MARTORELLI, Giacinto
Fausto Barbagli
– Nacque a Torino il 1° ott. 1855 da Francesco e Luigia Lagna.
Laureatosi in scienze naturali a Torino nel 1879, divenne assistente aggiunto di M. Lessona presso [...] e le loro affinità colle razze domestiche, in Atti della Soc. italiana di scienze naturali, 1895, vol. 35, pp. 249-280; I gattiselvatici in Italia, in Riv. cinegetica, X [1906], 12, pp. 134-137).
Il M. praticò sin da giovane l’attività venatoria a ...
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VIRUS
Angelo Carere
Generalità. - Negli ultimi 30 anni la virologia ha avuto uno sviluppo enorme portando contributi fondamentali alla biologia e alla medicina; ciò è dimostrato anche dal fatto che [...] insetti, pesci, rane, roditori, maiali, cani, gatti, scimmie e uomo). Le tappe principali, nel rendere febbre e rosolia e non causa l'encefalite come può avvenire con il ceppo selvatico del v. della rosolia; di uso corrente è ora il ceppo Schwarz che ...
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Il tema dei d. è stato trattato nella Enciclopedia Italiana, nelle voci dichiarazioni dei diritti (XII, p. 760) firmata da G. Solazzi, e diritti umani nell'App. II (i, p. 786), redatta da G. Capograssi. [...] vivono sotto il suo controllo: essi sono in special modo i cani e i gatti, anche se si va sempre più diffondendo l'uso di tenere altri tipi la classificazione fatta all'inizio, per gli animali selvatici si possono rivendicare anche i d. alla vita ...
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Cattura o uccisione di animali selvatici mediante armi, trappole, reti o animali addestrati. Ha per scopo la difesa del] e persone o degli averi (animali domestici e piante coltivate), la ricerca di alimenti [...] , che corrispondono alla selvaggina nobile; gli altri sono il cinghiale, il lupo, la volpe, il tasso e il gattoselvatico, compresi più tardi nella selvaggina ignobile, detta anche selvaggina nera. Altre opere notevoli sono i Déduits de la chasse ...
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GIARDINO (dal fr. jardin, pronunciato anticamente giardin, di origine franca; sp. jardín; ted. Garten; ingl. garden)
Giuseppe LUGLI
Ernst KUHNEL
Luigi PICCINATO
Giuseppe LEPRI
Giovanni Vacca
Oriente. [...] antilopi. Anche i Medici, sul finire del '600, tennero animali selvatici viventi in una Specie di parco, presso le loro scuderie in Piazza vivente, le linci africane (Lynx caracal), i gatti messicani (Felis jaguarundi), il cane di Magellano ( ...
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Animale domestico, appartenente all'ordine dei Carnivori, alla famiglia Canidi.
I Canidi.
La famiglia dei Canidi (lat. scient. Canidae Gray 1821; fr. Canidés; sp. Cánidos; ted. Hunde; ingl. Dog tribe) [...] da 60 a 70 km. in una notte; è predatore di mammiferi selvatici di media e piccola mole, di uccelli, rettili, insetti; si ciba guardia: sono l'attacco ad altri cani, l'inseguimento dei gatti, la caccia ai polli e alla selvaggina in genere, il vizio ...
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Neoplasie
FFrancesco Squartini e Luigi Califano
di Francesco Squartini e Luigi Califano
NEOPLASIE
Oncologia umana
di Francesco Squartini
sommario: 1. Introduzione. 2. Epidemiologia e frequenza: a) i [...] , furetti, conigli, cavie, un tipo di ratto selvatico) ha determinato un larghissimo impiego del virus nelle ricerche presente anche in virus di sarcoma-leucemia di criceti e di gatti, così che si considera la possibilità di un suo eventuale impiego ...
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Parassiti
Vincenzo Petrarca
Il termine parásitos (da pará = presso, e sítos = cibo) significa in greco antico 'che mangia insieme con' ed era attribuito a sacerdoti o magistrati mantenuti dalla comunità [...] in cui fungono da ospiti definitivi i cani o altri Canidi selvatici nel cui intestino si trovano i vermi adulti, e da ospiti un ciclo indiretto con due ospiti: il definitivo è il gatto, nelle cui cellule della mucosa intestinale si ha la riproduzione ...
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rabbia
Gabriella d’Ettorre
La malattia che rende aggressivi
Il virus della rabbia può causare nell’uomo una grave malattia infettiva, ma in natura è soprattutto diffuso tra cani, gatti, volpi, roditori [...] di cane; nei paesi industrializzati la trasmissione del virus all’uomo avviene, oltre che attraverso cani e gatti randagi, anche tramite animali selvatici. Da alcuni anni infatti in Europa, compresa l’Italia, la malattia si è diffusa tra le volpi ...
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Africa - L'Egitto dalle origini all'età romana
Rodolfo Fattovich
Sergio Pernigotti
Paola Davoli
Loretta Del Francia Barocas
Premessa
Il termine ΑἴγυπτοϚ è la traslitterazione greca dell'egiziano [...] sfruttamento intensivo delle risorse acquatiche e delle piante selvatiche lungo il Nilo nel Pleistocene finale e nell di ibis e babbuini) e quelle di Saqqara (con mummie di gatti, ibis, sciacalli e falchi). Per questo scopo furono imbalsamati animali ...
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selvatico
selvàtico (tosc. e region. salvàtico) agg. [lat. silvatĭcus (lat. volg. salvatĭcus), der. di silva «selva»] (pl. m. -ci, ant. o dial. -chi). – 1. a. Di pianta, che nasce spontaneamente e cresce e vegeta senza cure: fico, pesco, olivo...
gatto
s. m. [lat. tardo cattus, forse voce celtica]. – 1. (f. -a) a. Mammifero domestico tra i più noti e diffusi, appartenente al genere Felis della famiglia felidi, detto anche g. domestico per distinguerlo da altre specie affini; dotato...