La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] ma, sia pure con una distribuzione ristretta e in opposizioni soggette a neutralizzazione, anche la velare sorda /x/. La fricativa interdentale sorda greca /θ/, conservata soprattutto nel bovese settentrionale, ha avuto più esiti: si è confusa con /f ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] indistinta (anche in relazione con la velocità dell’eloquio; ➔ vocali; ➔ scevà); come a Firenze e a Roma è frequente la pronuncia fricativa dell’affricata palatale in parole come pa[ʃ]e per pace e simili. Nell’italiano delle aree interne si notano la ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] fenomeni, originariamente tipici di un’area, tendono a espandersi in tutta la regione: è il caso della pronuncia fricativa dell’affricata intervocalica (di[ʧ]e > di[ʃ]e) inizialmente propria dell’area palermitana. Altri fenomeni possono esser ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] non rafforzato. Ugualmente /r/ è rafforzata in [rː]ana e in la [rː]ana, ma non in para.
Le consonanti ➔ fricative dentali sono realizzate come sonore in posizione intervocalica, tranne che a inizio di parola e in contesti intervocalici derivanti da ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] solo [a] → [ɛ], ma anche bene → b[e]ne, b[ɔ]no → b[o]no); e le affricate sono realizzate come fricative anche dopo pausa ([ʃ]inema «cinema», [ʒ]ente «gente»). Nella morfologia nominale sono da segnalare almeno la vitalità dei prefissi a- e ar- (per ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] sonore: matrike ~ ma[ð]ri[ɣ]e «lievito», nepote ~ ne[β]o[ð]e «nipote». Altri tratti peculiari del nuorese sono l’esito in fricativa dentale sorda di cj e tj, di contro all’esito in occlusiva del logudorese (ca[θ(θ)]ola ~ cattola «ciabatta», pu[θ(θ ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...]
Da segnalare, ancora in comune con la varietà toscana, oltre che con quelle meridionali, la resa dell’affricata sorda come fricativa in posizione intervocalica (dice è reso come [ˈdiʃe]) e, come in tutte le varietà meridionali, la pronuncia intensa ...
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Per italiano di Svizzera si intende qui l’insieme delle varietà di lingua italiana presenti sul territorio della Confederazione Elvetica. Ne fanno parte sia l’italiano della Svizzera italiana, sia le varietà [...] uno degli elementi della caricatura del parlante svizzero italiano da parte di italiani, è la tendenza a realizzare come affricata la fricativa alveolare preceduta da liquida o nasale, che porta a pronunce come [ˈpolʦo] per polso o [ˈpeŋʦo] per penso ...
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La regione Veneto, con una superficie di 18.380 km2, quasi cinque milioni di abitanti e sette province (il capoluogo Venezia, Belluno, Treviso, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo), costituisce la parte più [...] . Nei testi antichi compaiono i segni ‹ç› per l’affricata dentale sorda e sonora ([ʧ] e [ʤ]), e ‹x› per la fricativa dentale sorda e sonora ([ʃ] e [ʒ]), forse con una qualità fonetica diversa da quella attuale. La ‹x› mostra una notevole persistenza ...
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fricativo
agg. [dall’ingl. fricative, der. del lat. fricare «strofinare»]. – In fonetica, consonante f. (o assol. fricativa s. f.), ogni consonante la cui articolazione richiede non una chiusura momentanea (come nelle esplosive), ma solo un...
r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato verso il basso, triangolo che poi, col...