Architetto vivente, nato a Piacenza il 31 agosto 1883, studiò nelle Accademie di belle arti di Milano e di Roma. Eresse nel 1910, a Milano, la casa d'angolo tra via Vivaio e via Cappuccini, nel 1912 quella [...] compì la sistemazione delle case medievali del quartiere di Bologna tra via Piave e via Marchesana, e v'inserì una galleria, finita nel 1928; ridiede nuova vita alla basilica di S. Antonino e a diverse case medievali di Piacenza.
Opere: Le molteplici ...
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GROUCHY, Emmanuel de, marchese
Pompilio Schiarini
Maresciallo, pari di Francia, nato a Parigi il 23 ottobre 1766, morto a Saint-Étienne il 29 maggio 1847. Come molti altri della nobiltà francese, passò [...] di Napoleone ne seguì le sorti: fu creato maresciallo e comandò un corpo d'armata nella campagna del Belgio finita a Waterloo. Il suo mancato intervento in questa battaglia fu considerato causa principale della sconfitta francese. Nel profluvio di ...
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MARIA di Montpellier, regina di Aragona
Mariano Cámara
Nata a Montpellier nel 1181 (?), morta a Roma nel 1213. Era figlia del conte Guglielmo di Montpellier e della principessa bizantina Eudoxia. Vedova [...] , ma il papa Innocenzo III non vi acconsentì. Il re rimase fermo nei suoi propositi e la controversia non era ancora finita, quando Maria morì.
Ella lasciò a suo figlio il dominio di Montpellier per decisione del pontefice, al quale avevano fatto ...
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SERVASANTO da Faenza
Nicolò Maldina
SERVASANTO da Faenza (Servasan, Servasantus, Servasius tuscus, Johannes Servasancti, Iacobus Servasanto). – Nacque forse a Faenza a cavallo del 1220 o del 1230.
La [...] factum transiret in novum, quedam tabula sub eius pedibus revoluta eum devolvit in terram et post modicum vita finita, puto quod in terram deductus sit tenebrosam, ubi nullus ordo, sed sempiternus horror inhabitat»; Firenze, Biblioteca nazionale ...
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logica intuizionista
Silvio Bozzi
La più studiata rivale della logica classica sin da quando fu assiomatizzata da Arend Heyting nel 1930. Già Anchei M. Kolmogorov nel 1925 e Vasili I. Glivenko nel 1929 [...] pure i quantificatori ∀,∃. Nel 1932, Kurt Gödel dimostra che il calcolo intuizionista non ha matrice caratteristica finita (non ha cioè una matrice finita che renda veri tutti e soli i teoremi) e nel 1936 Stanislaw Jaskowski dimostra che è possibile ...
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integrale definito
integrale definito nozione che nasce storicamente dal problema del calcolo delle aree. Si supponga in prima istanza che ƒ(x) sia una funzione continua e non negativa in un intervallo [...] funzione ƒ, che, indipendentemente dalla scelta dei punti xi e ξi, per δ → 0 il valore di S(δ) ammette un limite finito J, che viene detto integrale definito secondo Cauchy di ƒ(x) relativo all’intervallo [a, b], e si designa col simbolo
(si legga ...
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persistenza
Samantha Leorato
Naturale tendenza di molti fenomeni a evolversi in modo più o meno regolare nel tempo, così che quello osservato in un dato istante t risulta più simile a quello rilevato [...] di una serie. In effetti, una serie non ergodica ha caratteristiche di p. talmente accentuate che una sua porzione finita, per quanto lunga, non consente di predirne i futuri valori, né di determinarne la distribuzione (➔ distribuzione di probabilità ...
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forma hermitiana
forma hermitiana applicazione a partire dalla quale è possibile introdurre concetti di natura metrica in uno spazio vettoriale complesso, analogamente a come, a partire dalle forme bilineari [...] terza proprietà segue che, per ogni vettore v, il numero complesso φ(v, v) è in effetti un numero reale. Supposto V di dimensione finita, fissata una base {e1, ..., en} di V e indicati con x e y le coordinate di due vettori v e w rispetto alla data ...
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Procedimento mediante il quale, grazie a una ridefinizione di grandezze fisiche misurabili, si rendono ben definiti i termini dello sviluppo perturbativo di una teoria di campo quantistica.
In una teoria [...] fisica, A, è espressa come A=A0+gA1+g2A2+ ..., dove ciascun coefficiente An è la somma di un numero finito di termini, ognuno dei quali corrispondente a un diagramma. Per ogni teoria esistono delle regole per identificare i diagrammi possibili e ...
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Generale dell'Impero d'Oriente (m. Roma 568 d. C.); successivamente comes sacri cubiculi e prefetto del tesoro, contribuì a domare (532) una ribellione scoppiata a Costantinopoli contro Giustiniano; poi [...] , con la caduta di Conza e la distruzione di un esercito di Alemanni, la dominazione gotica in Italia era finita. Nominato patrizio, si occupò del riordinamento amministrativo dell'Italia e della riparazione dei danni causati dalla guerra. Morì alla ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).