Le frasi concessive esprimono una premessa cui non fa seguito la conseguenza che sarebbe lecito attendersi, bensì una conclusione imprevista (➔ concessione, espressione della):
(1) nonostante si sia mosso [...] sono confrontati e contrapposti, senza tuttavia che l’uno si presenti come potenziale ostacolo al realizzarsi dell’altro p. 495)
Questo valore, oggi perduto, sopravvive nella formula cristallizzata il benché minimo + nome.
Tra i costrutti elativi ...
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La coincidenza fra la decisa affermazione dei volgari italiani e l’espansione delle attività mercantili nel corso del Duecento non è casuale: numerose sono infatti le testimonianze letterarie di una precoce [...] di quei «mercanti scrittori» toscani – secondo la celebre formula di Christian Bec (1983) – che vissero fra Tre una forte coloritura meridionale, che alcuni famigli inviano a Lorenzo Acciaioli. Uno di questi, Angelo da Bari, si sfoga così in una sua ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] regole di funzionamento. Jakobson aveva notato che quando si formula una frase si scelgono le parole che servono tra fanno sempre in rapporto alla codificazione precedente. Jurij Tynjanov, uno dei più autorevoli tra i formalisti russi, mostrò come i ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] latino: è latino a tutti gli effetti, tuttavia presenta uno stile lineare, diverso dalla elaborata e assolutamente impopolare lingua altri documenti, sono da ricondurre all’ambito religioso la Formula di confessione umbra (XI secolo) e la vivacissima ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] , dei Pagliacci di Leoncavallo:
l’autore ha cercato [...] porgervi
uno squarcio di vita. Egli ha per massima
sol che l’artista Ernani)
«Che parli?» in luogo di «che dici?» è formula comunissima di molti libretti d’opera (Rossini, Elisabetta regina d’ ...
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Antroponimo è il nome proprio di persona e antroponimia (settore dell’onomastica) è l’insieme dei nomi propri di persona (ma anche dei ➔ cognomi), come pure lo studio di questi.
Rispetto al comune termine [...] da tutte le unità del sistema: per es., per uno stesso nome possono esistere due o più forme graficamente distinte, Romeo, Rosario e molti altri.
Se in epoca romana la formula onomastica contiene un praenomen (o nome individuale), un nomen (o ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] 16) a., è facile inferire un’intenzione; se la principale descrive uno stato o un evento del mondo fenomenico, come in (17), una funzione simile a quella dell’avverbio contenuto in (29): formula un commento alla qualità dell’atto di parola. Come l’ ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] ) e due libri (De universi iuris uno principio et fine uno, 1720; De constantia iurisprudentiae, 1721).
Nelle della letteratura italiana di Francesco De Sanctis) impostati essenzialmente sulla formula critica di Vico quale «Dante della filosofia» e in ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] anche il sistema dei ➔ gesti e il piano testuale, l’uno e l’altro tuttora poco studiati in questa prospettiva variazionale (sui ce ne siano alcuni certamente marcati regionalmente, come la formula di chiusura e cosa, usata a Napoli.
I livelli ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] evoluta più velocemente della grafia, che riflette spesso uno stadio anteriore di lingua. Proprio il mancato sincronismo significativo il caso del s egno k, presente anche nella formula del Placito Capuano del 960 (la prima testimonianza scritta in ...
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pace s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak-, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire» e pactum «patto»]. – 1. a. Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, sia all’interno di un popolo, di uno...
nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...