Scultore, nato a Torino il 21 ottobre 1856 e ivi morto l'8 settembre 1915. Suo padre Claudio fu archeologo e conoscitore d'armi antiche; suo fratello Edoardo, pittore e letterato apprezzatissimo. Davide [...] il monumento ad Amedeo di i soggetti e gli aspetti militari, per il cavallo. Moltissime altre opere grandi e piccole egli compì (busti, medaglioni, monumenti sepolcrali, stele, lapidi, medaglie, monete, e anche qualche architettura e decorazione). Fu ...
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Letterato, nato a Bibbiena il 4 maggio 1790, morto a Roma il 30 maggio 1847. Studiò nel seminario di Castiglion Fiorentino, dove, a 18 anni, fu maestro di rettorica; poi, divenuto sacerdote, sottobibliotecario [...] a Palermo - dove tenne un corso di letteratura dantesca -, ad Arezzo, a Parigi. Appartenne al circolo fiorentino del Vieusseux, ma freddi e superficiali. Vi si celebrano la Trinità, i benefizî della preghiera, l'Eucaristia, alcuni santi e beati; ...
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MANCINELLI, Luigi
Mario Pedemonte
Direttore d'orchestra e compositore, nato a Orvieto il 5 febbraio 1848 e morto a Roma il 2 febbraio 1921. Sebbene destinato al commercio (il fratello maggiore studiava [...] musica) apprese i primi elementi dell'arte dal padre, a fianco del quale suonò nell'orchestra d'Orvieto. A 14 anni 1894, fu direttore d'orchestra. Studiò col padre, poi ad Assisi col Borroni, infine a Firenze con T. Mabellini. A 20 annì fu nominato ...
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Scultore e pittore, nato il 25 marzo 1845, in Roma, dove morì il 19 agosto 1929. Indirizzato all'arte dal padre, vi si dedicò soltanto dopo compiuti gli studî nell'università romana. Premiato e biasimato [...] Sono del F., fra altri, anche i monumenti a Heliade Rădulescu in Bucarest Bovio in Trani (1915), a G. Verdi in Filadelfia, ad A. Meucci a Staten Island (New York, 1923), a fu professore di scultura e presidente dell'Accademia di belle arti di Roma.
Fu ...
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MOCENIGO, Tommaso
Giuseppe Pavanello
Nato nel 1343, morto il 4 aprile 1423. Appare per la prima volta nella storia nel 1379, alla disfatta di Pola, incaricato da Vettor Pisani di portare l'annuncio [...] Francesco Foscari, a concludere la pace, in Lodi, di dove fu richiamato per assumere il supremo governo della patria. Eletto doge Loredan (1416) venne a patti con i Turchi; e perché Sigismondo non inchinava ad accordi, propose contro di lui un'azione ...
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Anatomico, nato a Modena nel 1523, figlio di Girolamo e di Caterina Bergomozzi; morto in Padova il 9 ottobre 1562. Attese agli studî umanistici sotto la guida del Castelvetro e di Francesco Porto e autodidatticamente [...] carriera ecclesiastica. In seguito ad alcuni insuccessi nel campo della la nomina alla cattedra dei "semplici"; fu successivamente, dal 1548 al 1551, di Francesco II, il secondo in Grecia. Tra i suoi clienti più cospicui si ricordano Paolo Manuzio ed ...
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Storico e poeta. Nato di nobile famiglia a Napoli verso il 1507, cominciò nel 1527, confortato dal Sannazaro, a raccogliere i materiali per una storia del regno di Napoli, con l'intento di correggere gli [...] di Cantalupo. Nel 1549 tornò a Napoli, e nel 1589 fu eletto primo tra i sei della magistratura municipale. Morì, pare, nel 1591. Della , divisa in 20 libri, furono stampati i primi 8 a Napoli nel 1572; l'opera intera, ad Aquila, nel 1581. È un'opera ...
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Uomo politico, nato a Cesena il 20 maggio 1829, morto a Marradi (Firenze) l'8 novembre 1914. Si addottorò in giurisprudenza a Bologna (1850); ma già l'anno innanzi era andato a Roma, partecipando al governo [...] fu . Nel 1860 fu deputato per la novembre 1872 fu nominato membro XXI legislatura fu ministro i più autorevoli studiosi italiani di contabilità generale dello stato. Nelle finanze fu Antologia, CLXXIV, 1914; N. Malvezzi, I lavori di G. F., in Atti e ...
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RAMORINO, Gerolamo
Alberto Baldini
Generale, nato a Genova nel 1792, morto a Torino nel 1849. A sedici anni si arruolò nell'esercito francese e partecipò, subito dopo, come semplice soldato alla guerra [...] meritò la promozione a capitano d'artiglieria. Durante i Cento Giorni fu ufficiale d'ordinanza di Napoleone. Dopo la caduta dell di nuovo a Parigi. Gli avvenimenti del 1848, lo indussero ad offrire - senza successo - la sua spada, prima allo Stato ...
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Poligrafo del sec. XVI, fu figlio di un notaio piacentino, e dottor di leggi. Correttore del Giolito a Venezia (1543-1546), passò poi presso il Torrentino a Firenze, dove tradusse le storie del Giolito [...] I. Ebbe molte traversie e fu anche sospettato d'eresia; morì a Pisa cinquantenne, nel 1564. Anche il Domenichi, come il Dolce e altri poligrafi della stessa risma, fu ristampate da G. Fabris, Roma 1923; ma intorno ad esse e al loro vero autore v. A. ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...