BENAMOZEGH, Elia
Renzo De Felice
Nacque a Livorno, dove trascorse tutta la sua vita, il 24 apr. 1823 da Abraham e da Clara Curiat, ebrei marocchini stabilitisi da vari anni nella città toscana. La famiglia [...] materna - i Curiat - era molto nota nel mondo ebraico per aver dato numerosi rabbini e studiosi di filosofia, morale e, in genere, di cultura ebraica. Di ingegno precoce, fu per alcuni anni apprendista nel negozio di un ebreo tunisino e poi impiegato ...
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Praga
Claudio Cerreti
Il cuore boemo d’Europa
Al centro della Boemia, Praga è stata, fin dal Medioevo, la capitale della popolazione slava che più si è spinta a occidente, fino a fondersi, per lunghi [...] riguardava la letteratura, le arti, le scienze, la filosofia. Anche se l’università in quel periodo era completamente fra l’altro distrussero per intero l’antica e popolosa comunità ebraica, pur lasciando in piedi il quartiere del ghetto.
Poi, dopo ...
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SERENI, Enzo. –
Alberto Cavaglion
Penultimo di cinque figli, nacque a Roma il 17 aprile 1905 da Samuele e da Alfonsa Pontecorvo.
Il nonno Mosè Rubino era stato rabbino a Roma. Il padre, medico e poi [...] -diplomatico: si recò più volte in Germania per avvicinare i movimenti giovanili ebraici, partecipò ai congressi sionistici di Basilea ed entrò in contatto con il filosofo Martin Buber e con il futuro primo presidente dello Stato d’Israele, Chaim ...
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angoscia
Termine che in campo psicologico designa uno stato doloroso di ansietà. Dopo una lunga elaborazione nel campo della religione e della teologia gnostica, ebraica e cristiana, a partire soprattutto [...] fase di pensiero successiva all’idealismo dell’identità, la tematica dell’a. di Böhme viene ripresa su un piano più schiettamente filosofico: l’a. è del Dio o principio assoluto che è sottoposto a una vera e propria caduta nella finitezza e nella ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’avvento del primo Medioevo, pur attraversato dal cambiamento dovuto alla diffusione [...] assimilabili all’anima, e l’aristotelismo della filosofia e biologia galenica, evidenti nel carattere teleologico, le tradizioni culturali e religiose preesistenti (latina, greca, ebraica, siriaca), hanno però segnato un mutamento importante, che ha ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Periodizzazioni
Le periodizzazioni storiche cambiano a seconda delle discipline. Nelle arti [...] diffonde per tutta l’Europa meridionale una cultura ebraica e in particolare cabalistica.
Nel 1543 la prima che teorica) all’osservazione dei fenomeni. Abissi separano le filosofie di Pomponazzi da quelle di Telesio o di Campanella, tuttavia è ...
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umorismo
La capacità (detta anche spirito, humour, wiz) di cogliere e di esprimere gli aspetti divertenti della vita; l’u. è oggetto di studio da parte di varie discipline, quali la linguistica, la filosofia, [...] ; tale tendenza per es., osserva Freud, si realizza ampiamente nella cultura ebraica, dove circolano tante storielle create da ebrei e rivolte contro le stesse peculiarità ebraiche. Si appagano così esigenze a vari livelli: l’orgoglio di esercitare l ...
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CIASCA, Agostino
J. Alberto Soggin
Nato a Polignano a Mare (prov. di Bari) il 7 maggio del 1835, in una famiglia di modeste condizioni economiche, da Leonardo e da Olimpia Montanari, fu battezzato con [...] Compiuti gli studi primari presso i minori osservanti, studiò filosofia a Monopoli sotto la guida di B. Quaranta. , nel 1866 il C. fu chiamato alla cattedra di lingua ebraica nel Collegio Urbano de Propaganda Fide. Nel 1868 divenne reggente degli ...
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Cassirer, Ernst
Federico Trocini
Filosofo e storico della filosofia tedesco, di origine ebraica (Breslavia 1874 - New York 1945), costretto a lasciare la Germania dopo l’avvento del nazismo (1933), [...] di C. non mancò tuttavia di soffermarsi sul carattere più propriamente insidioso dell’eredità machiavelliana. Secondo il filosofo tedesco, infatti, dopo avere intrapreso un prodigioso processo di secolarizzazione, destinato a investire anche la ...
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Dio
Raffaele Savigni
Essere sovrumano venerato dalle diverse religioni
In ogni tempo uomini delle più diverse culture hanno creduto all'esistenza di forze superiori. Greci e Romani credevano in numerose [...]
Alcuni filosofi greci pensavano che Dio, concepito come intelligenza suprema e motore immobile dell'Universo, non si interessasse molto a ciò che accadeva nel mondo umano, ma vivesse felice della sua solitudine. Nella religione ebraica invece ...
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escatologìa s. f. [comp. del gr. ἔσχατος «ultimo» e -logia]. – Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche e teologiche) che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del mondo:...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...