Si deve a Bruno Migliorini (Migliorini 1975) l’introduzione nella terminologia linguistica italiana dell’espressione parola d’autore (sul fr. mot d’auteur), per indicare un «termine coniato da una persona [...] proprio come parole di conio celebre: da appulcrare, sgannare, trasumanare di ➔ Dante, a disacerbare di ➔ FrancescoPetrarca, misogallo e odiosamato di ➔ Vittorio Alfieri, illacrimato di Ugo Foscolo, arruffapopoli di Giuseppe Giusti, superuomo e ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] si instaura nella tradizione lirica italiana e diventa forse il modulo più ricorrente. Ciò appare nei testi poetici di ➔ FrancescoPetrarca, con versi celeberrimi («che ’n mille dolci nodi gli avolgea», Canz. XC, 2). In partic., però, l’iperbole si ...
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Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] . Si tratta di una lingua per molti aspetti ormai diversa da quella cui avevano attinto ➔ Dante e ➔ FrancescoPetrarca: i forti squilibri demografici conseguenti alla peste del 1348 e alla trasformazione di Firenze in capitale regionale avevano ...
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Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da famiglia borghese e trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra la città natale e Monterosso (nelle Cinque Terre). Non fece studi classici a scuola, ma fu sostanzialmente [...] come affabulare transitivo «rendere qualcuno materia di favola» (cfr. Mengaldo 1975).
Montale guarda anche a ➔ FrancescoPetrarca, soprattutto nella sezione centrale dei Mottetti, nucleo di rime ‘amorose’ destinato a continuare nella parallela ...
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Un rimario è un lemmario ordinato in base alla vocale tonica di ogni vocabolo e ai suoni che la seguono (➔ rima). Nei rimari moderni le parole sono raccolte in gruppi così costruiti e ordinati al loro [...] lessicale della poesia italiana ‘alta’ è stata tale che i rimari chiusi (fondati su ➔ Dante, ➔ FrancescoPetrarca, ➔ Ludovico Ariosto e pochissimi altri) sono stati quasi sempre giudicati sufficienti, mentre oggi servono essenzialmente solo come ...
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Tradizionalmente considerata un tropo, la sineddoche (dal gr. synekdokhḗ, da syn «con, insieme» e ekdékhomai «ricevo, prendo», che i latini traducono con conceptio, intellectio) è una figura retorica che [...] gote «viso», ciglia «occhi», palme «le mani di Cristo».
Si inaugura così un particolare stile ‘sineddochico’ che ➔ FrancescoPetrarca rende maturo soprattutto evocando Laura con continui riferimenti parte-tutto: «i capei d’oro», «oro i capelli», «i ...
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Il punto e virgola è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) costituito dalla combinazione di un punto in alto e di una virgola ‹;›, che ha due funzioni principali:
(a) demarcativa, intesa come «capacità [...] (1495 stile veneto), e – per quanto riguarda le opere in volgare – nell’edizione delle Cose volgari di messer FrancescoPetrarca approntata da Bembo nel 1501.
Aldo Manuzio il giovane, nel suo Interpungendi ratio (Venezia 1566), illustra l’utilità del ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] d’ogni luce muto»: Inf. V, 28) per inserirle poi fittamente nel Paradiso. La tecnica è ben nota anche a ➔ FrancescoPetrarca, ad es. nel celebre verso «Chiare, fresche et dolci acque» (Canz. CXXVI, 1), con l’aggettivo dolce ormai entrato saldamente ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] (ad es., quando allude ai dannati per i quali «non era via da vestito di cappa»: Inf. XXIV, 31). Con ➔ FrancescoPetrarca la litote trova una nuova, originale maturità espressiva, che tende ad ampliare l’uso della negazione in costrutti più raffinati ...
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L’antifrasi (lat. contrarium e, in senso allargato alle figure di pensiero, ironia) è nella tradizione retorica l’uso di una parola o un’espressione con l’intento di negarne il significato, sia per riprendere [...] (Inf. XXVI, 1-3)
che acquista il senso pieno di un’antifrasi in un disegno ironico, pungente e acre.
FrancescoPetrarca fa dell’antifrasi un progetto compositivo globale, secondo un modulo già presente nella letteratura occitanica e in Dante, ma che ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchesco
petrarchésco agg. (pl. m. -chi). – Del poeta Francesco Petrarca (1304-1374): il canzoniere p.; che concerne il Petrarca: studî p.; un volume di critica p.; conforme allo stile, alle forme metriche del Petrarca: autore di sonetti,...