Biologia
In embriologia sperimentale, p. indica il divenire di una parte dell’uovo o dell’embrione, inteso come ‘possibilità’ anziché come ‘capacità’ o ‘potere’. Si distingue dalla competenza (➔) in quanto [...] a una o più funzioni si può talora esprimere sotto forma di p. simbolica di un binomio o polinomio contenente dovranno poi interpretarsi in senso operatorio. Per es., l’espressione del differenziale n-esimo dnf di una funzione f(x,y) di due variabili ...
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In senso relativo, il numero di volte che un fatto si ripete in un dato tempo. Anche, la presenza più o meno numerosa e regolare di cose (meno di persone o animali) in un determinato luogo.
Biologia
Frequenze [...] variabile controllato dalla tensione di uscita del differenziale.
Il frequenzimetro è lo strumento usato per dal 1929, l’esistenza di relazioni costanti tra la f. e la forma e funzione di una unità linguistica: quanto più una unità linguistica è ...
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Che riguarda il calore o la temperatura.
Biologia
Sensibilità t. Forma di sensibilità che consente la percezione delle variazioni di temperatura: l’innalzamento (sensibilità per il caldo), la diminuzione [...] diminuzione o aumento della massa (evaporazione, adsorbimento e desorbimento, reazioni di ossidazione ecc.).
Nell’analisi t. differenziale (DTA, differential thermal analysis) si misura la differenza ΔT tra la temperatura del campione e quella di ...
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Microfotografia dei cromosomi in piastra metafasica ordinati in coppie di omologhi o in sequenza (➔ genetica). Con metodi di colorazione differenziale si identificano i cromosomi con precisione e riproducibilità [...] di due cromosomi, il c. dell’uomo presenta 46 cromosomi mentre quello delle scimmie 48.
Il cariogramma è la rappresentazione schematica, con segni o simboli, del numero, forma, grandezza dei cromosomi di un determinato organismo o tipo cellulare. ...
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Genetica
Raffaella Elli
(XVI, p. 509; App. II, i, p. 1022; III, i, p. 716; IV, ii, p. 7; V, ii, p. 372)
Le tecniche veloci e sensibili sviluppatesi a partire dalla metà degli anni Settanta, che complessivamente [...] feto, sono sostituite da due γ (fig. 6). L'emoglobina è formata da quattro catene polipeptidiche, ciascuna legata a un gruppo eme contenente ferro. Numerose evidenze dimostrano che l'espressione differenziale dei geni nel fenomeno dell'imprinting è ...
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GENE
Burke H. Judd
Storia e problematiche della ricerca. - La doppia elica del DNA. - La fase esplosiva nell'evoluzione del concetto di g. (v. anche codice genetico, in questa Appendice; genetica, XVI, [...] . Ancora più importante è che il sezionamento differenziale in alcuni casi è utilizzato per produrre proteine tipo a o di tipo α; cellule a e α possono fondersi a formare uno zigote diploide. In alcuni ceppi di lievito le cellule slittano quasi a ...
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Prione
Maurizio Pocchiari
Il termine prione identifica un agente infettivo con dimensioni più piccole dei virus e resistente alle procedure impiegate per rimuovere o inattivare virus, batteri, funghi [...] es., una maggiore attenzione nella diagnostica differenziale della demenza in età avanzata) piuttosto che suo precursore fisiologico, migra in tre bande distinte che corrispondono alla forma non glicosilata e a quelle mono- e diglicosilata. Nel tipo ...
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(App. IV, i, p. 291; V, i, p. 378)
Le conoscenze acquisite sulla struttura e la funzione degli acidi nucleici (v. nucleici, acidi, App. IV e V; riproduzione, XXIX, App. III, IV e V; genetica, XVI, App. [...] correlata alla fase di sviluppo. Tale espressione differenziale si ottiene attraverso l'interazione di fattori trascrizionali questo tipo di approccio è stato utilizzato anche in particolari forme di tumori: in questo caso, si usano vettori che ...
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SVILUPPO (XXXIII, p. 71)
Pasquale Pasquini
Nell'embriologia sperimentale degli ultimi venticinque anni, l'attenzione dei ricercatori si è sempre più concentrata sul problema dell'induzione embrionale, [...] varî componenti subcellulari separati con la centrifugazione differenziale, poteva precisare che i fattori archencefalici in goccia pendente l'azione del campione induttore, non in forma solida, ma in soluzione: trasferito poi, dopo due giorni, ...
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UOMO
Antonio Ascenzi
Guido Modiano
Origine (XXXIV, p. 748; v. anche paleoantropologia, App. II, ii, p. 486; III, ii, p. 348; IV, ii, p. 720). − In paleontologia umana, si definisce come origine dell'u. [...] diverso da quello dell'u. attuale. Si calcola che queste forme siano vissute in un periodo compreso tra 1,8-1,6 o comunque in gruppi) altrettanto bene sia se i caratteri differenziali utilizzati a questo scopo sono culturali sia se sono fisici, ...
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differenziale
agg. e s. m. [der. di differenza]. – 1. agg. a. Delle differenze, che tien conto delle differenze, che stabilisce o intende stabilire una differenza: pretendere, ottenere, concedere un trattamento d.; pedagogia d., che distingue...
geometria
geometrìa s. f. [dal lat. geometrĭa, gr. γεωμετρία, comp. di γῆ «terra» (v. geo-) e -μετρία «misurazione» (v. -metria)]. – 1. In senso ampio e generico, lo studio dello spazio e delle figure spaziali, originariamente sviluppatosi...