Linguisitca
In fonetica, di consonante articolata facendo aderire la parte anteriore della lingua nella zona anteriore del palato e convogliando l’aria verso le aperture rimaste tra i bordi laterali della [...] o di una funzione appaiati del corpo. Lateroclino si dice generalmente di apparecchi ortopedici che, bloccando la motilità flesso-estensoria di un’articolazione, ne consentono la motilità laterale. Lateropulsione è la tendenza a cadere su un fianco ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] es., il verbo è distinto dal nome sintatticamente, perché serve da predicato anziché da argomento; morfologicamente, perché il verbo è flesso per tempo, modo e persona e il nome no; semanticamente, perché il verbo significa di solito uno stato o un ...
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Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] o di movimento + infinito) come struttura monofrasale (ausiliare + infinito), anziché come struttura (➔ frasi nucleari), uno con il verbo flesso e l’altro con il verbo all’infinito. In presenza di ➔ clitici, può allora aver luogo la cosiddetta ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] l’operare del processo di conversione anche all’interno della stessa parte del discorso, laddove vi sia un cambio di classe flessiva (per es., la mela / il melo, la banana / il banano: ➔ genere) o laddove la relazione fra le due parole possa essere ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] , per quanto riguarda l’italiano, molti avverbi sono derivati da forme cristallizzate di originari sintagmi preposizionali (oppure di gruppi nominali flessi per lo più all’ablativo) del latino o dell’italiano antico, come avviene, ad es., nel caso di ...
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L’➔accordo morfologico (di ➔ genere e di ➔ numero) tra i diversi elementi presenta varie forme.
Una sequenza di soggetti può presentare profili diversi e, quanto all’accordo, esiti diversi:
(a) se uno [...] (passivante).
Con il si impersonale il participio è invariabile per i verbi con ausiliare avere (si è lavorato molto) mentre viene flesso, perlopiù al maschile, in presenza di verbi con ausiliare essere (alle nove si è andati via); il verbo è invece ...
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L’espressione costruzione passiva indica un gruppo di costrutti sintattici che servono a esprimere una delle ➔ diatesi possibili in italiano, cioè la diatesi passiva. La frase nell’esempio (1) contiene [...] a colmare la lacuna lasciata dalle forme sintetiche in declino e dando il via alla formazione di passivi analitici con ausiliare flesso per il tempo (Zamboni 2000: 126):
(14) laudor «sono, vengo lodato» > Ø
laudatus est «sono stato lodato» > ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; [...] esso assume anche funzioni che di norma pertengono alle desinenze del nome. È il caso, ad es., dei nomi della classe flessiva -e (sing.) / -i (plur.), ‘neutrale’ rispetto al genere: ne fanno parte nomi maschili come fiore o femminili come volpe. Solo ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] , in presenza di un sistema di casi, come appunto in latino, soltanto alcune parole (come lupus), e non altre (come vidēre), sono flesse per il caso (nominativo, accusativo ecc.). Viceversa, soltanto parole come vidēre, e non parole come lupus, sono ...
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flesso1
flèsso1 agg. [dal lat. flexus, part. pass. di flectĕre «piegare»], letter. – Piegato: braccio f., ginocchia flesse. Con valore di vero e proprio participio: surgendo ebbe i ginocchi Per riverenzia, e così il capo f. (Ariosto); e nell’accezione...
flesso2
flèsso2 s. m. [dal lat. flexus -us, der. di flectĕre «piegare»]. – Punto di flessione, piegatura. In partic.: 1. In matematica, punto di f. (o d’inflessione), il punto P di una curva piana nel quale la curva attraversa la propria tangente...