Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] più una vocale è aperta, tanto più alto sarà il suo valore in sonorità. La scala di sonorità di norma assunta in fonologia prevede che il polo di massima sonorità sia associato alle vocali basse, più aperte (per l’italiano [a]), il polo minimo alle ...
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I ➔ forestierismi, una volta entrati nel lessico italiano, subiscono un processo più o meno lungo di acclimatamento e di ➔ adattamento. Fino al XIX secolo, nella maggior parte dei casi, i forestierismi [...] un processo di adattamento fonetico, ovvero un processo di assimilazione dei loro eventuali foni non appartenenti al repertorio fonologico italiano, ai relativi allofoni italiani: ad es., i ➔ prestiti dall’inglese computer [kəmˈpjutər] e rugby ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] , a seconda della lingua), divenendo così segnali o di prominenza, o di demarcazione di confine di unità metrica (sintagma fonologico e intonativo). Nel primo caso, i toni si associano alle sillabe toniche e sono detti accenti tonali (pitch accents ...
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Teoria della fonologia, enunciata da R. Jakobson e da lui successivamente elaborata in collaborazione con C.G.M. Fant e M. Halle, che riconduce i sistemi fonologici di qualunque lingua a un numero limitato [...] largo impiego codici binari. Nell’elaborazione di N. Chomsky e M. Halle essa è stata incorporata, con rilevanti modifiche, nel componente fonologico della grammatica generativa trasformazionale. Ha avuto inoltre proficue applicazioni in lessicologia. ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] 1999; Marotta 2003), mentre in fonetica sperimentale lo studio del ritmo è associato al tema dell’isocronia (cfr. § 4).
La fonologia metrica è basata sul riconoscimento del piede come unità ritmica di base in ogni lingua. In linguistica, il piede è ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] nel XIV secolo era già fonologizzato, la successiva fase dell’➔indebolimento non si era ancora compiuta, almeno a livello fonologico.
Per quanto riguarda l’altro criterio obiettivo, è appunto l’esame del numero sillabico (e assieme, s’intende, della ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] un valore solo fonetico (ad es., a causa dell’influenza di segmenti labializzati adiacenti in [ˈkwando] quando) o anche fonologico (se, ad es., nel sistema linguistico esiste un’opposizione tra consonante non labializzata e labializzata: ad es. /k ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] si distingue dunque chiaramente dall’allomorfia (➔ allomorfi), intesa come la diversa realizzazione di un morfema dovuta al contesto fonologico, un fenomeno che può riguardare sia i morfemi affissali che lessicali.
In studi recenti si tende invece a ...
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Linguistica
Sesta lettera dell’alfabeto latino. La sua forma, uguale a quella dell’Ϝ maiuscola latina, deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno che era usato per indicare la semivocale [...] labiodentale spirante sorda, pronunciata (come la corrispondente sonora, v) accostando ai denti superiori il labbro inferiore. Nel sistema fonologico italiano la f può essere di grado tenue o di grado rafforzato, quando si trova in mezzo a due vocali ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] che il parlante italiano non si aspetta di udire [th] come realizzazione di /t/).
Ogni lingua ha dunque la propria fonologia: i fatti fonetici vanno sempre interpretati in relazione a essa. Ciò non vieta i confronti tipologici fra lingue diverse, che ...
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fonologico
fonològico agg. [der. di fonologia] (pl. m. -ci). – Della fonologia, che ha rapporto con la fonologia: il sistema f. dell’italiano. ◆ Avv. fonologicaménte, dal punto di vista della fonologia.
fonologia
fonologìa s. f. [comp. di fono- e -logia]. – 1. Nella linguistica tradizionale, sinon. di fonetica nella sua accezione più generale, come dottrina dei suoni di cui è costituita la parola, significato precisatosi poi in quelli di...