Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] Italia» n. 8); nisan < ebr. nîsān «settimo mese del calendario ebraico» (1750 in A. Calmet, Il tesoro delle antichità linguaggio dei giornali, in Studi su D’Annunzio. Un seminario di studio, 23-25 novembre 1988, Facoltà di lettere e filosofia ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] o linguaggio mimico-gestuale. In realtà il termine lingua e il termine segni erano già stati usati in un testo del 1858, con poche classi, che si è aperto agli udenti. La filosofia di base comune alle due esperienze è quella di realizzare un ambiente ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] il latino prima di raggiungere l’italiano: parole come coscienza, filosofia, problema, tema o tesi. Segue l’inglese, che supera della) o del lessico militare (alfiere, guerriglia, parata, ronda, squadriglia; ➔ militare, linguaggio). Questi apporti ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] e il 1337), allo stesso titolo del fiorentino della Consolazione della filosofia di Boezio volgarizzata da Alberto della lo più non è), di realistico e popolare hanno certamente il linguaggio:
Ne la stia mi par esser col leone
quando a Lutier ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] precorritore del logicismo francese, scrisse due libri Della Lingua Toscana, nel primo dei quali, dopo una parte filosofica, non Laterza.
De Mauro, Tullio (1977), Scuola e linguaggio. Questioni di educazione linguistica, Roma, Editori Riuniti.
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] Boccaccio aveva adoperato, in certe parti del Decameron (per es. quelle dialogiche) un linguaggio meno elevato, ma Bembo invitava a ’altro quella di ➔ Melchiorre Cesarotti nel Saggio sulla filosofia delle lingue, che si conclude con la proposta di ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] scienze astronomiche, matematiche, alchemiche, botaniche e filosofiche, penetrati nel lessico colto soprattutto in fase , Adelphi, pp. 489-759.
Cardona, Giorgio R. (1990), I linguaggidel sapere, edizione a cura di C. Bologna, Roma - Bari, Laterza. ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] verbale nota in tutti i tempi e a tutti i popoli. Da linguaggio ostile usato dagli dei nei confronti dell’uomo (Colli 1975, 1977 avventure, e poi nella detective story).
Nella riflessione filosoficadel Novecento l’enigma ha interessato, tra gli altri ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] e il gusto del secolo» (Coletti 1993: 197).
Metastasio codifica il genere alto dell’opera seria con un linguaggio che propende colloquiale dell’italiano.
Cesarotti, Melchiorre (1969), Saggio sulla filosofia delle lingue, a cura di M. Puppo, Milano ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] maggiore presenta Bertoldo Delbrücke la scienza del lingugggio indogermanico, in Giornale napoletano di filosofia e lettere, VI (1882), 1718 individuo: ma se l'individuo mira ad innovare il linguaggio, la sua libertà è vincolata dal fatto che gli ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...