Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica La sua forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con il vertice in alto e con il lato destro prolungato verso il basso; [...] infatti da più vibrazioni a brevissimi finale di parola dopo consonante: es., encre ‹ãkr›), e non ha mai funzionididi stelle al carbonio, che condividono con quelle della vicina classe N; sono tutte giganti e supergiganti, in maggioranza variabili ...
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(o tèta) Ottava lettera dell’alfabeto greco (minuscolo ϑ, maiuscolo Θ): era in origine il fonema consonantico dentale occlusivo aspirato ‹th›, trasformatosi poi, intorno all’inizio dell’era cristiana, [...] decadimento in due pioni. matematica Funzioni ϑ Particolari funzioni ellittiche di due variabili v, t; si distinguono in es., nel problema della propagazione di correnti elettriche in un cavo. Tipi più generali difunzioni ϑ sono stati considerati da ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] solo l'aspetto più evidente della perdita della funzione simbolica, di quella funzione cioè che permette di associare il significato al Bisogna ricordare inoltre che la sintomatologia afasica è variabile: la stessa parola che il paziente ha ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] , oppure alle ➔ preposizioni che, già presenti in latino, cominciarono ad assolvere alla funzione fondamentale di distinguere i diversi complementi (quindi, per es., non più dicere alicui «dire a qualcuno» ma *dicere ad aliquem, con ad e l’accusativo ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] di tipo x (Fava 20012: 70; Salvi & Vanelli 2004: 209), dove x è una funzione interrogativa che contiene diverse variabili ricordare che, siccome in inglese gli operatori che più frequentemente aprono l’interrogativa parziale iniziano tutti per wh ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] , ordinale, moltiplicativo, ecc.). Di ciascuna categoria variabile gli allievi vengono anche addestrati a ancora più in là:
Dato che tanto gli ‘aggettivi’ quanto i ‘pronomi’ dimostrativi svolgono la stessa funzione, che è quella di specificare alcune ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] parti variabili del discorso funzione se non quella di segnalare la coniugazione cui un verbo appartiene.
La prima coniugazione (verbi in -are) accoglie i verbi provenienti dai verbi latini terminanti in -āre, è quella con più alta percentuale di ...
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Le ➔ preposizioni formano un gruppo di nove elementi invariabili (► variabili e invariabili, parole). Sono: a, con, da, di, in, per, su, tra e la sua variante fra.
A queste preposizioni proprie si aggiunge [...] preposizioni cosiddette improprie, fatto di parole che hanno anche altre funzioni (tipicamente ➔ avverbi): contro
(d) le forme articolate con + articolo determinativo non sono più pienamente accettate nello scritto: se è ammesso col (col cavolo che ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] ), che rappresenta l'approccio teorico più innovativo nell'ultimo cinquantennio, e di J. Greenberg (1966), tali schemi assumono specificamente la forma di universali implicazionali, che mettono in relazione due proprietà variabilididifunzione ...
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Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] variabili; cosi come si parla - nel corpo - di una struttura ossea rispetto al suo rivestimento di carne; o di il loro funzionare l'una in rapporto all'altra; e, secondo certe impostazioni, l'idea che il tutto è qualcosa dipiù che semplicemente ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....
variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...