uno dei più rappresentativi esponenti della filosofia ossoniense dellinguaggio ordinario. Ha unito a interessi storici (Berkeley, 1953, 2a [...] 1974; The object of morality, 1971). Il suo contributo principale consiste in una critica delle più diffuse correnti della filosofia morale del 20º sec. (in particolare W. propone di superare l'emotivismo e il prescrittivismo) e in un recupero della ...
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Studioso di filosofia e psicologia francese (Parigi 1873 - ivi 1937). Prof. alla Sorbona (1908) e dal 1928 decano della facoltà di lettere, scrisse diversi saggi sulla psicologia del misticismo e su quella [...] dellinguaggio, tra cui: Essai sur le mysticisme spéculatif en Allemagne au XIVe siècle (1900), Études d'histoire et de psychologie du mysticisme (1908), Le langage et la pensée (1924). ...
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storicismo Movimento filosofico che, a partire dalla metà del 19° sec., ha posto l’accento sull’irriducibilità della conoscenza storica a leggi universali e necessarie, come quelle tipiche delle scienze [...] Novalis e più di frequente nella prima metà del 19° sec., ma solo alla fine del secolo assume il senso poi codificato da opere filosofia ermeneutica (in particolare da H.G. Gadamer), che ha posto al centro della conoscenza storica il linguaggio ...
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intenzionalità Nelle filosofie di F. Brentano e di E. Husserl, il carattere per cui un fatto di coscienza è ‘coscienza di’ qualche cosa, vi si riferisce, pur non essendo tale cosa necessariamente reale [...] rende implausibile tanto il monismo materialista quanto la riduzione del vocabolario della psicologia all’unico linguaggio delle proposizioni della scienza fisica. Nell’ambito della psicologia filosofica l’i. è quella dimensione relazionale per cui ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] assunzione dellinguaggio come medium universale della vita, distinguendo il discorso dal linguaggio, Stato del benessere, ivi 1983 (A. Ardigò); G. Simmel, Filosofiadel denaro, Torino 1984 (A. Cavalli, L. Perucchi); J. Habermas, Etica del discorso, ...
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WITTGENSTEIN, Ludwig Josef
Vito A. BELLEZZA
Logico e filosofodellinguaggio, nato a Vienna il 26 aprile 1889, morto a Cambridge il 29 aprile 1951. Interruppe gli studî d'ingegneria iniziati all'università [...] metodi come differenti terapie per liberarsi dai problemi filosofici, i quali non avrebbero alcuna consistenza obiettiva ma sorgerebbero da confusioni in seno alla complessità dellinguaggio comune.
L'influenza del W. è stata profonda. L'affermazione ...
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TOULMIN, Stephen Edelston
Antonio Rainone
Filosofo inglese, nato a Londra il 25 marzo 1922. Laureatosi in matematica e fisica a Cambridge nel 1942, conseguì il Ph.D., sempre a Cambridge, nel 1948. Lecturer [...] le varie forme di ragionamento (etico, scientifico, dellinguaggio comune) ha successivamente impegnato T. in una nella cultura di lingua inglese, in L. Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico, 9, Milano 19762; I.C. Jarvie, Toulmin ...
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SCARPELLI, Uberto
Gaetano Carcaterra
Filosofodel diritto e della morale, nato a Vicenza il 9 febbraio 1924, morto a Milano il 16 luglio 1993. Ha insegnato nelle università di Perugia, Pavia, Torino [...] (1953); Il problema della definizione e il concetto di diritto (1955); Contributo alla semantica dellinguaggio normativo (1959, nuova ediz. 1985); Filosofia analitica norme e valori (1962); Cos'è il positivismo giuridico (1965); Semantica giuridica ...
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MOORE, George Edward
Vito A. BELLEZZA
Filosofo, nato a Londra il 4 novembre 1873, morto a Cambridge il 25 ottobre 1958. Fu lecturer in scienza morale (1911-25) e professore di filosofia (1925-39) nell'università [...] beni. L'impostazione metodologica data dal M. al filosofare, come analisi dell'esperienza e sua determinazione concettuale, a elaborare metodi di analisi e chiarificazione dellinguaggio quotidiano.
Opere principali: Principia ethica, Cambridge ...
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WAISMANN, Friedrich
Filosofo neopositivista, nato a Vienna nel 1896, morto a Oxford il 4 novembre 1959. Allievo ed assistente a Vienna di M. Schlick (1929-36), insegnò poi (1937) a Cambridge come Lecturer [...] University Reader in filosofia delle matematiche.
Dapprima sotto l'influenza dello Schlick e in seguito di L. Wittgenstein, la sua opera ha avuto una parte notevole nello sviluppo della scuola di Oxford detta dell'analisi dellinguaggio. Si occupò ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...