FLAHERTY, Robert J
Regista cinematografico, nato a Iron Mountains, Michigan, il 16 febbraio 1884 e morto a Dummerston, Vermont, il 23 luglio 1951. Frequentò la Scuola mineraria del Michigan e compì esplorazioni [...] isole Belcher). Dedicatosi (dal 1913) alla cinematografia come dilettante, fra il 1920 e il 1922 per conto della ditta francese di pellicce Revillon realizzò un film pubblicitario: Nanook of the North (Nanuk l'esquimese, 1922) che ottenne enorme ...
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Antonioni, Michelangelo
Altiero Scicchitano
Regista cinematografico, nato a Ferrara il 29 settembre 1912. Considerato uno dei massimi autori del dopoguerra, tra difficoltà produttive e malgrado l'incomprensione [...] isole Eolie e mai più ritrovata), A. ottenne la definitiva attenzione della critica mondiale, prima fra tutte quella francese che coniò la definizione di neorealismo interiore (il regista stesso parlerà di 'neorealismo senza bicicletta'). La notte e ...
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Tiomkin, Dimitri (propr. Dmitrij)
Marta Tedeschini Lalli
Compositore e pianista ucraino, naturalizzato statunitense, nato a Kremenčug il 10 maggio 1894 e morto a Londra l'11 novembre 1979. Attivo nell'ambito [...] dopo una carriera come pianista, portò nel linguaggio della musica cinematografica lo spessore della tradizione sinfonica russa e francese, tanto sul piano del colore orchestrale quanto su quello delle soluzioni strutturali. Oltre a meritare numerose ...
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Progressi generali. - La costante evoluzione della tecnica cinematografica e delle scienze di cui essa si vale (ottica, meccanica, fotochimica, radiotecnica, ecc.) ha largamente contribuito a perfezionare [...] finanziario e tecnico dell'industria, approfittando del dissesto delle maggiori case produttrici (Pathé Nathan, Paramount Francese) per impadronirsi degli stabilimenti di produzione e dei circuiti di distribuzione, ha incoraggiato e valorizzato un ...
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LIBANO
Pier Giovanni Donini
Guido Valabrega
Isabella Camera d'Afflitto
Enrico Acquaro
Stefania Benvenuto
Angela Prudenzi
(XXI, p. 30; App. II, II, p. 192; III, I, p. 988; IV, II, p. 330)
Dati attendibili [...] ", 1983). Quest'ultimo si è fatto notare anche per al-Raǧul al-maḥǧūb ("L'uomo velato", 1987, su un medico francese coinvolto nella violenza fratricida di Beirut), e per Hors la vie (La vita sospesa, 1991, premiato al festival di Cannes, ispirato ...
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Attrice italiana (Milano 1900 - ivi 1988); esordì (1924) nella compagnia Talli e nel 1925 divenne prim'attrice del Teatro d'Arte fondato da Pirandello a Roma; seguì poi la compagnia pirandelliana in numerose [...] di numerosi lavori drammatici che Pirandello scrisse per lei. Attrice esuberante e di grande temperamento, ha recitato anche in francese e in inglese. Ritiratasi dalle scene nel 1938, quando si sposò negli Stati Uniti, ha compiuto un breve ritorno ...
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Attrice (Parigi 1903 - Neuilly-sur-Seine 1994). Entrata giovanissima alla Comédie-Française, si impose subito per la sensibilità e per la finezza nell'interpretare un repertorio vastissimo che andava dai [...] con J.-L. Barrault, suo compagno d'arte e di vita, proponendosi come l'attrice più versatile e moderna della scena francese. Fra le sue interpretazioni, da ricordare Oh! les beaux jours di S. Beckett (1963). Anche nel cinema, fin dal muto (Ventdebout ...
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Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] per es. da U. Casiraghi e G. Viazzi, come il sintomo di un verismo italiano da contrapporre, al realismo tedesco e francese e al naturismo nordico. A rafforzare le basi di una nuova cinematografia vi furono, da un lato, i ponderati richiami di Mario ...
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The Four Horsemen of the Apocalypse
Paola Cristalli
(USA 1921, I quattro cavalieri dell'Apocalisse, bianco e nero, 133m a 22 fps); regia: Rex Ingram; produzione: Rex Ingram per Metro Pictures; soggetto: [...] la seconda a un tedesco che alleva i propri figli nel rispetto della tradizione prussiana. Julio Desnoyers, figlio del genero francese, è il nipote scapestrato e libertino su cui Madariaga riversa però tutto il suo affetto. Alla morte del vecchio, le ...
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Particolare sottogenere cinematografico, nato nel periodo del muto in Francia e sviluppatosi negli Stati Uniti negli anni 1920, fondato su una comicità elementare che sfrutta il linguaggio del corpo e [...] in moto dal celebre meccanismo delle ‘torte in faccia’. Il genere s. si è sviluppato grazie all’apporto della casa di distribuzione francese Pathé e di alcuni suoi alfieri come M. Fabre, A. Deed e F. Guillaume. Negli Stati Uniti prosperò e si raffinò ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
francesismo
franceṡismo s. m. [der. di francese]. – Parola, locuzione o costruzione sintattica francese introdotta in altra lingua, sia nella forma originaria, come cachet, garage, sia con un adattamento strutturale, come per es., in ital.,...