CONTI, Antonio (Schinella)
Giovanna Gronda
Nacque a Padova il 22 genn. 1677 secondogenito di Pio e di Lucrezia Nani, nobili veneti. Il padre discendeva per via femminile da Sperone Speroni e ne lasciò [...] e filosofico, come la radicale dicotomia tra il cartesianèsimo e la nuova scienza inglese, e questioni specifiche come la durata finita del moto, i diversi ordini di curve, il calcolo degli incrementi e dei decrementi.
La partecipazione contiana alla ...
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DATI, Agostino
Paolo Viti
Nacque a Siena da Niccolò e da Angela ai primi del 1420.
Il D. risulta infatti battezzato il 18 febbr. 1420 (Arch. di Stato di Siena, Biccherna 1132, c. 384v); la famiglia, [...] 1462 (e forse anche altre volte) fu inviato ambasciatore al papa Pio II a Roma. Ma l'incarico pubblico più importante ricoperto fin dal 1452 dal D. fu quello di cancelliere della Repubblica: un incarico non politico e che non si esplicava nel governo ...
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CAROTI, Arturo
Michele Fatica
Nato a Firenze, il 5 apr. 1875, da Elvira Volpi e da Leopoldo, uno dei massimi dirigenti locali di associazioni radical-repubblicane, maturò negli anni dell'adolescenza [...] non si hanno notizie certe, ma sembra che alcune di esse svolgesse per conto dello Stato sovietico.
Invitato da Bordiga, fin dall'ottobre del 1922, a fornire chiarimenti sulla sua posizione, nel giugno del '23 fu dichiarato dal comitato esecutivo del ...
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LORIA, Arturo
Cristiano Spila
Nacque a Carpi il 17 nov. 1902 da Aristide e da Antonietta Righi, quarto di otto figli.
Il padre, israelita, nato a Modena, brillante e ambizioso, era un industriale trasferitosi [...] gli aspetti lunari e femminili del mito come portatori di un nuovo umanesimo, cresciuto sulle rovine della civiltà.
A guerra finita la fabbrica dei Loria, pur devastata dalle bombe e depredata dei macchinari, riprese la produzione, mentre la famiglia ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per [...] subito dopo la risposta a V. Chauvet (Lettre à M. Chauvet sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie, finita nel luglio 1820, pubbl. nel 1823), che vanno ben oltre il problema delle unità pseudo-aristoteliche nel teatro, la lettera al marchese ...
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Stato dell’Europa occidentale compreso fra le coste sud-occidentali del Mare del Nord e il massiccio delle Ardenne; confina con i Paesi Bassi (N ed E), la Germania e il Lussemburgo (E), la Francia (S e [...] assumere una posizione neutrale che non impedì però al Belgio di subire l’invasione tedesca dal 1940 al 1944. Finita la guerra e costituito un governo di unità nazionale, le forze politiche si divisero sulla ‘questione regia’: comunisti, socialisti ...
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Stato federale indipendente nell’ambito del Commonwealth britannico (dal 1901; capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito). Il territorio coincide con l’omonimo continente (➔ Australia), includendo [...] l’assegnazione del premio Nobel per la letteratura (1973) a P. White. Punto di riferimento obbligato per le nuove generazioni fin dal romanzo The aunt’s story (1948), White accoglie i grandi temi della tradizione, elaborandoli in una mescolanza di ...
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di Maria Rita Masci
Il panorama culturale cinese, a partire dagli anni Novanta del 20° sec., è caratterizzato da un particolare innesto di elementi contraddittori. Un'economia di mercato sostanzialmente [...] editoriale ufficiale e di renderle accessibili ai naviganti, che superano la cifra di cento milioni. Il circuito così creato ha poi finito per influenzare anche il mercato del libro. Vale qui la pena di ricordare due casi, Mu Zimei e Murong Xuecun ...
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FACIO, Bartolomeo
Paolo Viti
Figlio di Paolino, nacque a La Spezia, probabilmente prima del 1405, e comunque non oltre il 1410.
La sua famiglia, originaria di Fabiano (una frazione poco lontana dalla [...] il 6 febbr. 1444, il F. venne nuovamente mandato a Napoli, con la qualifica, ma non il salario, di cancelliere della Repubblica.
Finita la missione, e probabile che il F. non sia tornato a Genova, ma sia rimasto a Napoli, forse per le insistenze del ...
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Francesco Petrarca: Prose - Introduzione
Guido Martellotti
Sul finire del secolo XVIII il signor Jean-Baptiste Lefebvre de Villebrune, filologo avventato e caparbio, in un codice miscellaneo della biblioteca [...] con qualche esattezza la data d'inizio: mai o quasi mai si può indicare una data in cui la composizione possa considerarsi finita. Il Petrarca non riuscì a distaccarsi da alcuna di esse in modo definitivo: le teneva tutte presso di sé, anche quelle ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).