Ascoli, Graziadio Isaia
Linguista (Gorizia 1829 - Milano 1907). Proveniente da una ricca famiglia israelita, studiò da autodidatta coltivando inizialmente i più svariati campi della glottologia per poi [...] restringere le sue ricerche ai problemi di linguistica e soprattutto di fonetica indoeuropea. È considerato il fondatore, in Italia, della linguistica comparata, disciplina che a partire dal 1861 insegnò presso l’Accademia scientifico-letteraria di ...
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Si definisce trittongo una sequenza di tre suoni vocalici (➔ vocali) tautosillabici (appartenenti cioè alla stessa ➔ sillaba), in cui un solo segmento è associato con la posizione strutturale del nucleo [...] tratto distintivo, ma assumendo il timbro anteriore (Marotta 1987: 880; Bertinetto & Loporcaro 2005: 139). La trascrizione fonetica più congrua di forme come quiete, seguiamo, continuiamo sarà pertanto [ˈkɥjεːte], [seˈgɥjaːmo], [kontiˈnɥjaːmo ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] significanti, della forma (fonetica, sintattica, ecc.) delle parole e del discorso. Roman Jakobson ha scritto che «la messa a punto della comunicazione rispetto al messaggio in quanto tale, cioè l’accento posto sul messaggio per sé stesso, ...
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Erudito e critico spagnolo (Lérida 1892 - Madrid 1976), discepolo e collaboratore di R. Menéndez Pidal. Ha curato numerose edizioni di classici spagnoli e diretto il Tesoro lexicográfico. Tra le altre [...] sue opere: Curso superior de sintaxis española (1943; 2a ed. 1958); Elementos de fonética general (1950); El ritmo en la poesía contemporánea (1956). ...
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In linguistica, si dice di ogni elemento formale di un atto linguistico che svolga funzione distintiva o individuante nei riguardi dell’elemento immediatamente superiore di cui entra a far parte secondo [...] In fonologia, una data realizzazione articolatoria è detta r., e quindi riconosciuta come fonema autonomo, solamente se la sua struttura fonetica è utilizzata non solo in quella data parola e vicino a quelle date articolazioni di cui quella parola è ...
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Glottologo e filologo (Kiel 1840 - Lipsia 1916), prof. a Gottinga (1867), a Jena (1869) e a Lipsia (1870) di filologia slava; ebbe parte di primissimo piano nel rinnovamento degli studî linguistici tra [...] il 1870 e il 1880, e nell'elaborazione del concetto di legge fonetica. Si occupò soprattutto di problemi baltici e slavi. Tra le sue opere fondamentali ricordiamo: Handbuch der altbulgarischen Sprache (1871; 6a ed. 1922), Die Declination im Slavisch- ...
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In linguistica (in cui più comunemente si usa il sinonimo prestito), parola, locuzione o anche costrutto sintattico introdotti più o meno stabilmente in una lingua da una lingua straniera, sia nella forma [...] originaria (per es., l’ingl. week-end) sia con adattamento alla struttura fonetica e morfologica della lingua d’arrivo (per es., bistecca); in qualche caso, non è un elemento lessicale che viene mutuato ma una delle accezioni che esso ha nell’altra ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] la geminazione di consonanti finali produce infatti l’➔epitesi vocalica; per es., tosc. ba[rːe] per bar, bu[sːe] per bus (➔ fonetica sintattica); un fenomeno analogo, ma con ripresa dell’ultima vocale, si ha in salentino: ba[rːa] per bar, bu[sːu] per ...
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In linguistica, passaggio di un suono a r; tale il r. di s nel latino antico (feria da fesia, Papirius da Papisius ecc.), in umbro, in laconico (σιόρ da ϑεός ecc.) e quello di n in albanese e in romeno [...] (cărunt dal lat. canutus); ecc.
In fonetica, pronuncia difettosa della erre. ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] una liquida (per es., splende).
In alcune varietà di italiano, le bilabiali dei nessi subiscono fenomeni fonosintattici (➔ fonetica sintattica), oltre a quelli allofonici già discussi al § 3. Alcuni fenomeni che interessano le nasali, anche bilabiali ...
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fonetica
fonètica s. f. [dall’agg. fonetico]. – Nella linguistica tradizionale, ramo della scienza linguistica che studia i fonemi, o suoni articolati dall’apparato di fonazione umano: f. generale; f. storica, che descrive lo sviluppo di un...
fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî f., ricerche f.; i caratteri f., la...