integrale definito
integrale definito nozione che nasce storicamente dal problema del calcolo delle aree. Si supponga in prima istanza che ƒ(x) sia una funzione continua e non negativa in un intervallo [...] nel semipiano y > 0 e di quelle che invece stanno in y ≤ 0. Anzi, esso è valido anche nel caso di funzionecomplessa di variabile reale. È anche possibile operare con a > b, utilizzando una sequenza {xi} decrescente e in tal caso si ottiene ...
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simbolico
simbòlico [agg. (pl.m. -ci) Der. di simbolo] [ANM] Calcolo s.: calcolo condotto su simboli; per es., calcolo operatorio s., detto anche semplic. calcolo s. (→ operatorio). ◆ [PRB] Dinamiche [...] sinusoidalmente, con pulsazione ω, f(t)= Asin(ωt+φ), è immediato riconoscere che essa costituisce il coefficiente dell'unità immaginaria j nella funzionecomplessa F=A exp(jωt)=A exp(jφ) exp(jωt); parimenti, si riconosce che se nella f(t) compare la ...
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singolarita
singolarità termine usato per indicare un elemento di un insieme che non gode delle proprietà comuni agli elementi generici dell’insieme stesso.
☐ In geometria, nel caso di una curva, espressa [...] altri punti singolari, da quelle che sono punti di accumulazione di altre singolarità. Si può, quindi, dire che una funzionecomplessa di variabile complessa ƒ(z) ha una singolarità in z0 se non è olomorfa in z0: se ƒ è olomorfa in un cerchio ...
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schema corporeo
Immagine spaziale che ogni uomo ha del proprio corpo. Il concetto fa riferimento a una funzionecomplessa di sintesi che permette di riconoscere il proprio corpo come unità, di individuarne [...] la morfologia, i rapporti esistenti con i suoi vari segmenti e la mutevole posizione nello spazio. La consapevolezza dell’immagine corporea è strutturata in modo differente per le diverse porzioni corporee; ...
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schema corporeo
Immagine spaziale che ogni uomo ha del proprio corpo. Il concetto fa riferimento a una funzionecomplessa di sintesi che permette di riconoscere il proprio corpo come unità, di individuarne [...] la morfologia, i rapporti esistenti con i suoi vari segmenti e la mutevole posizione nello spazio. Ci si può rendere conto dell’esistenza del proprio corpo, della sua posizione nello spazio, delle relazioni ...
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monogeneita
monogeneità [Der. di monogeno] [ANM] Condizioni di m.: lo stesso che condizioni di olomorfia di Cauchy-Riemann, che devono essere soddisfatte affinché una funzione sia analitica: la funzione [...] , y) della variabile complessa z=x+iy è monogena od olomorfa o analitica in un dominio A se è derivabile in ogni punto di A; ciò si verifica se e solo se sono soddisfatte le condizioni di m. e cioè ðu/ðx=ðv/ðy e ðu/ðy=-ðv/ðx: v. funzioni di variabile ...
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Mellin Robert Hjalmar
Mellin 〈mèlin〉 Robert Hjalmar [STF] (Tyrnävä 1854 - Helsinki 1933) Prof. di matematica nel politecnico di Helsinki. ◆ [ANM] Trasformazione di M.: trasformazione funzionale che fa [...] passare da una funzionecomplessa f(t) della variabile reale t a un'altra funzionecomplessa φ(s) della variabile reale s (trasformata di M.): φ(s)≡M{f(t)}=∫₀∞ts-1f (t)dt: v. trasformazione integrale: VI 301 b. ...
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Liouville, teorema di (per una funzione analitica)
Liouville, teorema di (per una funzione analitica) stabilisce che se una funzionecomplessa di variabile complessa ƒ è olomorfa in tutto il piano ed [...] è limitata in modulo (cioè esiste M ∈ R tale che |ƒ(z)| < M per ogni z ∈ C), allora ƒ è costante ...
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In senso generico, l’attività umana diretta alla produzione di beni e servizi, anche nelle sue forme più semplici e non organizzate. In senso specifico, ogni attività produttiva del settore secondario [...] la fabbrica non doveva soltanto essere un perfetto strumento di lavoro ma avrebbe dovuto rappresentare il fulcro di una complessafunzione sociale, tanto da prevedere, oltre al nucleo produttivo con annessi uffici, anche un quartiere abitativo con i ...
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Matematico tedesco (Breselenz, Hannover, 1826 - Selasca, presso Intra, 1866). Autore di fondamentali lavori, seppur non numerosi, che hanno aperto diversi campi di ricerca nella matematica moderna. In [...] ). A R. si devono notevoli contributi alla teoria dei numeri, nella quale egli calcolò (1859), a partire da una funzione di variabile complessa (funzione zeta di R.), e mediante una formula asintotica, il numero dei numeri primi inferiori a un numero ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....
complessita
complessità s. f. [der. di complesso1]. – 1. L’esser complesso (nelle varie accezioni dei sign. 1 e 2 di quest’agg.): c. di una questione, di un ragionamento, di una costruzione teorica; c. di un atto giuridico; esaminare una situazione...