Scrittore francese (Parigi 1588 - ivi 1672). Erudito e profondo conoscitore dei classici, sostenne quella filosofia del dubbio, che si estendeva per tutto il Seicento francese, con acuta ironia; di questo [...] del saggio che ha rifiutato ogni posizione dogmatica. In questa prospettiva, che apre la via alle indagini di P. Bayle e B. de Fontenelle, si colloca anche un'altra celebre opera di La M., la già ricordata De la vertu des païnes. La M. affrontò anche ...
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ROMAINMOTIER
C. Jäggi
ROMAINMÔTIER, Abbazia di (ted. Romeinmostier; Romanum monasterium nei docc. medievali)
La più importante chiesa abbaziale del primo Romanico nella Svizzera, in origine priorato [...] (Bobbio).Tra i visitatori allora presenti a R. figura s. Vandregisilo, che successivamente avrebbe fondato l'abbazia di Fontenelle (od. Saint-Wandrille) in Normandia; anche papa Stefano II (752-757), durante il viaggio intrapreso nel 753 per ...
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MARIVAUX, Pierre Carlet de Chamblain de
Francesco Picco
Commediografo e romanziere, nato a Parigi il feebbraio 1688 e ivi morto il 12 febbraio 1763. Visse da prima a Riom, dove il padre dirigeva la [...] uomo però sempre scontento, soleva lasciare a mezzo un'opera per iniziarne con entusiasmo un'altra. Ebbe affinità spirituali con Fontenelle, amicizia con Helvétius; osteggiato da Voltaire e dai suoi seguaci, fu vittima, anche a teatro, delle "cabales ...
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TENCIN, Claudine-Alexandrine Guérin de
Francesco Picco
Scrittrice, nata a Grenoble nel 1681, morta a Parigi nel 1749. Figlia di un alto magistrato, sorella del cardinale Pierre Guérin (v.), non fatta [...] buon gusto nelle lettere, seppe dare eccellenti consigli. Il Marivaux - che col Montesquieu, il Duclos, il La Motte, il Fontenelle, il Piron, l'Helvétius era tra i suoi più assidui (di quella che la Tencin, spregiudicata nel linguaggio, denominava la ...
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GESSNER, Salomon
Giovanni Vittorio AMORETTI
Paul GANZ
Poeta tedesco, nato a Zurigo il 1° aprile 1730. Per desiderio del padre, che era libraio, si recò nel 1749 a Berlino per esercitarsi nella professione [...] mondo pastorale intorno a sé, nel suo tempo, ma lo cercò in mezzo alla natura. E più che ai Francesi (Fontenelle) mirò a Teocrito, sebbene la serena chiarezza, la luminosità, la naturalezza primitiva del poeta greco gli fossero estranee. La sua ...
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Scrittrice inglese, nata a Wye, Kent, nel 1640, figlia di un barbiere Johnson. Passò la sua adolescenza nelle Indie Occidentali; al suo ritorno nel 1658 sposò il Behn, un olandese, che la presentò alla [...] nel suo dramma Abdelazar (1677): "Love in fantastic triumph sat". La sua più notevole traduzione è A discovery of New Worlds, da Fontenelle (1688), a cui è premesso un saggio sul tradurre. Amica di Dryden, di Otway e di Southerne, essa fu una donna ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Vita e organismo
Marta Stefani
Origine della vita: generazione e riproduzione
Marcello Malpighi, uno dei principali fautori dell’introduzione del metodo galileiano nell’ambito delle scienze della vita, [...]
«Voi dite che gli animali sono macchine al pari degli orologi?» – avrebbe commentato Bernard de Fontenelle nell’XI delle sue Lettres galantes (cfr. Œuvres diverses de M. de Fontenelle, t. 2, 1728, p. 310) – «Ma avvicinate la macchina di un cane alla ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] 'allora ambasciatore di Francia, ritornò a Parigi e qui entrò in contatto con i filosofi dell'Encyclopédie, Diderot, Condillac, Fontenelle, Voltaire, F. M. Grimm. Da Diderot ricevé l'invito a collaborare all'opera, alla quale contribuì con le voci ...
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Scienziati del Settecento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Sembrami che la presente letteratura si ritrovi in uno stato di abbondanza e di lusso, che non più si prenda molto pensiero di accrescere [...] mani di gente di spirito e nelle amene conversazioni del secolo». I modelli di questa divulgazione culturale sono, ovviamente, Fontenelle e Pluche, Swift e quell'Algarotti il cui Newtonianismo sta ormai sulle «tavolette» delle dame, là dove esse «al ...
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MICHELOTTI, Pietro Antonio
Giuseppe Ongaro
– Nacque a Dro, nel Trentino, intorno al 1680, quintogenito di Gianfrancesco, discendente da una antica famiglia di Arco, e di Domenica.
Dopo aver compiuto [...] straordinari di Venezia e conobbe personalmente, fra gli altri, l’anatomista J.-B. Winslow e B. Le Bovier de Fontenelle. A Fontenelle indirizzò un’Epistola (Parigi 1724), che diede origine a una controversia con J.-C.-A. Helvétius (1728), a proposito ...
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