In senso generico, lo studio del metodo su cui deve essere fondata una determinata scienza o disciplina; con senso più concreto, il complesso dei fondamenti teorici sui quali un metodo è costruito. In [...] scientificamente valide. La riflessione metodologica, dapprima limitata da parte dei filosofi neopositivisti alla struttura della fisica, della matematica e dellescienze naturali, è stata successivamente estesa, specialmente per l’impulso di ...
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Titolo con cui sono note due opere scientifiche.
Ars compendiosa inveniendi veritatem Trattato (1277 circa) del filosofo, teologo, mistico e missionario catalano R. Lullo (1233/1235-1315), che svolge uno [...] principi generalissimi in cui è contenuto il principio dellescienze particolari, come il particolare nell'universale". L'arte de regulis algebraicis liber unus Trattato (1545) del matematico, filosofo e medico G. Cardano (1501-1576), in cui vengono ...
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Erudito, filosofo e fisico francese (Champtercier, Provenza, 1592 - Parigi 1655). Prof. di filosofia a Aix-en-Provence (1616-22), poi prevosto della cattedrale di Digne, dal 1645 prof. di matematica al [...] N. Copernico, di T. Brahe), in polemiche filosofiche (contro gli aristotelici, contro R. Fludd, Herbert di Cherbury e R. Cartesio), egli è tra i massimi rappresentanti della nuova scienza e in generale della nuova cultura che si andava affermando nel ...
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Storico dellafilosofia italiano (Mercato San Severino 1923 - Roma 2005). Allievo di A. Aliotta all'univ. di Napoli, insegnò nelle univ. di Urbino, Bari e nella seconda università di Roma (1980-97). I [...] : scuola di stato e autonomie scolastiche (1996); Leopardi e la scienza (1999); Discorso sopra lo stato presente degli italiani (2000); De persona. L'indomabilità dell'individuo (2004); Il filosofo e il lattaio. Stirner e l'unione degli egoisti (2005 ...
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Scienziato e filosofo (Dublino 1656 - ivi 1698). Fondatore di un'accademia scientifica a Dublino, membro della Royal Society di Londra, fu deputato al parlamento d'Irlanda e sostenne la causa dell'indipendenza [...] ., 1709). In filosofia è noto per aver impostato il "problema del cieco nato", con cui poneva il quesito circa l'origine e la formazione del concetto di spazio, sollevando una discussione a cui parteciparono i più noti filosofidella sua epoca fino ...
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Opera del filosofo tedesco A.G. Baumgarten (1714-1762). Il Baumgarten fu un wolffiano ed entro i limiti dellafilosofia leibniziana s'aggira la sua estetica, scientia cognitionis sensitivae, theoria liberalium [...] cogitandi, ars analogi rationis. Nell'opera, rimasta incompleta (I, 1750; II, 1758), distinta in Scienzadella conoscenza sensitiva e in Teoria delle arti, lasciò sopravvivere le divisioni e teorie retoriche, impelagandosi in una precettistica e in ...
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Pedagogista e filosofo polacco (Sosnowiec 1903 - Varsavia 1992). Fondò la sua visione della pedagogia ispirandosi all'interpretazione marxista della funzione dell'uomo nel mondo. Tra le sue opere vanno [...] nowożytnej filozofii człowieka ("La nascita della moderna filosofiadell'uomo", 1963); Rozwój nowożytnej filozofii człowieka ("L'evoluzione della moderna filosofiadell'uomo", 1967); Nauka a świadomośé spoleczna ("Scienza e coscienza sociale", 1974). ...
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(L’azione) Saggio (1893) del filosofo francese M. Blondel (1861-1949), il cui titolo completo è L'Action. Essai d'une critique de la vie et d'une science de la pratique (trad. it. L’azione. Saggio di una [...] critica della vita e di una scienzadella prassi), nel quale Blondel ha studiato l'azione non soltanto da un punto di vista morale, ma come un metodo, anzi il metodo per eccellenza della conoscenza realistica. ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] - e difendendo poi il minimalismo, inteso come la posizione filosofica secondo cui tutto ciò che c'è da dire sulla v considerare un'applicazione del metodo scientifico tipico dellescienze naturali alle scienze umane come l'unica risorsa per garantire ...
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Lusso
Massimo Donà
Il termine lusso deriva dal latino luxus, che indica sovrabbondanza, eccesso. Parlare di l. significa dunque riferirsi a qualcosa di non necessario, che va al di là di ciò che è sufficiente [...] tratto fondamentale e costitutivo dell'essere umano.
Lusso, ostentazione e decadenza
Nel suo capolavoro La scienza nuova (1725) G secondo una processualità infinita, esprime per il filosofo tedesco la quintessenza di quella che può essere ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...