Pittore spagnolo, nato a Cordova da nobile famiglia nel 1538 e morto ivi nel 1608. Nell'università di Alcalá de Henares, dove si formò una buona cultura umanistica, si laureò in teologia. Insieme con il [...] fiorentino Vincenzo Carducci, e con Francesco Pacheco, fu a capo di quella scuola andalusa che tanto risentì dell'influsso di maestri italiani, chiamati in Spagna da Carlo V e da Filippo II. Il C. fu a lungo in Italia, dal 1559 al 1566; vi tornò una ...
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Nato a Castelfiorentino nel 1658, morto a Firenze nel 1726. Fu pubblico professore di medicina pratica nell'ospedale fiorentino di S. Maria Nuova e crebbe tanto in fama che nel 1722 fu chiamato a Torino [...] per un consulto sulla malattia della duchessa di Savoia; ma fu più celebre per le controversie letterarie che ebbe a sostenere. Infatti, se da una parte godé l'amicizia e la familiarità del Redi, del Cinelli, ...
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Figlio di Giambattista, fiorentino, e di Angela Grisser, oriunda tedesca, nacque a Brescia il 31 ottobre 1757. Trasferitosi ancor fanciullo a Padova con la famiglia, vi percorse gli studî medî e superiori [...] e vi si laureò in medicina. Frequentò gli ospedali di Bologna e di Firenze e trasmigrò poi a Venezia, ove acquistò presto fama di medico valente e di scienziato. Ivi morì il 3 maggio 1836. Fondò nel 1783 ...
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Scultore e architetto fiorentino, figlio di Arnoldo maestro lombardo, è ricordato nel 1351 per gl'intagli che ornano gli stipiti e le colonnette dei finestrati del campanile del duomo di Firenze; in seguito, [...] dell'Opera, di cui divenne capomastro nel 1358, insieme con Francesco Talenti. Nel 1361 gli fu allogata la Madonna col Figlio e del 1340 circa), nella seconda zona del campanile del duomo fiorentino. Da W. R. Valentiner gli venne inoltre attribuita ...
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Incisore in legno, mantovano, noto specialmente per i suoi chiaroscuri. Non ne conosciamo la data né di nascita né di morte, ma sappiamo che dal 1584 al 1585 lavorava a Firenze, dal 1586 al 1596 a Siena, [...] si valse delle composizioni di diversi artisti. Del periodo fiorentino ricorderemo i seguenti chiaroscuri: da Giambologna, Pilato che incatenata; da Raffaellino da Reggio, La Madonna tra S. Francesco, S. Caterina e S. Giovannino. Del periodo senese ...
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Nato a Napoli intorno al 1443, fu dal 1453 al 1458 tra i giovani che Alfonso I d'Aragona faceva erudire a proprie spese, ed ebbe poi da Ferrante il Vecchio taluni uffici, tra cui nel 1469 quello di scriba [...] 88 grandi silografie, un suo volgarizzamento tanto della redazione latina quattrocentesca, fatta da Rinuccio di Castiglion Fiorentino, della bizantina Vita d'Esopo, quanto del popolarissimo testo medievale latino delle 66 favole esopiche attribuito ...
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Mercante e viaggiatore fiorentino, nato verso il 1565. Fu in Brasile dal 1596 al 1607, alle dipendenze del governatore Francesco da Souza, con l'incarico di Ingegnero maggiore. Egli stesso narra di aver [...] descrizione di tutte quelle provincie, facilitando el benefitio di dette mine. Successo al Da Souza Diego Botelho, il fiorentino fu incaricato di accompagnare la spedizione inviata nel 1595 alla ricerca del famoso Eldorado e contribuì a conquistare e ...
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Commediografo, nato a Firenze nel 1499, morto a Roma nel 1558. Nel 1544 si rappresentò nell'Accademia fiorentina, con gran lusso, una sua commedia, Il furto (1ª ed., Firenze 1560), nel 1547, nella grande [...] fu rappresentata postuma, nel 1565, per le nozze del principe Francesco de' Medici con Giovanna d'Austria (1ª ed., Ediz.: Commedie di F. d'A., Trieste 1858; e in Teatro comico fiorentino, V, Firenze 1750.
Bibl.: Gabotto, F. d'A., in Letteratura, ...
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Così chiama sé stesso l'autore (un veneziano "padron di nave") di un Isolario ossia Corografia del Mar Egeo in versi, pubblicato senza note tipografiche a Venezia fra gli anni 1477-1485 e dedicato al doge [...] e del Mar Caspio (cfr. Cod. Atlantico, fol. 256).
La prima edizione dell'Isolario di Bartolomeo da li Sonetti è di un'eccezionale rarità; se ne possiede una seconda edizione in data 1532, accresciuta da un mappamondo del fiorentinoFrancesco Roselli. ...
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Nato in Firenze il 14 giugno 1401, seguì il padre nell'esilio, a cui il governo delle Arti maggiori condannò molti membri di casa Alberti. Visse lungamente a Roma; riammesso in patria fin dal 1426, vi [...] familiari, non senza ghiribizzi burchielleschi, punte satiriche e svaghi faceti, è un cospicuo rappresentante delle tradizioni popolaresche fiorentine: le sue ballate sono tra le migliori che la Toscana del primo Quattrocento abbia prodotte.
Bibl.: F ...
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fiorentino
agg. e s. m. [lat. Florentīnus, agg. di Florentia «Firenze»; cfr. la forma latineggiante Fiorenza del nome della città, frequente nell’uso poet. (anche in Dante) e in quello dialettale di varie parti d’Italia]. – 1. agg. Di Firenze,...
santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...