Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] accentuali complessi: una proposta, in Il parlante e la sua lingua. Atti delle X giornate di studio del Gruppo di fonetica sperimentale (AIA) (Napoli, 13-15 dicembre 1999), a cura di D. Locchi, Napoli, Officine Grafico-Editoriali di Ateneo, pp. 139 ...
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In linguistica (in cui più comunemente si usa il sinonimo prestito), parola, locuzione o anche costrutto sintattico introdotti più o meno stabilmente in una lingua da una lingua straniera, sia nella forma [...] originaria (per es., l’ingl. week-end) sia con adattamento alla struttura fonetica e morfologica della lingua d’arrivo (per es., bistecca); in qualche caso, non è un elemento lessicale che viene mutuato ma una delle accezioni che esso ha nell’altra ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] solo a casi con due vocali identiche: è stato il primo ad arrivare; ed ecco che … ) e la i prostetica (➔ fonetica sintattica; ➔ vocale di appoggio), che resiste solo nella formula per iscritto. Nell’uso delle maiuscole iniziali (➔ maiuscola), se sono ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] la /l/ in ce [lː]’ho e l’iniziale di parole come [pː]iù, [kː]iesa, [sː]edia, ecc.
A cavallo tra fonetica e morfologia va collocata l’apocope degli infiniti (frequentissima anche in contesti ‘italiani’, al pari della forma so’ per sono, sia alla prima ...
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I fenomeni paralinguistici sono tratti concomitanti o simultanei (da qui il suffisso para- «accanto») alla comunicazione verbale, che veicolano informazioni aggiuntive sostenendo, rafforzando o anche contraddicendo [...] grammaticale della lingua» (Vineis 1995), sfuggendo così all’analisi in segmenti fonici (foni e fonemi) (➔ fonetica; ➔ fonologia). In generale, i fenomeni paralinguistici sono elementi ‘non lessicali’ (per precisazioni terminologiche cfr. Siegman ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] [zɛntimɛnˈtaːl] [sentɨmɛnˈtalnɨ] [ˈsentimentaːliʃ]
Come si vede, la congruenza grafica è generalmente maggiore di quella fonetica e sia l’una che l’altra possono variare non solo secondo le lingue considerate ma anche secondo il grado ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] tutti i livelli di analisi hanno ottenuto la medesima attenzione negli studi. La sintesi che segue deve le osservazioni fonetiche e le note morfosintattiche e lessicali principalmente a Canepari (1980 e 1984) e a Cortelazzo & Paccagnella (1992 ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] ed [efbiˈaːi]. Allo stesso modo, il francese TGV (Train grande vitesse) è pronunciato [teʒeˈve]. Spesso, invece, è seguita la fonetica dell’italiano: si pensi alle porte USB del computer (compitato [uesːeˈbi]), all’URL ([uerːeˈeːlːe]) o al virus HIV ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] sonora, anche se le forme corrispondenti nelle varietà dialettali sono [ˈʦukːuru], [ˈʦiu] con l’affricata sorda.
I fenomeni fonetici citati si hanno perlopiù in tutta l’area sarda. A livello dialettale, tuttavia, essi non sono presenti in ogni ...
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Il termine barbarismi designa spregiativamente fin dall’antichità le parole (e, più generalmente, gli elementi morfologici, sintattici e stilistici) considerate estranee allo spirito e alla forma di una [...] nostra lingua di Niccolò Machiavelli) come al difetto di chiarezza (Luigi Pulci, Il Morgante XXVIII, 46), anche fonetica, evidentemente in rapporto a quello che era considerato il valore etimologico di barbaro «balbuziente» (lo stesso Pulci precisa ...
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fonetica
fonètica s. f. [dall’agg. fonetico]. – Nella linguistica tradizionale, ramo della scienza linguistica che studia i fonemi, o suoni articolati dall’apparato di fonazione umano: f. generale; f. storica, che descrive lo sviluppo di un...
fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî f., ricerche f.; i caratteri f., la...