Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] (1982), I Vicerè, in Id., I Vicerè e altre opere di Federico de Roberto, a cura di G. Giudice, Torino, UTET.
De Sanctis, Francesco (1991), Storia della letteratura italiana, introduzione di C. Milanese, Roma, Newton Compton.
Eco, Umberto (1980), Il ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] un umanista e uomo di legge, Giovanni Francesco Fortunio, che si trovava allora in qualità di podestà ad Ancona, Giorgio Trissino, rimasero in posizione minoritaria e subalterna. Le loro opere sono non di rado assai curiose, come quella di Matteo di ...
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I testi espositivi sono un tipo di testo (➔ testo, tipi di) la cui funzione principale consiste nel trasmettere un sapere. Per questa funzione, essi vengono anche chiamati testi informativi (Combettes [...] 1994 («La Repubblica» 11 settembre 1996, in Francesco Bruni et al., Manuale di scrittura e comunicazione, Bologna, Zanichelli, 1997, p europea (Cee) (da Giorgio Monaci & Gianluigi Della Valentina, Moduli di geografia civile. Mondo: problemi ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] di Giovanni Francesco Straparola o La sfinge di Antonio Malatesti o al puro divertimento letterario, come nel caso di Ezio Franceschini.
Colli, Giorgio (1975), La nascita della filosofia, Milano, Adelphi.
Colli, Giorgio (a cura di) (1977), La sapienza ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] uno di questi cenacoli, gli Orti Oricellari a Firenze, in quanto proprio qui il vicentino Gian Giorgio Trissino , nata per iniziativa di un piccolo gruppo di transfughi dalla prima (Giovan Battista Deti, Anton Francesco Grazzini, Bernardo Canigiani ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] frequenza nei registri meno formali dell’italiano parlato:
(45) a Giorgio gli piacciono le patatine fritte
(46) a noi il tuo grande amore”, 1972)
(93) lo sprechi il tuo odor di benessere (Francesco Guccini, “Bologna”, 1981)
(94) le sento più vicine ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] in volgare nei nomi di ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ di standardizzazione, con la proposta di riforma ortografica avanzata nel 1524 dal letterato vicentino ➔ Gian Giorgio Trissino e le immediate risposte di parte toscana.
I vari tentativi di ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] È ben nota la diversa distribuzione, rispetto allo standard, di /e/ e di /o/, in casi come trènta, sarébbe, colònna, dòpo, spórgere, Cèsare, Giòrgio, ecc., che suona come regionale almeno nei casi di accordo tra toscano e altre varietà (meridionali o ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] .
Fortunio, Giovan Francesco (2001), Regole grammaticali della volgar lingua, a cura di B. Richardson, Roma - Padova, Antenore.
Pozzi, Mario (a cura di) (1988), Discussioni linguistiche del Cinquecento, Torino, UTET.
Trissino, Giovan Giorgio (1986 ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] (12) la sua continua pretesa di ingerirsi nella mia vita era indiscreta, ingiustificata (Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini è facile a vedere non so che astratto e rigido (Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana XI, p. 263 ...
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assegno di ricollocazione
loc. s.le m. Importo da utilizzare per trovare una nuova posizione nel mondo del lavoro, tramite il ricorso ad agenzie specializzate, cui ha diritto ogni disoccupato che abbia percepito per un certo lasso di tempo...
agrobiodiversità s. f. L’insieme di tutte le componenti della diversità biologica rilevanti per l’agricoltura e l’agroecosistema, tra le quali le varietà delle specie vegetali coltivate, le razze delle specie animali di interesse zootecnico,...