(ant. nord. Vanir) Categoria di divinità dell’antico paganesimo germanico, contrapposta a quella degli Asi. Il mito narra di una guerra tra Asi e V. che, dopo alterne vicende, sarebbe finita con un patto [...] di pace, per garantire il quale le due parti si sarebbero scambiate ostaggi: i v. Njörd, Freir e Freyja sarebbero così passati tra gli Asi e gli asi Hoenir e Mimir tra i Vani. Il mito della guerra è stato ...
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Ecclesiastico e uomo politico spagnolo (n. 1635 - m. 1709); cardinale (1669), viceré ad interim di Sicilia (1677-78), poi (1678) arcivescovo di Toledo. Sostenitore della necessità della pace con la Francia, [...] II di Spagna favorì la designazione a erede del duca d'Angiò. Alla morte di Carlo II, fu messo alla testa del governo; caduto in disgrazia presso Filippo V (1703), passò tra i sostenitori di Carlo d'Austria. Finita la guerra, Filippo lo perdonò. ...
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Discepolo di s. Paolo, figlio di padre pagano e di madre ebrea che l'educò religiosamente iniziandolo alle Scritture (I Tim. 1,5; 3,5), fu convertito al cristianesimo da Paolo stesso, nel primo viaggio [...] di compiere missioni di particolare delicatezza: presso i Tessalonicesi, in Macedonia, a Corinto. Seguì l'Apostolo durante la sua prima prigionia a Roma, finita la quale fu preposto alla Chiesa di Efeso. Festa, nel Martirologio romano, 24 gennaio. ...
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CHERUBIN (Cherubini), Francesco
Silvio Tramontin
Nato a Venezia il 13 sett. 1838 da Antonio e Cecilia Previtali, abbracciò lo stato sacerdotale e fu insegnante di lettere e (1873) prefetto degli studi [...] mente calma il suo piano di condotta, attuarlo con prudenza e superare con destrezza gli ostacoli sino a causa finita". Nella stessa lettera il Trevisanato accennava ad "altre opere di pubblica utilità e ministero" alle quali contemporaneamente il C ...
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CANTONI, Raffaele
Amedeo Tagliacozzo
Nacque a Venezia il 29 febbr. 1896 da Enrico e da Emma Caravaglio. Si diplomò in ragioneria a Padova e si iscrisse nel 1913 alla scuola di applicazione per ingegneri [...] e cadde prigioniero degli Austriaci, ma riuscì a fuggire. Finita la guerra, fu attratto dal movimento dannunziano e nel 1919 e ad essa dedicò le sue migliori energie per quasi venti anni. Fin dal 1930, e forse anche prima, era noto in seno alla ...
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BARBARO, Ermolao
Gino Benzoni
Nacque a Venezia nel 1548, secondogenito di Marcantonio e di Giustina Giustinian. Il 12 febbr. 1596 Clemente VIII lo nominò coadiutore cum iure successionis del fratello [...] devastazioni provocate da questa guerra, specie nel Friuli meridionale, ritardarono sino al 18 luglio 1618, a contesa ormai finita, l'ingresso solenne del patriarca in Udine, ove però, al contrario del predecessore, non fissò la residenza, preferendo ...
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La Democrazia cristiana
Agostino Giovagnoli
La Democrazia cristiana ha occupato un ruolo centrale sia nella storia del cattolicesimo italiano – e, più in generale, dei cristiani d’Italia – sia nella [...] ruolo di partito della stabilità e dell’ordine nella transizione evitando il ‘salto nel buio’. La Democrazia cristiana, cioè, assunse fin dall’inizio il ruolo di polo moderato all’interno però di un sistema incentrato sui grandi partiti di massa. Il ...
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La musica sacra come luogo di trasmissione della fede
Mauro Casadei Turroni Monti
Introduzione
Fin nelle più disparate direzioni musicali, l’ecclesia è sempre stata comodo piedistallo antropologico [...] Kyrie tutta la forza delle loro voci poderose, facevano tremare la Madonna nella sua nicchia aperta in fondo all’abside […]. A Messa finita, il prete rientra; ma il popolo non si muove. Padò il fabbriciere, dal coro, apre le tende rosse a guardare la ...
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Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834); formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s'iscrisse all'univ. di Halle per studiarvi teologia. Dopo essere [...] al tempo stesso. In questa concezione unitaria e insieme aperta della presenza di Dio nel mondo, dell'infinito nel finito, s'inquadra pure la critica dell'etica dell'imperativo categorico, ritenuta, secondo una concezione vicina a quella di Schiller ...
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GIOVANNI da Prato
Franco Bacchelli
Nacque a Prato da Pietro dei Milanesi, in una famiglia di commercianti e negozianti, nei primi anni del XV secolo. Recatosi a studiare diritto a Bologna, tra il 1420 [...] allora alcune lezioni il Veronese, la cui scuola era, in realtà, il principale obiettivo polemico delle parole del frate. Finita la quaresima, G. scrisse una lettera (non conservata) a Guarino per spiegare meglio, probabilmente, le ragioni delle sue ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).