EPICURO, Marcantonio
Simona Foà
Nacque nel 1472 in Abruzzo, in una località della regione dei Marsi, forse Tagliacozzo o Avezzano.
I genitori furono probabilmente lavoranti della famiglia Orsini, che [...] a quella dei Rota, presso la chiesa di S. Chiara. Fu nel 1546 tra i promotori delle riunioni dell'Accademia dei Sereni, per la quale di Giraldi Cinzio e l'Aminta di Tasso), ogni pastore riuscirà ad avere la donna amata. Mai edita in vita dall'E., la ...
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CALZABIGI (Calsabigi, Casalbigi), Ranieri Simone Francesco Maria de'
Clara Gabanizza
Nato a Livorno il 23 dicembre del 1714 da Giovan Domenico e da Maria Eleonora Vannuccini, compì i primi studi nella [...] membro dell'Accademia Etrusca di Cortona con il tema in versi I pregi dell'anima sono più stimabili della bellezza, e in segno all'idea musicale. Il balletto fu rappresentato al Burgtheater di Vienna il 17 ott. 1761. Ad esso seguì l'opera Orfeoed ...
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AMADUZZI, Giovanni Cristofano
Angelo Fabi
Nato a Savignano di Romagna il 18 ag. 1740, appartiene a quella generazione di eruditi romagnoli che fiorì tra la seconda metà del sec. XVIII e la prima del [...] Valentiniani III (Romae 1767), opera che diede luogo ad una polemica col ravennate Antonio Zirardini per la priorità in Curia, anche di fronte agli eventi di Francia (tra i giansenisti pavesi l'A. fu in corrispondenza con il Natali, fra il 1770 e il ...
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BOINE, Giovanni
Mario Costanzo
Nato a Finale Marina (Savona) il 2 sett. 1887 da Giovanni Battista e da Irene Benza, trascorse l'infanzia a Dolcedo, frequentando a Genova il liceo e il liceo musicale. [...] stesura dei Discorsi militari (Firenze 1914), dove giunge ad affermare che la libertà consiste nella volontaria accettazione della ottenuto presso gli interventisti con i Discorsi militari (2 ediz., Firenze 1915), il B. fu spesso in visita al fronte ...
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BALDI, Bernardino
Raffaele Amaturo
Nacque in Urbino il 5 giugno 1553 da Francesco e Virginia Montanari. Appresi i primi elementi di greco e di latino alla scuola dell'umanista urbinate Gianantonio Turoneo, [...] che dopo il 1580 il B. sembra aver volto ormai i suoi interessi ad altri generi letterari, anche se la Deifobe, un poemetto 'Urbino,commissionatagli nel 1601 dal duca Francesco Maria II Della Rovere, fu scritta tra il 1602 e il 1603, ma vide la luce ...
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COMI, Girolamo
Madga Vigilante
Nacque a Casamassella (Lecce) il 23 nov. 1890, da Giuseppe e da Costanza de Viti de Marco. La famiglia paterna vantava il titolo baronale di Lucugnano (Lecce), dove possedeva [...] morte del padre (26 nov. 1908), fu inviato dalla madre in un collegio ad Ouchy, presso Losanna, per completare la dedito alla vita mondana, ebbe modo di conoscere a Roma i due poeti con i quali fondò e diresse le edizioni "Al Tempo della Fortuna", ...
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ANGÈLI (Angelio, degli Angeli), Pietro (Piero, Petrus Angelius Bargacus)
Alberto Asor-Rosa
Nacque in Barga il 22 apr. 1517, da ser Iacopo di ser Niccolao Angeli, di antica e prosperosa famiglia. Dallo [...] (De Aucupio Liber Primus... eiusdem Elegia de Radagasi et Getarum caede ad urbem Florentiam... Florentiae 1566). Ignoti sono i motivi per cui l'Aucupium non fu compiuto.
Nel 1565, morto Chirico Strozzi, professore d'etica e politica aristotelica ...
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COLLI, Vincenzo, detto il Calmeta
Marzio Pieri
Della nobile famiglia dei Colli di Vigevano, nacque, intorno al 1460, nell'isola di Chio, dove il padre ricopriva una magistratura genovese. Portato bambino [...] lingua cortigiana fu contrastata da L. Castelvetro (Giunte alle Prose del Bembo, in P. Bembo, Opere, Venezia 1729, I, pp. 74; G. Velli, in Renaiss. News, XIII[1960], pp. 20-25, e ad un ampio saggio di P. V. Mengaldo (Appunti su V. Calmeta e la teoria ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...] Inflessibile oppositore del fascismo, fu ministro senza portafoglio nel di Vico e ricorrente in Antonio Labriola, i modali altrimente, parimente e del pari); e qui e in tante altre pagine dedicate ad autori minori e minimi compare meno spesso nei ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] come figura dell’‘ineffabile’ (c).
(a) Il primo fu inaugurato nel 1936 da I.A. Richards con The philosophy of rhetorics, ove si funziona da sempre come ingrediente dei testi poetici: così, ad es., quelle che sono state chiamate (Curtius 1948) ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...