Ballerino, coreografo, compositore (Firenze 1731 - Milano 1803), il maggiore esponente della riforma del teatro di danza in Italia nella seconda metà del sec. 18º. Discepolo di F. Hilverding, fu a Vienna, a Pietroburgo, a Venezia, Milano e Torino; compose più di 50 balli (Don Juan, 1761; Didone abbandonata, 1766); sviluppò e perfezionò la riforma di Hilverding; propugnò accanto alla azione pantomimica ...
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CALZABIGI (Calsabigi, Casalbigi), Ranieri Simone Francesco Maria de'
Clara Gabanizza
Nato a Livorno il 23 dicembre del 1714 da Giovan Domenico e da Maria Eleonora Vannuccini, compì i primi studi nella [...] lavoro che portarono a termine insieme fu Don Juan ou le Festin de pierre (1761), al cui libretto scritto da GasparoAngiolini il C. unì una prefazione, in cui puntualizzava alcune innovazioni grazie alle quali il Don Juan è probabilmente il primo ...
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PAISIELLO, Giovanni
Lorenzo Mattei
PAISIELLO, Giovanni. – Nacque a Taranto il 9 maggio 1740 da Francesco, maniscalco, e Grazia Antonia Fuggiale.
La data di nascita si ricava dall’atto di battesimo, [...] di un ipertrofismo spettacolare che puntava sul fascino dei balli ‘analoghi’ (ossia correlati al dramma) ideati da GasparoAngiolini.
Il 24 luglio 1778, col pasticcio di Giambattista Casti Lo sposo burlato, Paisiello fece conoscere le pagine più ...
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VIGANO
Stefania Onesti
VIGANÒ. – Famiglia di coreografi e danzatori attivi tra il XVIII e il XIX secolo. I documenti disponibili attestano l’inizio dell’attività coreica dei Viganò a partire dai sette [...]
Tra il 1759 e il 1762 lavorò a Vienna (Zechmeister, 1971, pp. 229, 247; Brown, 1991, p. 150, n. 26) con GasparoAngiolini, danzando, tra l’altro, nel Festin de pierre (cioè il Don Juan musicato da Christoph Gluck). Qui sposò, nel 1763, la ballerina ...
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FOGLIAZZI, Francesco
Carla Federica Gallotti
Nacque a Borgo San Donnino (l'attuale Fidenza) nel 1725, da Agostino e da Elisabetta Tagliasacchi. Fu fratello di Teresa, celebre attrice ed amica di potenti, [...] amico e protettore della sorella Teresa, la quale, a Vienna dagli anni '50 con il marito, il coreografo GasparoAngiolini, aveva allacciato importanti relazioni.
Nel febbraio del 1759 lo stesso F. si trovava a Vienna (dopo avervi soggiornato anche ...
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MONTICINI
Rita Zambon
. – Dinastia di ballerini e coreografi. Tra i rappresentanti più significativi, il primo ricordato è Giovanni, del quale non si conoscono le date di nascita e morte. Probabilmente [...] . 3).
La produzione di balli pantomimi di Monticini si colloca tra la rivoluzione apportata da Jean-Georges Noverre e GasparoAngiolini e quella del coreodramma di Salvatore Viganò. Ben conscio di essere un buon coreografo, ma non un innovatore («non ...
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SCARLATTI, Giuseppe
Marco Bizzarini
SCARLATTI, Giuseppe. – Nacque a Napoli, probabilmente nel 1712 o negli anni successivi da uno dei figli di Alessandro Scarlatti.
Escluso che il padre sia Domenico, [...] conte Durazzo, e nella primavera 1762 assunse l’incarico di compositore dei balli per i teatri imperiali (coreografo GasparoAngiolini), incombenza che dal 1759 era spettata appunto a Gluck. Al Burgtheater vennero allestite diverse sue opere serie e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Monari
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Grazie alla collaborazione con Calzabigi, Gluck dà attuazione a quella riforma dell’opera [...] Le festin de pierre, tratto dall’omonima commedia di Molière, ballo pantomimo su coreografie del fiorentino GasparoAngiolini, maestro di ballo alla corte viennese. Da manifestazione puramente decorativa, il ballo diviene arte eloquente e drammatica ...
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FOGLIAZZI, Teresa
Carla Federica Gallotti
Nacque a Borgo San Donnino (l'attuale Fidenza) nel 1733, da Agostino e da Elisabetta Tagliasacchi. La famiglia, appartenente al distinto ceto professionale, [...] vita artistica e intellettuale milanese.
Fu probabilmente questa inclinazione artistica a legarla, neppure ventenne, al fiorentino GasparoAngiolini, ballerino e coreografo, futuro rinnovatore del balletto pantomimo negli anni '60 e '70, per il quale ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] altre opere poetiche di quell'età, quali i sermoni di Gasparo Gozzi, in cui la riprensione della mollezza contemporanea è soffusa e manoscritti riferentisi alla Polonia. In Russia, Francesco Angiolini, piacentino, dedicò a Caterina II un poemetto in ...
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