L’espressione variante combinatoria indica, fra le possibili realizzazioni di un fonema (➔ allofoni), quelle determinate dal contesto, che cioè dipendono dall’intorno fonetico in cui compaiono e sono quindi [...] minima perché si differenziano per un solo fonema, rispettivamente /d/ e /t/. In realtà, dal punto di vista strettamente fonetico anche la fricativa /s/ iniziale si realizza in modo differente in virtù del fonema seguente, e sarà sonora [z] quando ...
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L’accento melodico (o accento musicale) è un accento di parola (➔ accento) in grado di dare rilievo alla sillaba prominente per mezzo di una particolare configurazione melodica, cioè una variazione di [...] la salienza melodica può tuttavia essere affidata a valori (e movimenti) ben diversi in funzione dell’intonazione di frase.
In fonetica storica si usa riconoscere la presenza di un accento melodico in alcune lingue classiche, come il latino di epoca ...
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Il termine timbro fa riferimento alla qualità acustico-percettiva propria di un suono, che permette a un ascoltatore di distinguere quel suono da un altro di uguale altezza tonale, intensità e durata.
In [...] , è data dalla forma d’onda, che è la risultante della somma di tutte le componenti del segnale complesso (➔ fonetica acustica, nozioni e termini di). Una diversa composizione del segnale determina la percezione di un diverso timbro.
Nel parlato il ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] sufficienti, perché si abbia grammaticalizzazione: indebolimento semantico (all’ingl., semantic bleaching), riduzione morfologica ed erosione fonetica.
Per indebolimento semantico s’intende la perdita di tutto (o quasi) il contenuto semantico di una ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] plurale è segnalato solo dalla vocale tonica interna che ha subito un processo di ➔ metafonia: /neˈpote/ «nipote» è foneticamente [neˈpotɘ], mentre /neˈputi/ «nipoti» diventa [neˈputə], sicché il plurale è riconoscibile solo grazie alla vocale tonica ...
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L’univerbazione è il risultato di un processo diacronico che conduce alla «[f]usione – manifestata anche dalla grafia – di due parole originariamente autonome (palco scenico - palcoscenico, in vece - invece, [...] unità del genere «è d’alto uso, abituale, tanto più se ne è affermata la variante grafica (e, in fondo, anche fonetica) univerbata: buonuscita è ormai scrizione più frequente di buon’uscita; la grafia separata di malessere è ormai del tutto in disuso ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] II, § 594). Per i nomi della III, la desinenza -i della lingua è spiegata da alcuni come il risultato della normale evoluzione fonetica di -es (innalzamento di e in i indotto da -s); si è però anche pensato a un’estensione analogica della -i di lupi ...
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L’espressione curva melodica si riferisce all’andamento continuo delle variazioni di altezza tonale, prodotte simultaneamente con i foni di un enunciato e realizzate entro un’unità linguistica per convogliare [...] frequenze utilizzato dal parlante (così a Roma: fig. 12, schema 2). La variabilità diatopica è principalmente legata a differenze fonetiche di altezza relativa dei picchi e dei minimi tonali che compongono gli accenti (ad es. questa è maggiore nell ...
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I suoni sibilanti sono una sottoclasse di ➔ consonanti (➔ fricative), suoni rumorosi e intensi, articolati mediante un forte restringimento del condotto orale.
La differenza tra fricative sibilanti (ingl. [...] rafforzato, rende chiusa la sillaba alla stregua di una consonante geminata, per cui si avrà pesce → [peʃ.ʃe] sul piano fonetico, ma pesce → pe.sce sul piano ortografico. Diversa la situazione di /s/: in contesto preconsonantico, la sequenza /s/+ C ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] corta), prevalse anche nelle stampe fino al 18° sec. ed è tuttora in uso nella scrittura gotica a stampa del tedesco.
Fonetica
Il valore fondamentale della lettera S è sempre stato quello della sibilante sorda ‹s›, esclusivo in greco e latino (salvo ...
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fonetica
fonètica s. f. [dall’agg. fonetico]. – Nella linguistica tradizionale, ramo della scienza linguistica che studia i fonemi, o suoni articolati dall’apparato di fonazione umano: f. generale; f. storica, che descrive lo sviluppo di un...
fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî f., ricerche f.; i caratteri f., la...