Dio
Raffaele Savigni
Essere sovrumano venerato dalle diverse religioni
In ogni tempo uomini delle più diverse culture hanno creduto all'esistenza di forze superiori. Greci e Romani credevano in numerose [...]
Alcuni filosofi greci pensavano che Dio, concepito come intelligenza suprema e motore immobile dell'Universo, non si interessasse molto a ciò che accadeva nel mondo umano, ma vivesse felice della sua solitudine. Nella religione ebraica invece ...
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Filosofo (Mirandola 1463 - Firenze 1494). Si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e [...] tradizione platonica, della speculazione patristica e della mistica ebraica quale soprattutto si esprime nella cabala, P. torna insistentemente sulla «concordia» fondamentale delle diverse filosofie (sulla traccia di Ficino), unificate dall'unico ...
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Filosofo e storico delle religioni tedesco (Mönchengladbach 1903 - New York 1993). Allievo di R. Bultmann, con cui si laureò, di E. Husserl e di M. Heidegger, lasciò la Germania nel 1933 in seguito alle [...] Bretagna, e quindi in Palestina dove insegnò all'Università Ebraica di Gerusalemme. Fu poi professore a Montreal e Ottawa Religion, 1958; Zwischen Nichts und Ewigkeit, 1963). In filosofia risentì notevolmente dell'influsso del suo maestro M. Heidegger ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] di mediazioni linguistiche e culturali derivanti dalla trasmissione attraverso il pensiero arabo e, in parte, ebraico. In secondo luogo, la filosofia aristotelica si presentò come una interpretazione complessiva di tutta la realtà, naturale e umana ...
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Filosofo (Amsterdam 1632 - L'Aia 1677), di famiglia ebraica emigrata dal Portogallo. Per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all'ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità [...] -politicus e, più indirettamente, le altre opere attestano una cultura ebraica, com'è certo che S. assunse lo schema e i storicità della Bibbia, del valore dei profeti e del rapporto tra filosofia e teologia. In sede di critica storica, S. è uno ...
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In senso ampio, tutto ciò che arreca danno turbando comunque la moralità o il benessere fisico ed è perciò temuto, evitato, oggetto di riprovazione, di condanna o di pietà, di compassione ecc.
Filosofia
Il [...] religione mazdea o Satana nell’Antico Testamento).
Il monoteismo ebraico induce necessariamente a porre in Dio il principio del secoli si trovò presto a contatto con il dualismo filosofico religioso greco e orientale, ove il m. era ipostatizzato ...
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teleologia Concezione secondo la quale gli eventi, anche quelli non legati all’azione volontaria e consapevole degli uomini, avvengono in funzione di un fine o scopo.
Sebbene il termine sia piuttosto recente [...] di qualsivoglia intervento ordinatore da parte della divinità.
Il cristianesimo, la religione ebraica e musulmana e, nel complesso, la filosofia medievale, presentano un’impostazione gnoseologica nettamente teleologica nell’interpretazione dei vari ...
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Filosofo e storico tedesco della filosofia (Monaco di Baviera 1897 - Heidelberg 1973). Critico nei confronti del relativismo dello storicismo, vi contrappose un recupero della natura intesa come fonte [...] ; dal 1928 al 1934 insegnò all'università di Marburgo. Di origine ebraica, fu costretto a lasciare il paese a causa delle persecuzioni razziali. Dal 1936 al 1941 insegnò filosofia all'università Tohoku di Sendai in Giappone; quindi insegnò negli USA ...
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Orobio de Castro, Isaac (propr. Balthasar Abraham Alvares). – Medico, filosofo, teologo e scrittore sefardita ispanoportoghese (Braganza 1617 - Amsterdam 1687). Proveniente da una famiglia di marranos [...] e in quella di Alcalá, integrandoli con quelli di filosofia e teologia neoscolastica. Trasferitosi a Cadice, quindi a Siviglia medica, affermandosi parallelamente come strenuo difensore della tradizione ebraica, in polemica, tra gli altri, contro Juan ...
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Filosofo politico (Kirchhain, Assia, 1899 - Annapolis 1973). Di famiglia ebraica, studiò in Germania, dove divenne ricercatore della Akademie für die Wissenschaft des Judentums di Berlino. Emigrato in [...] -48), quindi all'univ. di Chicago (1948-68). Avverso allo storicismo, il cui relativismo impedirebbe l'elaborazione di una filosofia politica basata su valori e norme etiche universali, S. ha proposto il ritorno alla tradizione del pensiero politico ...
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escatologìa s. f. [comp. del gr. ἔσχατος «ultimo» e -logia]. – Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche e teologiche) che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del mondo:...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...