Adattamento
Giorgio Morpurgo e Richard Ch. Lewontin
di Giorgio Morpurgo e Richard Ch. Lewontin
ADATTAMENTO
Adattamento fisiologico di Giorgio Morpurgo
sommario: 1. Introduzione. 2. L'adattamento fisiologico [...] delle funzioni metaboliche di un batterio può oscillare di migliaia di volte fra in una popolazione esiste una variabilità ereditaria e se, in media parte indagato e analizzato.
Pertanto, il problema reale degli studi evolutivi non è se la selezione ...
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Storia dei concetti e delle tecniche nella ricerca sulle reti neurali
Jack D. Cowan
(Department of Mathematics, University of Chicago Chicago, Illinois, USA)
In questo saggio descriveremo diverse ricerche [...] elementi NAND in circuiti di grande profondità logica per realizzare funzioni logiche di molte variabili. Ciò induce a pensare che i neuroni reali possano realizzare funzioni logiche di molte variabili con una probabilità di errore, s, non molto ...
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Neutroni
EEdoardo Amaldi
di Edoardo Amaldi
SOMMARIO: 1. Il neutrone. □ 2. La scoperta del neutrone e della radioattività artificiale. □ 3. I neutroni lenti. □ 4. Le principali proprietà del neutrone. [...] , GEp(q2), e magnetico, GMp(q2), del protone, che sono funzioni sempre realidi q2, normalizzate in modo che, per q2=0,risulti:
GEp(0) =1 e GMp(0)=μp.
La variabile q2 si chiama quadrato del ‛quadrimomento' trasferito dall'elettrone al protone ...
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Università
Roberto Moscati
Origine ed evoluzione di una istituzione europea
L'università nel Medioevo
L'università rappresenta una delle istituzioni più importanti che la società moderna ha ereditato [...] politica quale sede di amministrazione reale e sede istruzione superiore modifica di fatto le funzioni dell'istruzione di maggior rilievo appare quello nei confronti dello Stato quale cliente collettivo. Si è indicato in precedenza il ruolo variabile ...
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L'Eta dei Lumi: astronomia. L'astronomia del Sistema solare da Newton a Laplace
Curtis Wilson
L'astronomia del Sistema solare da Newton a Laplace
L'astronomia nei 'Principia'
Nel novembre del 1785 [...] u′ è una variabile il cui valore resta sempre piccolo rispetto a K. L'equazione differenziale divenne così:
dove N2 è una costante che differisce di poco dall'unità e R è una funzionedi u′, du′/dφ e di seni e coseni di multipli di φ. Per risolvere ...
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I risultati dell'elaborazione neuronale come fonte dell'informazione
John Hertz
(Niels Bohr Institute, Blagdameswey Copenaghen, Danimarca)
Una parte consistente della neurofisiologia si occupa dell'interpretazione [...] funzione dello stimolo o della risposta, non di entrambi.
Per capire da cosa tragga origine questa distorsione, consideriamo una variabilereali, e confrontare il risultato con quello 'quasi' esatto.
I risultati hanno indicato che il numero di prove ...
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Numeri, teoria dei
LLarry Joel Goldstein
di Larry Joel Goldstein
SOMMARIO: 1. Introduzione: a) argomenti fondamentali; b) la teoria dei numeri nel XVII e XVIII secolo; c) Gauss. □ 2. Teoria algebrica [...] :
Facendo il cambiamento divariabile t=q-s, la funzione che ne risulta, log ζ(V, s), appare più simile, almeno formalmente, alle altre funzioni zeta discusse; precisamente:
Facendo l'esponenziale, si ottiene
per certi numeri reali am. La ...
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Debito pubblico
Luigi Spaventa
Introduzione
Il settore pubblico dell'economia è un aggregato complesso, la cui precisa definizione varia nelle diverse realtà istituzionali. Il conto del settore pubblico [...] o in valute estere); le modalità di emissione (prezzo e quantità fissi, o aste, con diverse modalità, o quantità variabili, emissione all'interno o all'estero). Ancora altri problemi riguardano il funzionamento e la liquidità dei mercati secondari ...
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Equilibrio economico
Bruna Ingrao
Giorgio Israel
Il concetto di equilibrio economico
Fin dalla seconda metà del Settecento gli studiosi che si sono occupati di economia hanno fatto uso del concetto [...] cioè: p·k(t)=αϰζk(p), dove ak è un numero reale positivo. Otteniamo così il sistema di equazioni differenziali che descrive il tâtonnement:
Le soluzioni di questo sistema sono date da un sistema di n funzioni: p₁=p₁(t), p₂=p₂(t), ..., pn=pn(t). I ...
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L'Ottocento: matematica. Analisi complessa
Jeremy Gray
Analisi complessa
Lo sviluppo dell'analisi complessa è una delle caratteristiche salienti della matematica del XIX secolo. Lo studio difunzioni [...] questo l'incentivo a presentare la teoria delle funzionidivariabile complessa con un dettaglio almeno paragonabile a quello adottato nella presentazione della teoria delle funzionidivariabilireali. Inoltre, e per ragioni che molti hanno trovato ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....
variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...