È il nome di due personaggi del sec. IV, padre e figlio, il secondo dei quali ha particolare importanza nella storia del pensiero cristiano.
Ma nemmeno Apollinare il Vecchio è insignificante. Nativo di [...] alquanto con le numerose conversioni il livello morale e il fervore religioso della massa dei dissertazione di R. Milanti, R. Università di Roma, Facoltà di filosofia e lettere, 1925). Una trattazione più completa, che inquadra Apollinare nelle ...
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Nel linguaggio comune s'indica col termine delinquente colui che ha commesso un delitto o più delitti, attribuendosi al termine stesso un significato che implica riprovazione morale per la gravità della [...] a indagini di spettanza piuttosto della sociologia, della filosofia o dell'etica, che della scienza del diritto. aver agito per causa d'onore o per altri motivi di particolare valore morale e sociale; b) l'aver reagito in stato d'ira, determinata ...
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Pittore e incisore, nato a Norimberga il 21 maggio 1471, morto ivi il 6 aprile 1528. Il padre, che aveva anch'egli il nome di Albrecht, di famiglia ungherese (Ajtós; ajtó = tedesco Tür, quindi Türer), [...] della Malinconia: il doppio senso di questo "temperamento", il cui originario significato di depressione morale considerata come malattia si trasmuta nella filosofia del sec. XV in quello dell'inerzia causata dalla meditazione interiore, da cui sorge ...
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A quasi tutte le forme della vita religiosa è comune l'esistenza di un rapporto con potenze superiori; non tutte però si possono qualificare come divinità. Negli stadî inferiori, sono oggetto della religiosità [...] dato una grande spinta all'universalismo. Gli antichi filosofi greci, meno attenti ai fenomeni celesti, hanno cercato è la legge della natura inanimata e la forma assoluta della morale, e che mediante il suo solo essere dà valore all'esistente ...
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Pur appartenendo a etnie e gruppi linguistici diversi, le popolazioni balcaniche vivono nella medesima area e stanno affrontando con specifiche peculiarità le trasformazioni politiche, sociali ed economiche [...] diaristica e memorialistica è divenuta un vero e proprio fenomeno letterario, mentre rinascono il saggio politico, filosofico ed etico-morale. Della saggistica croata sono rappresentativi D. Ugrešić (n. 1949; Kultura laži, 1996, La cultura della ...
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. Il termine "esotico" (dal gr. ἐξωτικός) nella sua accezione più vasta, conforme all'etimo, può indicare, in letteratura e nelle arti, ogni elemento forestiero chiaramente identificabile; ma il termine [...] , con il senso d'artificialità che ne consegue. Così nell'epoca ellenistica filosofi e storici, come Eforo, studiano i popoli barbari (Sciti, Traci, Celti) dal punto di vista morale e scoprono in essi quelle virtù che gli uomini civili han perduto ...
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Filosofo, nato verso il 1270 (secondo alcuni, il 1266, secondo altri, il 1274). Sul luogo della sua nascita nulla si sa di sicuro: c'è chi lo fa nativo d'Irlanda, e chi di Scozia o d'Inghilterra. Secondo [...] diverso da quello tomistico, vale a dire l'armonia fra la filosofia e la dottrina della Chiesa.
Così non può recare meraviglia che Scoto ciò che è logicamente possibile, e anche nel dominio morale è, in certo modo, legato ai due primi comandamenti ...
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QUINTILIANO, Marco Fabio (M. Fabius Quintilianus)
Achille Beltrami
Nacque, secondo ciò che gli antichi tramnandano e che pare ormai non suscettibile di ulteriori dubbî, a Calagurris (l'odierna Calahorra) [...] le qualità naturali dell'oratore e la sua cultura filosofica, giuridica e storica, e infine le norme pratiche scienza del parlar bene e s'immedesimava con la virtù e la moralità. E l'influsso della dottrina stoica, attraverso le opere di Cicerone ...
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TAGORE, Rabindranath
Ambrogio BALLINI
Poeta, drammaturgo, musicista, pensatore, nato a Calcutta il 6 maggio 1861.
La famiglia cui egli appartiene va considerata fra le più notevoli per ricchezza e liberalità [...] e su tutto domina la cura più assidua "per l'educazione morale e spirituale dei giovani, esortati sempre ad aver fiducia in sé per essi, tiene ai giovani una conferenza d'argomento filosofico-religioso.
Una scelta di tali discorsi che sono tutti ...
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La vita. - Figlio naturale del generale d'artiglieria Destouches e della canonichessa de Tencin, d'Alembert nacque a Parigi il 16 novembre 1717, e appena nato fu abbandonato sui gradini della chiesa di [...] costumi e la fede, e non già per illuminare le menti. E, del resto, in quanto codice morale, essa è stata più utile agli uomini che non molte dottrine filosofiche. Il che non esclude, nel pensiero del d-A., la possibilità di un "catechismo laico" il ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...