Il valore iterativo (o frequentativo) esprime, in genere rispetto a un verbo (ma anche a nomi o aggettivi deverbali; ➔ deverbali, nomi), un’azione o un processo che si attua in modo ripetuto. Il valore [...] due livelli: uno esterno e uno interno (Grandi 2008: 124). In una frase come:
(6) il postino per tre volte ha suonato il campanello
la di un evento inteso nella sua globalità.
Invece, in una frase come:
(7) il postino per tre volte ha suonato ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] unicamente quando la sillaba accentata si trova sotto accento di frase, ossia in posizione prominente entro un sintagma intonativo. che in contesto (tranne appunto sotto prominenza di frase) non si riscontra alcun allungamento (Bertinetto 1981; ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In [...] , per es., le utilizza solo per la soluzione di alta forza causativa (non per caso in spagnolo il verbo della prima frase è mandar «ordinare»):
(18) he mandado construir un mueble para mi despacho
lett. «ho ordinato costruire un mobile per mio studio ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] la a può talora assomigliare ad o, mentre la o ad u o uo. Anche le consonanti, negli attacchi di frase particolarmente acuti o in passaggi d’agilità particolarmente veloci, possono talvolta essere deformate; mai le nasali (che, anzi, agevolano una ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] , alla II persona sing.: e continua, continua; aspetta e aspetta;
(c) l’➔epanalessi, cioè la ripetizione alla fine della frase del verbo (Rohlfs 1966-1969: §§ 412-413): «dapprima Turiddu come lo seppe, santo diavolone! voleva trargli fuori le budella ...
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Il ➔ punto e virgola, benché sia in generale il segno interpuntorio (➔ punteggiatura) meno ricorrente, è saldamente in uso in ambiti di scrittura accurata o colta.
Oltre che nei ➔ testi argomentativi, [...] in servizio a far nulla o quasi («la Repubblica» 3 gennaio 1985).
(c) Segnalare «la diversa tematizzazione di una frase giustapposta o coordinata» (Serianni 2001: 254)
(6) gli esempi sarebbero facili da individuare; se ne può trovare un sintetico ...
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La ridondanza pronominale (del tipo a me mi pare) è caratteristica della produzione linguistica orale informale (➔ colloquiale, lingua) e risponde a un’esigenza pragmatica di intensificazione dell’informazione, [...]
c. mi vedo un bel film
che talora si estende anche a soggetti diversi da quelli indicati dal pronome, come nella frase il bambino non mi dorme, attribuibile a un genitore, o mio marito non mi mangia, attribuito a una moglie, ecc. (➔ pronominali ...
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Matematica
Insieme alla retta e al piano, uno degli enti fondamentali della geometria, la cui nozione intuitiva corrisponde all’idea di una posizione sulla retta, nel piano o nello spazio (si tratta cioè [...] il p. esclamativo e il p. interrogativo ➔ esclamazione; interrogativo.
Una serie di p., di regola tre o quattro, alla fine di una frase o anche nel mezzo, indica che il discorso è stato interrotto volutamente, è rimasto in sospeso (p., o puntini, di ...
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Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso ( c. occlusive o momentanee o esplosive) o semichiuso ( c. semiocclusive o affricate e costrittive o fricative o continue) [...] medio (c. breve con tensione dura), se finale di sillaba, o preceduta da un’altra consonante, o iniziale assoluta di frase fonetica; rafforzato (c. lunga con tensione dura), se divisa tra due sillabe. L’ortografia italiana distingue le c. di grado ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] che l’ausiliare, in seguito alla sua evoluzione fonetica, è percepito come semiclitico; come tale deve, in posizione iniziale di frase, seguire la parola a cui si lega;
(b) in un secondo momento si determina un aggiustamento prosodico: l’accento ...
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frase
fraṡe s. f. [dal lat. phrasis, gr. ϕράσις, der. di ϕράζω «dire»]. – 1. Espressione linguistica significativa: f. enunciativa, esclamativa, interrogativa, imperativa; f. compiuta, incompiuta. In linguistica, è da taluni intesa come sinon....
frase-chiave
(frase chiave), loc. s.le f. Frase che racchiude il senso fondamentale di un discorso, di un testo, di una vicenda o del pensiero di qualcuno. ◆ Il senatore Francesco Cossiga si è fatto proiettare privatamente e in anteprima assoluta,...