Ufficiale (Labastide-Fortunière, oggi Labastide-Murat, 1767 - Pizzo di Calabria 1815) dell'esercito francese (dopo essere stato destinato dalla famiglia alla vita ecclesiastica), nel 1791 entrò nella guardia [...] , a Gaza, a S. Giovanni d'Acri, ad Abukir. Contribuì efficacemente al colpo di stato del 18 codice Napoleone, il miglioramento dell'istruzione, i lavori pubblici, e la creazione di un di Rimini (30 marzo 1815), fu sconfitto dagli Austriaci a Tolentino. ...
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Figlio naturale (1431-1494) di Alfonso V re d'Aragona, divenne re nel 1458. Procedette a un efficace ordinamento amministrativo, cercando di togliere forza al baronaggio e sostenendo i diritti degli ordini [...] , che s'era mostrata favorevole a una restaurazione angioina; oltre i porti di Puglia danneggiati, ne ebbe le finanze sconvolte, sicché fu costretto ad aumentare la pressione tributaria. Annullatesi così le precedenti benefiche riforme, assunse ...
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Filosofo e uomo politico italiano (Cassino 1843 - Roma 1904). Tra i massimi studiosi italiani del marxismo, dopo aver iniziato lo studio sistematico dei testi di K. Marx e F. Engels, s'impegnò in un'opera [...] fu professore di filosofia morale e di pedagogia all'università di Roma. In questo periodo fu in corrispondenza con F. Engels (Lettere ad Engels, pubblicate la prima volta tra il il primo e certamente uno tra i maggiori studiosi del marxismo in Italia ...
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Astronomo, geodeta, fisico, matematico (Ragusa di Dalmazia 1711 - Milano 1787), gesuita. Compiuti i primi studî al Collegium Ragusinum passò al Collegio Romano dove fu poi professore di matematica dal [...] osservare il passaggio di Venere dinanzi al Sole) e Pietroburgo, fu professore di matematica all'università di Pavia dal 1764 al 1768 dove curò l'edizione completa delle sue opere: Opera pertinentia ad opticam et astronomiam (5 voll., 1784-85). Con l ...
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Figlio (Napoli 1448 - Messina 1495) di Ferdinando I, nominato principe di Capua dall'avo Alfonso I, ebbe il titolo di duca di Calabria quando il padre divenne re (1458); acquistò, dalla giovinezza, fama [...] fu nominato capitano generale della Lega contro i Veneziani. Con la sua rudezza intransigente s'inimicò il papa Innocenzo VIII, e fu Moro (secondo i propositi di Ferdinando I) a Gian consapevole della propria impopolarità tra i sudditi, A. abdicò (23 ...
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Filosofo e teologo (Roma 1243 circa - Avignone 1316); è detto talora Egidio Colonna, ma sono oscure le sue relazioni con la famiglia romana. Entrato negli eremitani di s. Agostino, fu dal 1260 circa a [...] dal vescovo Tempier nel 1277, fu costretto a lasciare Parigi; vi nello spirituale ma altresì nel temporale; i principi sono, nell'esercizio delle loro loro deriva. n E. è autore di commenti ad Aristotele, al Liber de causis e alle Sentenze del ...
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Doge di Venezia (Venezia 1373 - ivi 1457). Percorse rapidamente e con successo le maggiori cariche interne della Repubblica: fu capo della Quarantia nel 1401, due volte capo del Consiglio dei Dieci nel [...] fu fautore di una politica di espansione e di conquista nel retroterra veneziano, venendo perciò in conflitto con i signori di Milano. Le lotte contro i dei dieci, con una procedura inconsueta, lo costrinse ad abbandonare la carica. F. moriva di lì a ...
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Pietro Roger (Maumont, Corrèze, 1291 - Avignone 6 dic. 1352); benedettino, abate di Fécamp (1326), vescovo di Arras (1328), arcivescovo di Sens (1329) e di Rouen (1330), cardinale (1338); consigliere di [...] Filippo VI re di Francia, fu eletto pontefice ad Avignone il 7 maggio 1342, succedendo a Benedetto XII. Riprese la lotta contro Lodovico il Bavaro, ingiungendogli di deporre l'autorità imperiale (1343), mentre i principi tedeschi eleggevano Carlo (IV ...
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Giuseppe Vacca
Uomo politico italiano (Genova 1893 - Jalta 1964). Animatore con A. Gramsci del giornale l'Ordine nuovo, aderì al Partito comunista d'Italia (1921); dopo l'arresto di Gramsci divenne segretario [...] . Estromesso Bucharin dalla guida del Comintern, nel luglio del 1929 la nuova linea dell'Internazionale fu imposta anche al PCd'I e T. fu costretto ad abbandonare la strategia gradualistica di lotta al fascismo elaborata insieme a Gramsci nel 1925-26 ...
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Musicista (Palestrina 1525 - Roma 1594). Massimo musicista italiano del Cinquecento ed esponente di punta della scuola polifonica romana rinascimentale, P. visse per tutta la vita a Roma, alla corte dei [...] e contrarietà (casi di dubbia lettura) e da superfluità (incertezze della collocazione del testo sotto i neumi). La revisione, iniziata da P. e da A. Zoilo, fu terminata solo per la parte assuntasi da P.; essa comunque non venne in luce e anzi ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...