Pittore (Verona 1528 - Venezia 1588). Nella grande civiltà pittorica veneziana del sec. 16º, P. V. si distingue per la peculiare armonia delle sue tinte limpide, brillanti, gioiose e per la trasparenza [...] 1566, anno in cui tornò a Verona per sposare Elena figlia di G. A. Badile, eseguì numerosi cicli di affreschi, oggi perduti, nei di Alessandro (1565-67, Londra, National Gallery); i ritratti, o gruppi di ritratti, a Firenze, a Dresda, ad Amsterdam, ...
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Scultore (Firenze 1383 o 1386 - ivi 1466). Tra i protagonisti dell'umanesimo fiorentino, D. fu partecipe delle problematiche politiche e artistiche del suo tempo impegnandosi in continue sperimentazioni [...] , risponde con soluzioni originali a esigenze narrative o emblematiche, a problemi della rappresentazione dello spazio , con la Deposizione di Cristo nella tomba; tomba terragna di G. Crivelli in S. Maria in Aracoeli), l'Annunciazione Cavalcanti in ...
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Compositore italiano di musica per il cinema (n. Roma 1946). Dai primi anni Settanta ha collaborato con numerosi registi italiani, radicando il proprio linguaggio nella tradizione nazionale e tuttavia [...] di richiami alle tradizioni del passato, colte e popolari, o a repertori etnici, e al tempo stesso ricco di , M. Monicelli, F. Fellini, P. e V. Taviani, N. Moretti, G. Bertolucci, L. Magni, R. Benigni, P. Del Monte), adattandosi ai generi più ...
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Romanziere italiano (Vicenza 1842 - ivi 1911). Indagò nelle sue opere il mondo sentimentale e religioso dei protagonisti (Malombra, 1881; Daniele Cortis, 1884; Piccolo mondo antico, 1895, ritenuto il suo [...] religiosa e patriottica, dallo zio don Giuseppe, e poi da G. Zanella; ma perdette sin dall'adolescenza la fede religiosa, romanzi, non soltanto per l'ispirazione fondamentale autobiografica che è più o meno propria di tutte le opere del F., ma anche ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] è ancorato alla dinamica del fatto psichico. L’Io è un’area o un’istanza della struttura psichica ed è in opposizione all’Es. Mentre individuazione in C.G. Jung può essere inteso come momento conclusivo della formazione dell’Io, o, meglio, del ...
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Poeta dialettale (Roma 1858 - ivi 1940). Fra i più significativi esponenti dei «XXV della Campagna Romana», P. dal 1930 fece parte dell'Accademia d'Italia. A consacrare definitivamente la sua fama di poeta [...] sua stessa visione che, a differenza di quella di G. G. Belli, tende a rappresentare lo svolgimento nel tempo, e vena umoristica, che non è meno autentica, in P., di quella triste o tragica, gli dettò, alcuni anni dopo (1894), i sonetti, sempre ...
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Architetto (Firenze 1443 o 1452 - ivi 1516), fratello di Antonio il Vecchio. Iniziò l'attività probabilmente al seguito del padre come maestro di legname. Giovanissimo fu comunque allievo del Francione, [...] del cardinale Della Rovere a papa col nome di Giulio II (1503), G. da S. venne a Roma (studî su S. Pietro dal 1505, Figura emblematica della riscoperta e dello studio dell'architettura all'antica G. da S. fu anche, grazie pure all'attivo contributo ...
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Musicista (Firenze 1632 - Parigi 1687). Giunto in Francia giovanissimo entrò al servizio di Luigi XIV come ballerino e mimo, e poi come sovrintendente della musica e compositore di corte. Fu il riformatore [...] 4/4, di carattere solenne, e di un allegro fugato in 3/4 o in 6/8; seguono un prologo allegorico e 5 atti con recitativo, in Germania (si vedano le musiche di G. Muffat, di J. S. Kusser, di J. Fischer, di G. Ph. Telemann, di G. F. Händel e J. S. Bach ...
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Scrittore e giornalista italiano (San Luca, Reggio di Calabria, 1895 - Roma 1956). Antifascista, collaborò al periodico Il mondo di G. Amendola e fondò il Sindacato nazionale scrittori. Scrisse romanzi [...] entrò poi nel giornalismo, come redattore del Mondo di G. Amendola, schierandosi fra gli avversari del fascismo; fu situazioni contano le atmosfere, più che i personaggi l'alone di luce o d'ombra che li circonda (L'amata alla finestra, 1929; Gente ...
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Scultore (Bologna 1595 - Roma 1654). Rappresentante della tendenza classicista contrapposta a quella più genuinamente barocca di G.L. Bernini, fu artista eclettico, abile nelle opere monumentali (Tomba [...] sensibilità discreta ma sempre presente
Vita e opere
Allievo a Bologna di G.C. Conventi, non mancò di frequentare l'accademia di L. Musei Statali [1626 ?]; card. G.G. Millini, Roma, S. Maria del Popolo [dopo il 1629]; Mons. O. Santarelli, Roma, S. ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...