GORRA, Egidio
Paolo Zublena
Nacque il 1° giugno 1861 a Fontanellato, presso Parma, da Fausto e da Barbara Ranza. Originaria di Piacenza, la famiglia vi fece ritorno pochi anni dopo la nascita del G., [...] , III, 5, Roma 1888). Tra il 1890 e il 1892 pubblicò nella rivista tedesca Zeitschrift für romanische Philologie due saggi su La fonetica del dialetto di Piacenza (XIV [1890], pp. 133-158) e Il dialetto di Parma (XVI [1892], pp. 372-379), ma il più ...
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GIAMBULLARI, Pierfrancesco
Franco Pignatti
Nacque a Firenze nel 1495 da Bernardo e da Lucrezia degli Stefani.
Il padre, rimatore dell'ambiente laurenziano, avviò precocemente il figlio agli studi letterari [...] , a cura di C. Singleton, Bari 1936, pp. 334-343. L'edizione anastatica del Sopra lo Amore è in Trattati di fonetica del Cinquecento, a cura di N. Maraschio, Firenze 1992, pp. 411-499. Resta anche un Poeticae compendium (Firenze, Bibl. nazionale, ms ...
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Matteo Maria Boiardo (Scandiano 1441-1494), di famiglia feudataria degli Estensi, visse tra Scandiano, Ferrara, Modena (di cui fu governatore tra il 1480 e il 1482) e Reggio (di cui fu capitano nel 1487). [...] esempio di avvicinamento al toscano letterario: una lingua raffinata, in cui l’elemento municipale entra soprattutto nella fonetica, e in parte nella morfologia, mentre il lessico, più compiutamente soggetto ad autocontrollo, ne è totalmente indenne ...
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Lingue, regno d'Arles
AAlberto Varvaro
Nel Duecento, la linea di separazione tra lingue germaniche e lingue romanze non corrispondeva in nessun caso al confine tra Regno di Germania e Impero, a est, [...] distinzione delle tre aree comincia dal sistema delle vocali e dal dittongamento ma si estende a numerosi aspetti della fonetica, della morfologia, della sintassi e del lessico.
Le varietà volgari della zona erano giunte o stavano giungendo all'uso ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] il lessico, la sintassi e in parte la morfologia delle opere volgari di Dante sono sostanzialmente sicure, la veste grafico-fonetica e in qualche misura morfologica è problematica, perché non ci è rimasto un solo autografo di Dante e la tradizione ...
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A Francesco d’Assisi (1181 o 1182 - 1226), fondatore dell’Ordine dei Minori, santo, e protagonista di un rinnovamento spirituale fondamentale nella storia della cristianità, le fonti attribuiscono numerosi [...] più caratterizzante (la metafonesi) promossa da -i finale, per cui flori, noi, quelli e non fluri, nui, quilli), il tratto fonetico rilevante, di cui non residuano però che pochi relitti nei testi trecenteschi per la forte pressione del volgare di ...
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(it. Portorico) Isola delle Grandi Antille che, insieme ad altre isole minori (9104 km2, con 3.971.020 ab. nel 2009), forma il Commonwealth of P., liberamente associato agli USA (dei quali adotta anche [...] una raccolta di quadri di costume indigeni cui danno carattere di documento linguistico i tentativi di tradurre in ortografia fonetica il linguaggio dei contadini meticci, detti appunto jíbaros. A. de Tapia y Rivera nello stesso periodo si fece ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Il Fiore - Introduzione
Gianfranco Contini
È il titolo, puramente convenzionale, assegnato dal suo primo editore (1881), Ferdinand Castets, a una corona anepigrafa di [...] Langlois nella sua edizione del 1914-1924 conta 21780 versi (octosyllabes, è vero, cioè novenari nostri, ma la fonetica francese importa una rilevante potatura di sillabe). In sostanza l'ossatura è portata alla mera affabulazione, mantenendo le parti ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] le regole della tradizione. Per limitare la disamina al versante poetico e seguendo Serianni (1998), si rileva dal punto di vista fonetico, a parte la presenza di forme come nui, surse, virtude, l’uso del dittongo uo per il verbo suonare, non comune ...
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BALESTRIERI, Domenico
Dante Isella
Nacque a Milano da Giuseppe e da Isabella Maganza il 16 apr. 1714, ultimo figlio di una famiglia numerosa che contava un altro poeta: Carlo Giuseppe, sacerdote e autore [...] il dialetto, come strumento espressivo si affina, si fissa in un'ortografia, tanto più attenta alla realtà fonetica, che resterà pressoché immutata fino alle esperienze novecentesche, si arricchisce e insieme si distende in una naturalezza discorsiva ...
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fonetica
fonètica s. f. [dall’agg. fonetico]. – Nella linguistica tradizionale, ramo della scienza linguistica che studia i fonemi, o suoni articolati dall’apparato di fonazione umano: f. generale; f. storica, che descrive lo sviluppo di un...
fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî f., ricerche f.; i caratteri f., la...