Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] indicativo (vad-o) e alla prima persona plurale (and-iamo). La loro differenza formale non può essere imputata a motivi fonologici, e il fatto di rappresentare due realizzazioni di uno stesso lessema fa sì che la variazione di forma non possa essere ...
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Teoria linguistica che concepisce la grammatica (grammatica generativa) come un insieme finito di regole in grado di generare tutte le infinite frasi di una lingua che abbiano carattere di grammaticalità.
Prime [...] l’immagine di una grammatica articolata in 3 parti: un componente sintattico, un componente semantico e un componente fonologico. Il componente sintattico, che è quello più importante e anche l’unico a essere creativo, consta di un sottocomponente ...
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FONETICA (dal gr. ϕωνητικὴ [τέχνη] "[scienza] dei suoni" fr. phonétique; sp. fonética; ted. Phonetik, Lautlehre; ingl. phonetics)
Giulio BERTONI
Giulio PANCONCELLI-CALZIA
Il pensiero costruisce sé stesso, [...] ). Per questo gruppo alla fonetica è riserbato il compito di descrivere i suoni dal punto di vista fisiologico, mentre la fonologia ha per oggetto i "fonemi o immagini di suoni", cioè la loro immagine acustico-muscolare quale si presenta nella media ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] parlanti chiamano romagnù il proprio parlare in dialetto, che presenta una forma della parola (per es., [fok] «fuoco») e opposizioni fonologiche (per es., p[el]a «pala» ~ p[al]a «palla») di tipo decisamente non toscano. Lunigiana, aree apuane e ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] da forme non-univerbate (➔ univerbazione): glie lo, su le; l’uso della ‹j› (bujo, vojaltri, jersera); sul versante fonologico, da varianti quali maraviglia, imagine, gittare.
A livello morfo-sintattico sono da segnalare:
(a) il non pleonastico (vado ...
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semantica Ramo della linguistica che si occupa dei fenomeni del linguaggio non dal punto di vista fonetico e morfologico, ma guardando al loro significato. Il termine fu coniato da M. Bréal nel 1883 come [...] of linguistic description, 1964). La grammatica risulta distinta in tre parti: un componente sintattico di base, un componente fonologico e uno semantico che determina l’interpretazione semantica di una frase, cioè mette in relazione una struttura ...
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Linguistica
Particella grammaticale che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, per identificarlo come essere od oggetto individuato ( a. determinativo o definito) o come essere [...] poco comuni nella lingua italiana (lo pneumatico, il pneumatico), davanti a consonanti iniziali di voci straniere, estranee al sistema fonologico dell’italiano (il Heine, lo Heine, l’Heine). Il femm. la si elide quasi sempre davanti a vocale; meno ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota [...] di una famiglia di determinate lingue, attraverso un metodo e una teoria chiamati anche fonetica strutturale (o fonematica). La fonologia studia i sistemi di f. in sincronia e diacronia, mirando a stabilire una gerarchia tra gli elementi centrali e ...
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Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso ( c. occlusive o momentanee o esplosive) o semichiuso ( c. semiocclusive o affricate e costrittive o fricative o continue) [...] , non distinta graficamente dalla precedente, come in zero, orzo). La maggior parte di queste c. può avere, nel sistema fonologico italiano, tre gradi d’intensità articolatoria: debole o tenue (c. breve con tensione molle), se iniziale di sillaba e ...
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linguaggio
Gianfranco Denes
Le società animali richiedono sempre un sistema di comunicazione: nella specie umana tale sistema è costituito principalmente dal linguaggio. Indipendentemente dalle teorie [...] memoria di lavoro. Per es., il GTS, il giro frontale inferiore e la corteccia parietale inferiore permetterebbero la decodifica fonologica, mentre le aree del giro temporale mediale opererebbero la comprensione a livello di parola. Anche la corteccia ...
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fonologico
fonològico agg. [der. di fonologia] (pl. m. -ci). – Della fonologia, che ha rapporto con la fonologia: il sistema f. dell’italiano. ◆ Avv. fonologicaménte, dal punto di vista della fonologia.
fonologia
fonologìa s. f. [comp. di fono- e -logia]. – 1. Nella linguistica tradizionale, sinon. di fonetica nella sua accezione più generale, come dottrina dei suoni di cui è costituita la parola, significato precisatosi poi in quelli di...