Futurismo
Gianni Rondolino
Rapporti con il cinema: il cinema futurista
I rapporti tra il F. e il cinema, che si concretizzarono nel manifesto La cinematografia futurista pubblicato su "L'Italia futurista" [...] dal F. italiano attraverso il cubofuturismo russo. Né andrebbero sottaciute talune correnti del cosiddetto Impressionismo cinematografico francese e il movimento delle avanguardie parigine, dal Fernand Léger di Le ballet mécanique (1924) ai René ...
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Bergman, Ingrid
Monica Trecca
Attrice cinematografica e teatrale svedese, nata a Stoccolma il 29 agosto 1915 e morta a Londra nel 1982 nello stesso giorno della sua nascita. A partire dagli anni Quaranta [...] quegli anni ruoli di grande spessore, mentre ottenne soddisfazioni in opere teatrali di successo: da Edda Gabler di H. Ibsen, recitata in francese, a More stately mansions di E. O'Neill, a The constant wife di W.S. Maugham. Per il cinema fu invece la ...
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GEMINI, Italo
Daniela Brignone
Nacque a Roma il 25 dic. 1901 da Filippo e Teresa Corradini, ultimo di cinque figli di una famiglia tutt'altro che agiata.
Si narra che durante gli anni scolastici il [...] ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, di commendatore dell'Ordine al merito commerciale della Repubblica francese, di commendatore dell'Ordine equestre di S. Gregorio Magno; ottenne anche la medaglia al merito professionale della ...
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BARBARO, Umberto
Guido Aristarco
Nato ad Acireale (Catania) il 3 genn. 1902 da Luigi e envenuta De Martino, ebbe dapprima una varia attività e interessi letterari. Fu collaboratore di periodici e redattore [...] registi di uguale livello. Seppe, però, tra i primi, individuare il carattere irrealistico e letterariamente negativo della produzione francese tra le due guerre. Esemplari rimangono i suoi saggi su La corazzata Potémkìn e La madre, su Sperduti nel ...
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Clift, Montgomery (propr. Edward Montgomery)
Valerio Caprara
Attore cinematografico statunitense, nato a Omaha (Nebraska) l'11 ottobre 1920 e morto a New York il 23 luglio 1966. Conquistò il pubblico [...] 'espion (noto negli Stati Uniti con il titolo The defector, 1966; L'affare Goshenko), una spy story del francese Raoul Lévy, film valutato negativamente dalla critica. La vicenda del fisico statunitense che viene quasi sedotto dalle insinuanti teorie ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36; III, 1, p. 878)
Salvatore Rosati
Eugenia Schneider Equini
Pia Pascalino
Per l'aggiornamento dei dati geografici, economici e storici, v. gran [...] , abbia una sua posizione personale che lo distingue dagli altri e può awicinarlo a quel che, per influsso del drammaturgo francese A. Artaud, è stato chiamato "teatro dell'assurdo", di cui è uno dei più noti rappresentanti il Beckett già nominato ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] a Le cinéma: langue ou langage? di Metz per il suo valore di testo fondativo della semiotica del cinema. Lo studioso francese, nel dare risposta al quesito che dà titolo al suo lavoro, giunge alla conclusione che il cinema è un linguaggio senza ...
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Chaplin, Charles Spencer (detto Charlie)
Guido Fink
Regista e attore cinematografico inglese, nato a Londra il 16 aprile 1889 e morto a Vevey (Svizzera) il 25 dicembre 1977. Fra gli artisti più geniali [...] 'consumismo' (Modern times, 1936, Tempi moderni, risposta statunitense al troppo dimenticato À nous la liberté del francese René Clair), le casette unifamiliari dei dépliants pubblicitari diventano, miracolosamente, vere e accoglienti. Di fronte all ...
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Horror
Federico Chiacchiari
Il film horror affonda le sue radici nella letteratura di fine Settecento e Ottocento, in particolare nel romanzo gotico (il cui capostipite è The castle of Otranto, 1764, [...] di Riccardo Freda (I vampiri, 1957 e L'orribile segreto del dottor Hichcock, 1962), che ricevette notevoli apprezzamenti dalla critica francese, e proseguì con quello di Mario Bava (La maschera del demonio, 1960 e I tre volti della paura, 1963). Nel ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] , che precorreva le più recenti tendenze dell'antropologia dialogica ed ermeneutica, costituì una fonte di stimolo per la cinematografia francese degli anni Sessanta, quando l'idea di un Cinéma vérité si diffuse tra alcuni autori della Nouvelle vague ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
francesismo
franceṡismo s. m. [der. di francese]. – Parola, locuzione o costruzione sintattica francese introdotta in altra lingua, sia nella forma originaria, come cachet, garage, sia con un adattamento strutturale, come per es., in ital.,...