Poeta spagnolo (Tábara, Zamora, 1884 - Città di Messico 1968); per qualche tempo fu attore teatrale, ma col suo primo libro Versos y oraciones del caminante (1920) si rivelò un lirico originale ed efficace, [...] pure allacciandosi a M. de Unamuno e ad A. Machado e ricordando, fra l'altro, i modi di J. Manrique. Non rimase insensibile alle novità del surrealismo, passando poi a una forma di poesia di carattere sociale. Costretto all'esilio, si stabilì in ...
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(gr. Βρισηίς, lat. Brisēis -ĭdis) Secondo l'Iliade di Omero, è il nome dell'ancella preferita di Achille, al quale fu tolta da Agamennone, quando questi dovette restituire Criseide al padre. Achille, sdegnato, [...] si rifiuta di continuare a prender parte alla guerra, nella quale prendono il sopravvento i Troiani. Restituita allora ad Achille, Briseide piange sul cadavere di Patroclo.
Oltre Omero, anche Properzio, Ovidio, Orazio, Stazio cantarono di Briseide, e ...
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Erudito e filologo francese (Ginevra 1559 - Londra 1614); insegnò greco a Ginevra, poi a Montpellier e a Parigi chiamatovi da Enrico IV. Passò poi in Inghilterra, ben accetto a Giacomo I, che lo adoperò [...] per le sue polemiche religiose. Diede edizioni fra gli altri di Apuleio, Polibio, Strabone, fu autore di traduzioni famose e d'un commento a Diogene Laerzio e ad Ateneo. Il figlio Étienne Méric (Ginevra 1599 - Canterbury 1671) curò alcune edizioni e ...
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Indirizzo dello stile oratorio ellenistico, in Grecia e in Roma, caratterizzato da frasi spezzettate, ricerca del ritmo della frase, acutezze, concettosità, amore del nuovo e del raro. Sorse dapprima ad [...] imitatore di Lisia, e ne fu poi il sistematore Egesia di Magnesia (sec. 3° a.C.). Nel 1° sec. a.C. i contemporanei di Cicerone e lui asiano o asiatico con riferimento a chi non seguiva i principi di eleganza e di semplicità che essi consideravano ...
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1. Retore di Antiochia (seconda metà del 4º sec. d. C.); insegnò ad Atene, fu scolaro o amico di Libanio. Restano i suoi Progymnasmata, raccolta di esercitazioni con l'aggiunta di esempî, che ne favorirono [...] la divulgazione e i rifacimenti. È poco probabile appartenga a lui una scelta di favole esopiche che alcuni manoscritti gli attribuiscono. 2. Grammatico latino (lat. Aelius Festus Aphthonius; 3º-4º sec. d. C.), autore di un De metris in 4 libri ( ...
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(gr. ᾿Ανδρόγεως) Personaggio mitologico. Figlio di Minosse, re di Creta: andato ad Atene per i giochi, vi fu ucciso. Per vendicarlo il padre impose agli Ateniesi il tributo annuo di sette fanciulli e sette [...] fanciulle al Minotauro ...
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. Si suole intendere per "ermetismo" quella tendenza della letteratura italiana contemporanea, quella poetica e quel gusto che, ricollegandosi alle correnti irrazionali della cultura e dello spirito europei, [...] , nel suo anelito all'ineffabile, nel suo misticismo estetico, fu ai giovani poeti d'allora, da G. Úngaretti a D è rimasta ligia ad un certo empirismo.
Senonché cotesta ansia di nuove esplorazioni ed espressioni non ha conseguito i suoi fini, non ...
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di Italo Pantani
La fortuna del D. come categoria critico-letteraria è un fenomeno soprattutto italiano, a fronte di una presenza assai modesta nel panorama storiografico delle altre letterature europee. [...] anni in cui operarono O. Wilde e i suoi sodali; in Germania il D. è decadentismo italiano, 1960, p. 9). Tale fu in particolare la tesi di C. Salinari, della Enciclopedia Italiana, 2° vol., Roma 1975, ad vocem.
G. Grana, Il "decadentismo" costruzione ...
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NOBEL
. I Premî Nobel (XXIV, p. 867; App. I, p. 899; App- II, 11, p. 409). - Nel 1949 il premio per la fisica fu attribuito a Hideki Yukawa (Giappone); quello per la chimica a William Francis Giauque [...] (Francia); quello per la pace ad Albert Schweitzer (Francia).
Nel 1953 i premî furono assegnati: per la fisica Juan Ramón Jiménez (Spagna); il premio per la pace non fu assegnato.
Nel 1957 i premî furono assegnati: per la fisica a Tsung Dao Lee ...
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Scrittore, nato a Firenze il 14 luglio 1884. Dal 1910 al 1923 fu critico letterario della Tribuna (talvolta firmando con lo pseudonimo "Il tarlo"); nel 1919 partecipò con V. Cardarelli e con altri alla [...] e stranieri. Nel 1936 gli fu conferito dall'Accademia d'Italia il vigili e agili; non mirano che ad un'animazione e contaminazione quasi magiche , Roma 1920, p. 178 segg.; A. Baldini, in I libri del giorno, giugno 1920; P. Pancrazi, Ragguagli di ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...