Poeta e filologo greco (310 circa - 240 a. C.), il più tipico rappresentante dell'alessandrinismo. Nato a Cirene, si vantava di discendere dall'antico Batto (onde fu detto Battìade). È congettura mal fondata [...] poeta fu chiamato da Tolomeo II Filadelfo ad Alessandria, dove lavorò alla Biblioteca, divenendo presto grammatico famoso; non fu mai Certo C. tenne a confermare contro Apollonio e i suoi seguaci i principî della sua arte, che ricerca nuove vie ...
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Scrittrice e pensatrice francese, nata a Parigi il 3 febbraio 1909, morta a Ashford (Inghilterra) il 23 agosto 1943. Di alta statura morale, fu pensatrice profonda e intensa tanto da dar vita nella sua [...] un viaggio al fine di conoscere il popolo tedesco e i movimenti di sinistra e valutare con nuovi dati la possibilità di filosofi, le esperienze in difesa dei disoccupati la spinsero ad abbandonare presto l'insegnamento per vivere direttamente la dura ...
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Scrittore greco (Cheronea, Beozia, 50 d. C. - ivi dopo il 120). Studiò ad Atene presso il platonico Ammonio, e dopo alcuni viaggi tornò nella sua città, donde però si allontanò ripetutamente per incarichi [...] Filarco (per Agide e Cleomene) e poi Erodoto, Tucidide, Senofonte, Ctesia, Teopompo. ▭ P. ebbe fortuna già tra i contemporanei; nel Medioevo bizantino fu apprezzato più come filosofo che come storico, e la sua fama si diffuse anche in paesi di lingua ...
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(russo Azerbajdžan) Regione della Transcaucasia (192.550 km2 con 18,1 milioni di ab.), politicamente divisa tra la repubblica omonima e l’Iran, che affaccia a E sul Mar Caspio. Il paese include: a N, l’estrema [...] Arabi sin dal sec. 7°, fece parte dell’Impero califfale, poi fu diviso tra dinastie locali iraniche e turche. Dal sec. 16° appartenne alla Persia safawide, i cui sovrani ebbero anzi nell’A. (ad Ardabil) la loro culla.
Con il sec. 18° cominciò a farsi ...
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Poeta greco, il più antico dei poeti greci di cui conosciamo la personalità (di Callino, forse di poco più anziano, sappiamo troppo poco), fiorito intorno alla metà del 7° sec. a. C. (in uno dei suoi frammenti [...] di sole del 6 apr. 648 o 647) e considerato il poeta giambico per eccellenza. Ad A. molto debbono i poeti eolici e a lui risale molto della metrica oraziana. Grandissimo fu l'influsso di A. sui poeti posteriori, greci e latini. A noi sono giunti meno ...
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Poeta latino (Sulmona 43 a. C. - Tomi, sul Mar Nero, 17 d. C.). Venuto giovanissimo a Roma, vi studiò retorica, ma passò presto alla poesia. Fu a contatto con i maggiori letterati e poeti del suo tempo, [...] l'origine e i miti legati alle feste del calendario romano, ma il poema fu interrotto al libro 6° perché O., nell'8 d. C. fu colpito da un o da Orazio; è un mondo brillante, disposto ad accettare una poesia di immediata comprensione e di piacevole ...
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Scrittore tedesco (Lubecca 1875 - Zurigo 1955). Nacque da agiata famiglia mercantile: il padre, eletto senatore nel 1877, era titolare di una ditta di export-import in granaglie; la madre, brasiliana, [...] , da ultimo a Kilchberg presso Zurigo. Fra i più tardi riconoscimenti fu anche il premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei, lo più fra la squisita esercitazione e il "divertimento" ad alto livello: da segnalare il diaristico Roman eines Romans. ...
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(gr. ᾿Απόλλων) Divinità della religione greca, figlio di Zeus e di Leto (Latona). La sfera nella quale esercita la sua sovranità è costituita principalmente dalla musica, dalla medicina, dalla mantica; [...] sua origine etnica. Si tende ormai ad accogliere la teoria di una origine la fondazione in questo luogo del suo culto oracolare. I mitografi e le testimonianze parlano di un serpente maschio, A. giunse in Italia e fu accolto a Roma molto presto, ...
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Poeta latino (Rudiae, Lecce, 239 a. C. - Roma 169 a. C.). Autore degli Annales, un poema epico in 18 libri, che narrano in ordine cronologico gli avvenimenti della storia di Roma e del Lazio a partire [...] morte. Ebbe fortuna tra i posteri che riconobbero in lui il padre della poesia latina; fu citato spesso da Cicerone, la satura Menippea), che era anche nello Scipio. Affine ad esse per il carattere moralistico doveva essere il Protrepticus, libro ...
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Umanista e riformatore (Bretten, Basso Palatinato, 1497 - Wittenberg 1560), si educò sotto l'influenza del prozio G. Reuchlin. Nel 1509 fu all'univ. di Heidelberg, nel 1512 a Tubinga ove divenne (1514) [...] polemica contro Carlostadio; nel 1529 gli fu vicino a Spira e a Marburgo; poi ad Augusta, ove tuttavia tentò la conciliazione conseguenze etiche; negli scritti dedicati a questi temi i presupposti luterani sono infatti costantemente modificati da una ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...